Modello 730 precompilato 2024 alla prova delle nuove modalità di modifica e integrazione dei dati proposti dall'Agenzia delle Entrate. Si attende il debutto del servizio semplificato, che sarà alternativo alle modalità tradizionali di compilazione. I dettagli nel corso dell'Audizione del Direttore Ruffini del 27 febbraio presso la Commissione Finanze del Senato
Modello 730 precompilato 2024 alla prova delle novità che puntano a semplificare la dichiarazione dei redditi online.
L’avvio della stagione dichiarativa sarà caratterizzata anche dal debutto dei nuovi servizi di assistenza per i contribuenti che modificheranno le modalità di integrazione dei dati proposti dall’Agenzia delle Entrate.
In via sperimentale, debutterà un nuovo meccanismo di interazione con il contribuente basato sui dati a disposizione del Fisco e non più sui campi della dichiarazione.
I contribuenti potranno quindi intervenire ex ante sui dati che confluiranno poi nel modello 730 precompilato dal 2024, beneficiando di un percorso guidato e di un linguaggio semplificato.
I dettagli sulle novità al debutto, parte della riforma fiscale, arrivano dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, nel corso dell’audizione del 27 febbraio 2024 presso la Commissione Finanze del Senato.
Modello 730 precompilato 2024 a due vie: come cambiano modifica e integrazione dei dati
Debutteranno a partire dalla dichiarazione dei redditi precompilata 2024 le novità previste dal decreto legislativo n. 1/2024 in materia di semplificazione degli adempimenti tributari e, tra queste, la nuova modalità di interazione tra Fisco e contribuenti.
Le modifiche riguardano nel dettaglio la via mediante la quale il contribuente può intervenire sui dati a disposizione dell’Agenzia delle Entrate sul fronte di redditi o spese detraibili e deducibili.
Cambia di fatto il percorso per la messa a punto del modello 730 precompilato 2024: il contribuente potrà verificare ed integrare qualora necessario le informazioni proposte, mediante l’applicativo web dedicato alla dichiarazione dei redditi online. I dati confluiranno nel modello dichiarativo quindi solo dopo gli aggiustamenti apportati.
Questo uno degli aspetti posti in evidenza dal Direttore Ruffini nel corso dell’audizione del 27 febbraio 2024, che fa quindi il punto del nuovo meccanismo sperimentale di interazione tra contribuenti e Agenzia delle Entrate.
Sarà quindi tramite il sito della precompilata che il contribuente potrà intervenire sui dati mediante un percorso guidato e con un linguaggio semplificato.
I dati ritoccati, ovvero confermati dal contribuente, saranno successivamente riportati automaticamente nelle sezioni specifiche del modello 730 precompilato.
La semplificazione quindi consiste nel non dover necessariamente conoscere i campi della dichiarazione dei redditi o ancora i codici riferiti a ciascuna spesa detraibile o deducibile.
Per valutare l’impatto delle novità sarà in ogni caso necessario attendere l’emanazione del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che, sentito il Garante per la Privacy, definirà le modalità tecniche per consentire al contribuente e agli intermediari di accedere ai dati e di apportare le modifiche previste.
La nuova “via semplificata” per la messa a punto del modello 730 precompilato si affiancherà in ogni caso alle modalità ordinarie.
Sarà quindi possibile scegliere se avvalersi della modifica dei dati ex ante o se, come nelle scorse annualità, intervenire eventualmente sui campi specifici della dichiarazione dei redditi predisposta dal Fisco.
Dichiarazione dei redditi precompilata a quota 4,5 milioni nel 2023
È cresciuta negli anni “la fiducia e la consapevolezza dei cittadini circa la facilità d’uso del servizio telematico della dichiarazione precompilata”.
Questo quanto dichiarato dal Direttore Ruffini evidenziando la crescita delle dichiarazioni online trasmesse nel corso degli anni, passate dagli 1,4 milioni circa del 2015 ai 4,5 milioni del 2023.
Un numero crescente di contribuenti che si avvalgono dell’invio fai-da-te legato anche all’incremento dei dati trasmessi annualmente dagli enti esterni, in parallelo agli aggiustamenti alla procedura web del modello 730 precompilato. Rispetto ai 157 milioni di dati utilizzati nel 2015, si è superata la soglia di 1,3 miliardi di informazioni precaricate nel 2023 e la quota più consistente è relativa alle spese sanitarie.
Per il Direttore Ruffini inoltre:
“L’introduzione della dichiarazione precompilata ha comportato, per gli stessi contribuenti, l’acquisizione di una maggiore consapevolezza in relazione al novero degli oneri detraibili e deducibili. Inoltre, ha rappresentato una svolta nell’impostazione del rapporto con il contribuente, perché ne inverte il paradigma: i dati che prima venivano utilizzati per l’attività di controllo sui redditi e gli oneri detraibili e deducibili comunicati dal contribuente adesso sono messi a disposizione dello stesso contribuente per agevolarne l’adempimento dichiarativo.”
Modello 730 precompilato utile quindi anche per “ricostruire” il rapporto tra Fisco e contribuenti, nell’ottica di uno spirito di maggiore collaborazione.
In linea generale poi, l’utilità della dichiarazione dei redditi precompilata non è limitata alle ipotesi di accettazione da parte del contribuente ma, a detta di Ruffini, anche ai casi in cui è necessaria un’integrazione dei dati, considerando la validità delle ulteriori sezioni già compilate.
Vantaggi inoltre anche per i professionisti e i CAF, che possono avvalersi dei dati messi a disposizione del Fisco per offrire assistenza fiscale agli utenti. Lo si evince anche dai dati relativi alle dichiarazioni scaricate, pari a 19,7 milioni nel 2023.
- Agenzia delle Entrate - audizione del 27 febbraio 2024 presso la Commissione Finanze del Senato
- Atto di indirizzo concernente gli sviluppi della politica fiscale, le linee generali e gli obiettivi della gestione tributaria, le grandezze finanziarie e le altre condizioni nelle quali si sviluppa l’attività delle Agenzie fiscali, per gli anni 2024-2026
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Modello 730 precompilato 2024 a due vie: come cambiano modifica e integrazione dei dati