Pensioni dipendenti pubblici 2022: in crescita rispetto al 2021, la maggior parte erogata a donne

Francesco Rodorigo - Pensioni

L'INPS ha pubblicato i dati dell'Osservatorio sulle pensioni dei dipendenti pubblici in vigore al 1° gennaio 2022. I numeri sono in crescita rispetto al 2021, anche per quanto riguarda gli importi. Il 60 per cento dei trattamenti è erogato a donne, mentre la maggior parte dei beneficiari risiede nelle regioni del Nord Italia.

Pensioni dipendenti pubblici 2022: in crescita rispetto al 2021, la maggior parte erogata a donne

Pensioni dipendenti pubblici 2022, i dati dell’Osservatorio dell’INPS pubblicati il 25 maggio mostrano una crescita dell’1,8 per cento rispetto al 2021. In aumento anche gli importi complessivi, più 3,2 per cento.

Circa il 60 per cento dei trattamenti è destinato alle donne, contro il 40,5 per cento degli uomini.

Il maggior numero dei beneficiari, 40,8 per cento, risiede nelle regioni del Nord Italia, al Centro il valore minimo 22,4 per cento.

Nel report sono presenti anche i numeri relativi alle pensioni liquidate nel 2021, le quali sono diminuite del 3,9 per cento rispetto al 2020, ma registrano un lieve aumento dell’importo.

Pensioni dipendenti pubblici 2022: in crescita rispetto al 2021, la maggior parte erogata a donne

L’INPS ha pubblicato, tramite il comunicato stampa del 25 maggio 2022, i dati dell’Osservatorio sulle pensioni dei dipendenti pubblici 2022.

Le pensioni relative alla Gestione Dipendenti Pubblici (GDP) in vigore al 1° gennaio 2022 sono in totale 3.082.954. Si registra una crescita dell’1,8 per cento rispetto all’anno precedente.

L’importo complessivo è di quasi 80 milioni di euro, il 3,2 per cento in più del 2021, mentre l’importo medio mensile di tutte le casse è di 1.976 euro.

La maggior parte delle prestazioni erogate sono di anzianità o anticipate, 58,5 per cento, con un importo complessivo annuo di 51.515,6 milioni di euro. Seguono poi i trattamenti di reversibilità e di vecchiaia.

PENSIONI VIGENTI ALL'1.1.2022 PER CATEGORIA E SESSO

Il 60 per cento delle prestazioni è erogato a donne. La prevalenza femminile si rileva in tutte le categorie, tranne che per i trattamenti di inabilità.

La differenziazione massima si riscontra nelle pensioni ai superstiti, dove le donne rappresentano il 17,1 per cento del totale e gli uomini il 3,4 per cento.

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DELLE PENSIONI VIGENTI AL 1.1.2022 PER CATEGORIA E SESSO

L’età media dei pensionati con trattamenti di vecchiaia e anzianità, sia donne sia uomini, è di 73,4 anni. La differenza di media più grande si registra nei beneficiari della pensione di reversibilità, qui l’età media per gli uomini è di 71,6 anni mentre per le donne 78,1.

Per quanto riguarda le somme erogate, invece, la distribuzione delle prestazioni per categoria e classi di importo mostra che:

  • il 15,1 per cento delle pensioni pubbliche ha un importo mensile inferiore ai 1.000 euro;
  • il 45,3 per cento tra 1.000 e 1.999,99 euro;
  • il 29,6 per cento tra 2.000 e 2.999,99;
  • il 10 per cento ha un importo dai 3.000 euro lordi in su.

DISTRIBUZIONE PER CLASSI DI IMPORTO DELLE PENSIONI VIGENTI AL 1.1.2022

Pensioni dipendenti pubblici 2022: la maggior parte dei beneficiari è al Nord

I dati dell’Osservatorio dell’INPS pubblicato il 25 maggio 2022 e relativo alle pensioni della Gestione Dipendenti Pubblici in vigore al 1° gennaio 2022 forniscono anche il quadro della distribuzione territoriale dei trattamenti.

Il numero maggiore dei pensionati pubblici, 40,8 per cento, è concentrato nelle regioni del Nord Italia, in particolare nella Lombardia (11,8 per cento).

Nelle aree meridionali si registra il 36,5 per cento del totale delle prestazioni, in testa Campania e Sicilia, rispettivamente con il 9,3 per cento e l’8,4 per cento. Infine, al Centro la concentrazione di beneficiari è pari al 22,4 per cento del totale.

Valle d’Aosta, Molise e Basilicata le regioni con meno pensionati pubblici.

NUMERO DELLE PENSIONI VIGENTI AL 1.1.2022 PER REGIONE E SESSO

Nel report dell’Osservatorio sono presenti anche i dati relativi alle pensioni pubbliche liquidate nel 2021.

I trattamenti in questione sono diminuiti del 3,9 per cento rispetto al 2020, passando da 179.230 a 172.228. L’importo medio, però, è aumentato leggermente.

Anche in questo caso la maggior parte delle prestazioni appartiene alla categoria di anzianità e anticipate e sono le donne a prevalere tra i beneficiari. Come per le pensioni vigenti il genere femminile rappresenta la maggioranza per tutte le categorie tranne che per i trattamenti di inabilità.

INPS - Comunicato stampa del 25 maggio 2022
Pensioni dipendenti pubblici in vigore al 1° gennaio 2022

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