Lavoro femminile, non solo finanziamenti: il PNRR affianca gli aiuti ad una sostanziale parità nella vita civile e sociale. Ad affermarlo la Professoressa Elsa Fornero, nell'intervista rilasciata ad Informazione Fiscale durante l'evento del 19 maggio 2022 sulle prospettive del post pandemia e del (meta)futuro.
Che effetto avrà il PNRR nell’ambito del lavoro femminile? Sarà possibile superare le disuguaglianze, cogliendo le opportunità e superando le sfide che si prospettano?
A parlarne ai microfoni di Informazione Fiscale la Professoressa Elsa Fornero, ospite dell’evento “Il mondo del lavoro femminile, nel post pandemia e nel (meta)futuro”, organizzato il 19 maggio 2022 a Brescia.
Quello di un’effettiva parità è “un tema molto importante e delicato, perché siamo un Paese che non pratica anche se la declama la parità”.
Non bastano interventi normativi, evidenzia la Professoressa Fornero, ma è necessario smontare luoghi comuni ancora molto diffusi che contribuiscono ad aumentare gli squilibri nel mondo del lavoro.
Lavoro femminile e PNRR, Fornero: non solo finanziamenti ma smontare luoghi comuni
Smontare luoghi comuni è una delle necessità, secondo la Professoressa Elsa Fornero, per favorire l’accesso delle donne al mondo del lavoro.
Tra questi, quello che le donne possano sottrarre lavoro agli uomini; una convinzione smentita dai fatti, considerando che il tasso di occupazione è più attivo in Paesi dove lavorano più donne, uomini, ma anche giovani e anziani.
Questo uno dei punti evidenziati nell’intervista realizzata durante l’evento “Il mondo del lavoro femminile, nel post pandemia e nel (meta)futuro”, organizzato da Studio Stefanutto, Informazione Fiscale e Banca Mediolanum - Ufficio Consulenti Finanziari di Mantova, presso la suggestiva cornice del Museo di Santa Giulia di Brescia.
Ma non solo. Tra i luoghi comuni da sfatare anche quello che “la partecipazione al lavoro da parte delle donne possa ridurre la natalità”.
Anche in tal caso, sono i fatti a smentire le convinzioni: “noi abbiamo un tasso fecondità tra i più bassi del mondo”, evidenzia la Professoressa Fornero, mentre “dove le donne lavorano di più il numero di figli per donna è maggiore”.
Un terzo aspetto da considerare è che in alcune imprese c’è ancora l’idea che le donne siano meno produttive nel complesso, perché hanno un tasso assenza maggiore perché fanno figli. Convinzioni sbagliate, ed è anche su questo aspetto che potrà incidere il PNRR.
Il Piano di Resilienza cerca di incorporare tutto questo in una visione, che affianca gli aiuti alle donne ad una sostanziale parità in vari aspetti di vita civile e sociale:
“oggi ci sono non solo le premesse dei finanziamenti ma anche un indirizzo nuovo, che può aiutare a smontare quei luoghi comuni che si frappongono ad una piena utilizzazione del lavoro femminile e delle donne nella società.”
In attesa del PNRR, l’assegno unico va nella direzione giusta secondo la Fornero
In attesa di una piena attuazione del PNRR, il Governo ha introdotto i primi interventi a sostegno della genitorialità, in primis l’assegno unico, strumento che per la Fornero semplifica e rende più trasparenti le misure di sostegno alla famiglia.
A tre mesi circa dall’avvio del nuovo strumento, la valutazione data dalla Professoressa è positiva: un passo importante, pur considerando che le politiche per l’integrazione delle donne non possono essere affidate a un unico provvedimento.
L’assegno unico va però nella direzione giusta, pur considerando che serve un periodo di sperimentazione ma soprattutto informazione, per consentire alle famiglie di conoscere la possibilità di accedere al nuovo strumento di sostegno.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Lavoro femminile e PNRR, Fornero: non solo finanziamenti ma smontare luoghi comuni