Nuvola di fumo sull'applicazione degli ISA: anche l'Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro chiede una proroga e nella lettera inviata al MEF e all'Agenzia delle Entrate suggerisce, per quest'anno, un'introduzione sperimentale.
Sull’applicazione degli ISA la nuvola di fumo, fatta di incertezze, non accenna a diradarsi. Anzi, si fa sempre più fitta. E sale la preoccupazione dei professionisti, in questo contesto anche l’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro chiede una proroga e si rivolge direttamente al Ministro dell’Economia e delle Finanze e al direttore dell’Agenzia delle Entrate con una lettera, datata 24 maggio 2019, per suggerire un’introduzione “solo a livello sperimentale” per i dati che riguardano il 2018.
Gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale mandano in pensione gli studi di settore e introducono una nuova metodologia statistico-economica per stabilire il grado di affidabilità/compliance fiscale di imprese e professionisti su una scala da 1 a 10.
Sulla base di dati e informazioni relativi a più periodi d’imposta, si tiene conto di una sintesi di valori tramite la quale è possibile verificare la normalità e la coerenza della gestione professionale o aziendale dei contribuenti. Ogni imprenditore ha una sorta di pagella, in base alla quale si stabilisce la possibilità di accesso a benefici premiali ed agevolazioni.
L’impatto degli ISA è tutt’altro che irrilevante perché agli indici sono collegati importanti benefici premiali, da qui nasce la grande preoccupazione di addetti ai lavori e contribuenti.
- ANCL - Segnalazioni al MEF e all’Agenzia delle Entrate sull’applicazione degli ISA
- Segnalazione in materia denuncia Redditi 2019: difficoltà nell’applicazione dei nuovi lSA.
Nuvola di fumo sull’applicazione degli ISA: anche l’ANCL chiede una proroga
La lettera dell’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro è in linea con la posizione dell’Associazione Nazionale Commercialisti e l’Associazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, che il 31 maggio hanno richiesto di sospendere almeno per l’anno d’imposta 2018 l’applicazione degli ISA e di far riferimento ancora ai vecchi studi di settore.
Sebbene sia trapelata la notizia di una possibile proroga del versamento delle imposte sui redditi, che concederebbe un attimo di respiro anche al lavoro sugli indici di affidabilità fiscale, ancora nulla è ufficiale.
E sul tema degli ISA, dall’Agenzia delle Entrate l’unica risposta che arriva non è quella attesa: il 5 giugno 2019 è stato pubblicato un provvedimento che modifica le specifiche tecniche e aggiorna le regole contenute nel provvedimento dello scorso 10 maggio 2019. Ma in realtà manca ancora il software per l’elaborazione.
Si tratta di una situazione abbastanza paradossale a leggere le parole dell’ANCL, che nella lettera rivolta alle istituzioni scrive:
“Riteniamo che l’Agenzia delle Entrate dovrebbe essere in prima linea e chiedere al Legislatore una moratoria delle scadenze ogni volta che non si riescono a rispettare i tempi tecnici necessari per mettere il contribuente in condizioni di operare con congruo margine di tempo.
Siamo chiamati a compilare modelli in cui sono richieste centinaia e centinaia di dati, presumendo che tutto sia nella disponibilità dei nostri sistemi operativi”.
E chiede in maniera chiara ed esplicita che:
“l’introduzione degli ISA avvenga per il 2018 solo a livello sperimentale e consenta ai cittadini e a i loro consulenti di capire lo strumento e verificarne il funzionamento ed in subordine un congruo differimento dei termini oggi stabiliti.”
Applicazione degli ISA, la richiesta della proroga e le motivazioni
La richiesta di una proroga dell’applicazione degli ISA poggia proprio sul fatto che, ad oggi, non esiste ancora un software per l’elaborazione degli indici, che dovrebbero essere pronti entro il 1° luglio, data di scadenza per il versamento delle imposte sul cui valore hanno un impatto determinante.
E infatti l’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro argomenta la sua posizione con queste parole:
“Per mancanza del software, non sapremo quale sarà il risultato tra l’unione dei dati contabili, extracontabili e quelli ulteriori che dovremmo inserire, utile al conseguimento della sufficienza necessaria per acquisire le agevolazioni previste dalla normativa in materia di ISA”.
Alla mancanza degli strumenti utili per adeguarsi alla novità, si aggiungono i “tecnicismi burocratici” dell’Agenzia delle Entrate che moltiplicano il carico di lavoro.
Nel quadro delineato nella lettera firmata dal Presidente Nazionale ANCL Dario Montanaro, si ripresenta un copione già noto, e che già in altre occasione ha reso il lavoro dei professionisti più complicato:
“I termini entro i quali mettere a disposizione di contribuenti e intermediari tutto il set di informazioni, specifiche e software necessari per la gestione degli adempimenti vengono metodicamente ignorati e chiedere una proroga - ormai entrato negli usi comuni - diventa una necessità per consentire al cittadino di poter capire e familiarizzare con i nuovi strumenti con i quali è obbligato a convivere”.
Nella nube di fume che avvolge le novità, numerose in questo 2019, le proroghe non sono più un’eccezione, ma quasi una consuetudine.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Nuvola di fumo sull’applicazione degli ISA: anche l’ANCL chiede una proroga