Decontribuzione Sud: le istruzioni INPS per le PMI

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Arrivano le istruzioni INPS per la nuova Decontribuzione Sud. Come funziona l'esonero contributivo per le PMI?

Decontribuzione Sud: le istruzioni INPS per le PMI

Come funziona la nuova versione di decontribuzione Sud per le PMI e quali sono i requisiti per poterne beneficiare?

L’INPS pubblica la circolare con le istruzioni, ultimo tassello per l’operatività della misura.

La Legge di Bilancio ha prorogato l’agevolazione a sostegno dell’occupazione nelle regioni del Mezzogiorno ma con importanti novità, a partire dalla percentuale dell’esonero contributivo spettante, che viene ridotta dal 30 al 25 per cento.

Decontribuzione Sud: le istruzioni INPS per le PMI

Con la circolare pubblicata il 30 gennaio 2025 l’INPS fornisce le istruzioni operative per l’applicazione della nuova versione di Decontribuzione Sud dedicata alle piccole e medie imprese del Mezzogiorno.

La Legge di Bilancio 2025 infatti ha introdotto importanti novità per l’agevolazione che concede un esonero contributivo per ogni contratto stipulato nelle aziende delle regioni del Sud, introducendo due distinte versioni dell’agevolazione, una destinata alle micro e PMI e l’altra alle grandi imprese.

Nel documento di prassi l’Istituto si sofferma sull’agevolazione dedicata alle prime, specificandone requisiti, condizioni e funzionamento.

Come detto, la nuova versione di Decontribuzione Sud spetta alle microimprese e alle piccole e medie imprese che, al 31 dicembre 2024, occupano lavoratori a tempo indeterminato, nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.

Rientrano in questa definizione, come precisato all’articolo 1, comma 407, della Legge di Bilancio 2025, i datori di lavoro privati che hanno alle proprie dipendenze non più di 250 lavoratori e lavoratrici. Inoltre, precisa l’INPS, il fatturato annuo non deve superare i 50 milioni di euro e/o il cui totale di bilancio annuo non deve superare i 43 milioni di euro.

Ad ogni modo, l’agevolazione non si applica alle imprese del settore agricolo e ai contratti di lavoro domestico o di apprendistato, oltre che nelle fattispecie indicate al successivo comma 409.

La misura è concessa nel rispetto delle condizioni previste dal regolamento de minimis: non è quindi più necessaria come in passato la preventiva autorizzazione da parte della Commissione Europea.

Decontribuzione Sud 2025 quanto spetta e requisiti

Nello specifico, nel 2025 le imprese possono beneficiare, per ciascun lavoratore a tempo indeterminato assunto al 31 dicembre 2024, di un esonero contributivo del 25 per cento (esclusi premi e contributi INAIL) per un importo massimo di 145 euro su base mensile per 1 anno, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

La percentuale di esonero va poi a scalare per gli anni successivi (per le assunzioni al 31 dicembre nell’anno precedente), fino al 2029:

  • 20 per cento per il 2026, per un importo massimo di 125 euro;
  • 20 per cento per il 2027, per un importo massimo di 125 euro;
  • 20 per cento per il 2028, per un importo massimo di 100 euro;
  • 15 per cento per il 2029, per un importo massimo di 75 euro.

Come detto, per il 2025, Decontribuzione Sud PMI spetta per tutti i rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato agevolabili e instaurati al 31 dicembre 2024 (comprese le trasformazioni da tempo determinato), a condizione che sia rispettato il requisito geografico della sede di lavoro.

Per gli anni successivi, l’agevolazione può essere riconosciuta con riferimento a tutti rapporti di lavoro incentivabili instaurati entro il 31 dicembre dell’anno precedente. Ad esempio, in riferimento al 2026, Decontribuzione Sud PMI si applica per ogni rapporto dipendente a tempo indeterminato assunto alla data del 31 dicembre 2025.

Per poter fruire dell’agevolazione, i datori di lavoro devono rispettare precise condizioni:

  • regolarità degli obblighi di contribuzione previdenziale ai sensi della normativa in materia di documento unico di regolarità contributiva (DURC);
  • assenza di violazioni delle norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro e rispetto degli altri obblighi di legge;
  • rispetto degli accordi e contratti collettivi nazionali, nonché di quelli regionali, territoriali o aziendali, sottoscritti dalle Organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale;
  • regolarità degli obblighi di assunzione previsti dall’articolo 3 della legge n. 68/1999 (assunzione di soggetti disabili).

Cumulo con altre agevolazioni e fruizione dell’esonero

L’agevolazione non è compatibile con i bonus assunzione previsti dal decreto Coesione (giovani, donne, Sud e incentivi all’autoimpiego nei settori strategici). È invece cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa, nei limiti della contribuzione previdenziale dovuta, a meno che non ci sia un espresso divieto di cumulo previsto da altre disposizioni.

Per quanto riguarda la fruizione dell’esonero, l’INPS specifica che l’agevolazione può essere esposta in Uniemens a partire dal mese di competenza di febbraio. Devono essere valorizzati all’interno di “DenunciaIndividuale”, “DatiRetributivi”, elemento “InfoAggcausaliContrib” i seguenti elementi:

  • nell’elemento “CodiceCausale” deve essere inserito il nuovo valore “DPMI”, con significato “Agevolazione contributiva Art1, commi da 406 a 412, L n.207/2024 (Legge di Bilancio 2025) per l’occupazione in aree svantaggiate a favore microimprese e PMI.”;
  • nell’elemento “IdentMotivoUtilizzoCausale” deve essere inserita la data di assunzione/trasformazione nel formato AAAA-MM-GG.

Per tutti gli altri dettagli si rimanda al testo integrale della circolare n. 32/2025.

INPS - Circolare n. 32 del 31 gennaio 2025
Decontribuzione Sud 2025 per le PMI

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network