Dichiarazione dei redditi tardiva in scadenza il 29 gennaio 2025

Emanuele Muzzi - Dichiarazioni e adempimenti

Chi non ha presentato la dichiarazione dei redditi 2024 entro la scadenza prevista del 31 ottobre scorso può ancora farlo pagando una sanzione ridotta entro il 29 gennaio 2025

 Dichiarazione dei redditi tardiva in scadenza il 29 gennaio 2025

Per chi non ha presentato la dichiarazione dei redditi 2024 c’è ancora la possibilità di farlo pagando sanzioni ridotte.

La dichiarazione doveva essere infatti presentata il 31 ottobre scorso. Il mancato adempimento da parte del contribuente comporta l’applicazione di sanzioni, che tuttavia possono essere ridotte grazie al ravvedimento operoso.

A tal proposito si ricorda che la disciplina che regola questo particolare strumento ha subito delle variazioni, con una modifica delle sanzioni previste per le violazioni commesse a partire dal 1° settembre 2024.

Ciò significa che nel caso in cui il contribuente voglia regolarizzare la propria situazione di omesso o tardivo invio della dichiarazione dei redditi 2024 dovrà fare riferimento alla nuova normativa in materia di sanzioni.

Dichiarazione dei redditi tardiva: sanzione di un decimo per la presentazione entro il 29 gennaio 2025

Coloro che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi 2024 entro il 31 ottobre possono procedere con la presentazione tardiva, versando le dovute sanzioni.

Si ricorda che per le violazioni commesse a partire dal 1° settembre 2024 si applica il nuovo regime sanzionatorio, per effetto di quanto stabilito dal decreto legislativo n. 87/2024.

Questo provvedimento interviene anche sul ravvedimento operoso, ovvero lo strumento che si pone l’obiettivo di aiutare i contribuenti con la regolarizzazione delle proprie situazioni permettendo una riduzione delle sanzioni in base al ritardo nella presentazione della dichiarazione.

All’atto pratico quindi, i contribuenti che presenteranno la dichiarazione dei redditi 2024 entro il 29 gennaio 2025, ovvero entro 90 giorni dalla scadenza originaria, potranno versare una sanzione molto ridotta.

Nello specifico, l’importo della sanzione è regolato dalla lettera c, comma 1 dell’articolo del decreto legislativo n. 472/1997, il quale stabilisce che la somma da versare corrisponde “ad un decimo del minimo di quella prevista per l’omissione della presentazione della dichiarazione, se questa viene presentata con ritardo non superiore a novanta giorni”.

La sanzione minima prevista per le violazioni relative alle dichiarazioni dei redditi è pari a 250 euro, tuttavia, grazie al ravvedimento operoso, è possibile ridurre questa sanzione all’importo di 25 euro, qualora il contribuente ponga rimedio al mancato invio entro il 29 gennaio 2025.

Dichiarazione dei redditi omessa dopo i 90 giorni dalla scadenza

Superata questa data, la dichiarazione dei redditi si considera omessa e il valore della sanzione applicata è pari al 120 per cento delle imposte dovute, con un minimo di 250 euro.

Se non sono dovute imposte, la sanzione applicata va da 250 a 1.000 euro, importo che può essere aumentato fino al doppio nei confronti dei soggetti obbligati alla tenuta delle scritture contabili.

Se la dichiarazione omessa è presentata con ritardo superiore a novanta giorni, entro i termini di decadenza dell’attività di controllo e, comunque, prima che il contribuente abbia avuto formale conoscenza di accessi, ispezioni, verifiche o dell’inizio di qualunque attività di accertamento amministrativo, la sanzione dovuta sarà pari al 75 per cento, ossia la sanzione per omesso versamento (ridotta dal 30 al 25 per cento dal 1° settembre 2204) aumentata del triplo.

Dichiarazione dei redditi tardiva: come pagare la sanzione con modello F24

Il pagamento della sanzione da parte del contribuente deve avvenire tramite la compilazione del modello F24.

In particolare bisognerà prestare attenzione all’anno di riferimento e al codice tributo da indicare.

Per quanto riguarda l’anno di riferimento, il contribuente deve compilare il relativo campo del modello F24 con l’anno della commissione della violazione, in questo caso il 2024.

Invece, il codice tributo da indicare è il seguente:

Codice tributo Denominazione
8911 Sanzioni pecuniarie per altre violazioni tributarie relative alle imposte sui redditi alle imposte sostitutive all’IRAP e all’IVA

Si segnala quindi che ai fini della compilazione del modello F24, non risulta rilevante né che il ravvedimento avvenga nel 2025, né che la dichiarazione si riferisca ai redditi del 2023.

Infine, si ricorda che, sempre entro il 29 gennaio, il contribuente che intenda pagare la sanzione di 25 euro è tenuto anche al versamento degli interessi legali, il cui tasso, a partire dal 1° gennaio 2025, è pari al 2 per cento.

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