A partire da domani, 1° aprile 2019, l'INPS erogherà i primi assegni ai lavoratori che hanno deciso di andare in pensione anticipatamente con quota 100. Ecco tutto quello che c'è da sapere.
Pensioni, quota 100: a partire da domani, 1° aprile 2019, l’INPS inizierà ad erogare gli assegni a coloro che hanno deciso di lasciare il loro posto di lavoro anticipatamente.
Saranno circa 25.000, le persone che domani riceveranno sul proprio conto corrente bancario o postale l’assegno previdenziale; questo perché, come noto, le pensioni vengono pagate il primo giorno bancabile del mese.
L’erogazione degli assegni però non riguarderà tutti coloro che hanno deciso di aderire a quota 100, ma solo a quelli che hanno raggiunto i requisiti entro il 31 dicembre 2018.
Ma vediamo nel dettaglio a chi spetteranno gli assegni che verranno erogati dall’INPS e quante domande sono state presentate dai lavoratori fino a metà marzo per beneficiare di quota 100.
Pensioni, quota 100: a partire dal 1° aprile 2019 arriveranno i primi assegni
Come tutti i pensionati ben sanno il primo giorno bancabile del mese vengono pagate le pensioni. Da domani, infatti, circa 25.000 persone che hanno deciso di presentare domanda per quota 100 riceveranno dall’INPS l’assegno previdenziale.
L’assegno però non verrà erogato a tutti coloro che hanno deciso di aderire a quota 100, ma solo a quelli che hanno soddisfatto i requisiti al 31 dicembre 2018.
Questo per via del meccanismo delle finestre d’uscita che prevede che i lavoratori del settore privato possono ricevere l’assegno previdenziale, solamente se questi hanno compiuto 62 anni di età e versato almeno 38 anni di contributi entro la fine del 2018.
Si ricorda inoltre che da domani gli assegni dei pensionati subiranno una rivalutazione per via delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2019. Questo comporterà regole meno vantaggiose per coloro che ricevono un assegno previdenziale superiore ai 2.000 euro.
Pensioni, quota 100: sono circa 92.000 le domande presentate fino a metà marzo
L’INPS ha rilasciato alcuni dati grazie ai quali è stato possibile risalire al numero di domande presentate dai lavoratori per aderire a quota 100 ed andare così in pensione anticipatamente senza penalizzazioni.
Le domande pervenute fino a metà marzo sono state circa 92.280, di queste il 27% erano di donne, il 34% di individui con età inferiore ai 63 anni, il 45 % di persone con un’età compresa tra i 64 e i 65 anni di età, il 34% di lavoratori dipendenti e il 36% di lavoratori privati.
Dai dati presentati dall’INPS emerge che la maggior parte delle domande presentate per quota 100 arrivi dal Sud Italia, e che coloro che hanno presentato istanza si trovano in aree geografiche dove i redditi sono più bassi e dove la disoccupazione è più alta.
Questo dato ci fa capire che al contrario di ciò che si pensasse, quota 100 non è una misura rivolta alla parte più produttiva della Nazione, ma a quella meno avanzata, ovvero dalla parte meridionale della penisola.
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