Dopo l'approvazione del Decreto legge 4/2019 e la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, sono circa 60.000 i lavoratori che in tre settimane hanno già presentato domanda per aderire a quota 100.
Dopo l’approvazione del Decreto legge 4/2019 che ha introdotto le più importanti novità in tema previdenziale tra cui quella relativa a quota 100, sono circa 60.000 i lavoratori che hanno già presentato domanda per aderire alla misura attuata dal Governo giallo-verde.
Tantissime richieste sono già state inviate infatti all’INPS, molte più di quelle che sono state inoltrate negli anni precedenti per le vecchie riforme previdenziali.
La maggior parte delle domande sembrano arrivare dal sud Italia, seguito dal nord e subito dopo dal centro Italia.
Non mancano però le critiche su quota 100, i sindacati infatti, per quanto pensino che la misura previdenziale rappresenti un’opportunità per i lavoratori e le lavoratrici che ne potranno usufruire, rimangono dell’opinione che questa abbia ancora molti i punti deboli, ed è proprio di questo che parleranno con il Governo il prossimo lunedì, 25 febbraio.
Pensioni, quota 100: presentate 60.000 domande in tre settimane, molte arrivano dal sud
Dopo tre settimane, sono circa 60.000 le domande che sono state inviate all’INPS, dai lavoratori e dalle lavoratrici che hanno compiuto 62 anni di età e che hanno versato almeno 38 anni di contributi, per beneficiare di quota 100.
Il 41,8% delle richieste provengono dal sud Italia, il 36% dal nord ed il 22% dalle regione centrali.
Un dato questo che ha spiazzato l’Istituto previdenziale, poiché ci si aspettava che il più delle domande sarebbe arrivato dalle regioni del nord Italia.
Ma c’è da sottolineare un altro importante dato emerso negli ultimi giorni sempre in merito a quota 100, ovvero che sono molti di più i lavoratori appartenente al settore privato ad avere presentato domanda, circa 15 milioni, rispetto ai 3 milioni di dipendenti pubblici.
Secondo il Sole24Ore il numero di domande inviate dai lavoratori per aderire a quota 100, è molto più elevato rispetto alle richieste fatte negli scorsi anni dai contribuenti per le vecchie riforme previdenziali.
Vedremo però cosa ne pensa Bruxelles che nei prossimi giorni renderà pubbliche le sue valutazioni. Dalle indiscrezioni che sono circolate in questi giorni però, pare che l’Europa sia preoccupata per il calo della forza lavoro che ci sarà a partire da Aprile e dal conseguente calo produttivo nel mondo del lavoro.
Pensioni, quota 100: l’incontro tra i sindacati e il Governo
Per quanto i sindacati siano convinti che quota 100 rappresenti un’opportunità per i lavoratori e le lavoratrici che possono beneficiarne, gli stessi sono convinti che ci siano ancora molte cose inerenti la misura adottata dal Governo da mettere a posto ed in generale sulla riforma previdenziale da loro proposta.
È proprio di questo che parleranno i sindacati nel prossimo incontro con il Governo che si terrà lunedì 25 febbraio.
In particolare i sindacati chiederanno all’Esecutivo di insediare immediatamente le due Commissioni, quella tecnica scientifica per l’individuazione degli altri lavori gravosi e usuranti e quella per separare contabilmente la Previdenza dall’assistenza, di riprendere la questione dei lavoratori precoci e degli esodati e di affrontare il tema della pensione di garanzia per i giovani.
La Cgil, la Cisl e la Uil si augurano che l’incontro di lunedì possa porre le basi per una vera fase di trattativa con il governo su temi che rappresentano il futuro del paese e delle persone rappresentate e che possa estendersi a tutti i temi che sono alla base dell’attuale mobilitazione sindacale.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensioni, quota 100: presentate 60.000 domande in tre settimane