Quanto si guadagna facendo i giornalisti? Dall'INPS i primi dati sulla professione

La professione del giornalista mantiene sempre il suo fascino e come tante altre è chiamata a confrontarsi con i cambiamenti dettati dalla modernità.
I giovani che si avvicinano alla professione si interrogano giustamente anche sull’aspetto economico: quanto guadagna un giornalista?
In primo luogo bisogna differenziare in base alla categoria professionale: professionisti, pubblicisti e praticanti. Un aspetto questo che risulta centrale nel determinare la retribuzione.
Come vedremo di seguito, i dati INPS mostrano però che molto dipende anche dalla tipologia di rapporto di lavoro, dall’inquadramento contrattuale, dal tipo di CCNL e purtroppo anche dal genere.
Lo stato del giornalismo italiano: il rapporto INPS
Nel report “Lo stato del giornalismo italiano” pubblicato questa mattina l’INPS ha presentato i primi dati da quando ha preso in carico dall’INPGI la gestione previdenziale della categoria.
Dal report emerge che su 103.581 giornalisti iscritti all’Ordine, nel 2023, sono 17.179 quelli che versano contributi all’INPS e 25.791 quelli che li pagano all’INPGI.
Nel 2023, si legge nel report, il numero di lavoratrici e lavoratori nell’anno è stato pari a 17.179, tra professionisti (80 per cento), pubblicisti (17 per cento) e praticanti (3 per cento). Numeri che registrano un aumento sull’anno precedente, in particolare praticanti e pubblicisti.
In crescita anche la fascia dei più giovani, quella di lavoratori e lavoratrici fino a 30 anni, che fa registrare una crescita dell’8 per cento.
Nel 30 per cento dei casi i giornalisti hanno tra i 41 e i 50 anni e in maggioranza sono uomini (58 per cento). Questo soprattutto oltre i 60 anni, dove il 68 per cento è di genere maschile.
Per quanto riguarda la distribuzione geografica, la maggior parte dei giornalisti lavora nelle regioni del Nord-Ovest e del Centro, molto meno al Sud e nelle Isole.
Analizzando invece tipologia contrattuale e settori di attività, i dati INPS mostrano come per il 91 per cento i giornalisti siano occupati a tempo indeterminato, con una retribuzione media (61.968 euro) più del doppio di quella degli occupati a tempo determinato (28.426 euro).
Senza sorprese, più della metà dei giornalisti (il 58 per cento, circa 10.000 persone) è impegnata in attività di programmazione e trasmissione ed editoriali.
Quanto guadagna un giornalista?
Il report dell’INPS fornisce anche una dettagliata analisi sui guadagni dei giornalisti.
Come detto c’è grande differenza a seconda della tipologia contrattuale. La retribuzione media dei giornalisti è pari a circa 59.000 euro, ma si segnala un gender pay gap ancora significativo: gli uomini guadagnano in media il 16 per cento in più rispetto alle donne.
La retribuzione media annua dei giornalisti è stata di 62.661 euro nel 2023, contro i 54.016 euro delle giornaliste. Il divario si mantiene in tutte le fasce d’età, con differenze che diventano più marcate oltre i 50 anni. Lo stesso anche per i trattamenti pensionistici.
Per quanto riguarda i giornalisti autonomi, il 70 per cento di loro guadagna meno di 25.000 euro all’anno.
Il confronto tra fasce d’età mostra una netta prevalenza di giornalisti autonomi rispetto ai subordinati in tutte le categorie.
“Il dato, tuttavia, restituisce una distribuzione molto sbilanciata tra freelance e co.co.co. Questa disparità, che pone un tema rispetto alle tutele dei giornalisti autonomi, è ancor più evidente guardando alla retribuzione, quasi doppia per un freelance rispetto a un co.co.co.”
Come detto, nel 2023 la retribuzione media è pari a 58.994, ma varia molto a seconda della qualifica professionale:
- 67.261 euro per i professionisti;
- 29.430 euro per i pubblicisti;
- 19.215 euro per i praticanti.
Molto dipende al tipo di CCNL applicato, come si evince dal grafico estrapolato dal report INPS.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Quanto guadagna un giornalista?