ISA 2019, il CNDCEC prende posizione e chiede che siano facoltativi. Lo strumento è inaffidabile e vista la situazione di caos è da considerarsi come sperimentale.
Sugli ISA 2019 i commercialisti sono compatti. Anche il CNDCEC si schiera contro il MEF e in favore di una disapplicazione per l’anno d’imposta 2018, che ne renda facoltativa la compilazione.
Si tratta di uno strumento sperimentale e, a fronte dei fatti di agosto che hanno creato caos e malcontento tra imprese ed intermediari, è indispensabile che la compilazione degli ISA venga resa facoltativa.
Dopo le associazioni di categoria, è ora Massimo Miani, Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, a criticare la presa di posizione in netto contrasto rispetto alle richieste della categoria espressa del Ministero dell’Economia.
ISA 2019, anche il CNDCEC si schiera e chiede che siano facoltativi
È un vero botta e risposta quello in atto tra Amministrazione Finanziaria e commercialisti e, c’è da dire, si era fatta sentire la mancanza di una presa di posizione da parte del CNDCEC.
L’occasione per ribadire la propria posizione è arrivata a seguito della risposta del MEF ai Garanti del Contribuente di Lazio, Lombardia e Sicilia, nella quale sono state illustrate le motivazioni alla base dell’impossibilità di disapplicazione degli ISA per il 2019.
Motivazioni, afferma il Presidente Massimo Miani, non convincono in quanto non prendono in considerazione un’opzione parallela alla disapplicazione totale:
“Quando, nel motivare il suo no alla facoltatività degli indici sintetici di affidabilità fiscale per il loro primo anno di applicazione, il MEF sostiene che essa potrebbe generare una discriminazione dei contribuenti più virtuosi rispetto a quelli meno affidabili, non coglie nel segno. Questo rischio potrebbe sussistere solo nel caso di totale disapplicazione degli ISA. In caso di facoltatività, invece, i contribuenti virtuosi avrebbero comunque tutto l’interesse ad avvalersi già da quest’anno del nuovo strumento, con possibilità per il fisco di concentrare i controlli sugli altri contribuenti meno virtuosi.”
La possibile penalizzazione per i contribuenti virtuosi, con voto in pagella da 8 in su, è ritenuta dal MEF come una delle motivazioni che rende impossibile la disapplicazione degli ISA per l’anno in corso, accanto a motivi di gettito e a ragioni di contrasto all’evasione fiscale.
Il problema sollevato dal MEF appare però infondato se si considera la proposta del CNDCEC, ribadita già da mesi, di rendere gli ISA facoltativi per il 2019, considerarli come uno strumento sperimentale, e dare il via all’obbligo tout-court dal 2020.
ISA 2019, strumento inaffidabile
Ha del paradossale che gli ISA, chiamati a calcolare l’affidabilità fiscale dei contribuenti, siano definiti come uno strumento inaffidabile. È questa tuttavia l’amara realtà che ha portato alla richiesta unanime da parte dei commercialisti di sospenderne gli effetti, se non in tutto almeno parzialmente.
La richiesta del CNDCEC di rendere facoltativa la compilazione degli ISA per il 2019, mossa che eviterebbe possibili penalizzazioni per gli imprenditori con punteggio elevato, è ancora più avvalorata, spiega il Presidente Massimo Miani, alla luce degli avvenimenti del mese di agosto.
Il riferimento chiaro è ai nuovi aggiornamenti del software di calcolo dell’Agenzia delle Entrate, così come alla necessità di scaricare nuovamente i dati precompilati per talune categorie di contribuenti.
“Quanto accaduto ad agosto è la plateale dimostrazione del fatto che il meccanismo degli ISA è ancora lontano dal potersi definire “affidabile”. Siamo ancora nel pieno di una fase sperimentale e di questo dato di fatto bisogna prendere atto.”
Una presa di coscienza da parte del MEF è quello che chiede in definitiva il CNDCEC, al fine di arrivare all’unica naturale conseguenza per gli ISA nel 2019 e cioè che siano facoltativi.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: ISA 2019, anche il CNDCEC si schiera: strumento sperimentale, siano facoltativi