Cedolare secca partite IVA, da MEF e AdE stop alle aperture della Cassazione

Anna Maria D’Andrea - Cedolare secca sugli affitti

Stop del MEF e dell'Agenzia delle Entrate alla cedolare secca per i conduttori con partita IVA: la sentenza della Cassazione è ritenuta per il momento un caso isolato

Cedolare secca partite IVA, da MEF e AdE stop alle aperture della Cassazione

Cedolare secca per conduttori con partita IVA: l’Agenzia delle Entrate e il MEF chiudono alle aperture della Cassazione.

Nella risposta fornita in Commissione Finanze della Camera il 26 marzo 2025 viene ribadita l’impossibilità di applicare la flat tax sui contratti d’affitto stipulati tra locatori persone fisiche e conduttori che operano nell’ambito di un’attività d’impresa o professionale.

Se da un lato la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12395 depositata il 7 maggio 2024, ha smentito la tesi restrittiva sui limiti per la cedolare secca del 21 per cento, dall’altro l’Agenzia delle Entrate fatica ad adeguare le proprie regole di prassi, da tempo contestate.

Cedolare secca partite IVA, la Cassazione allenta i limiti del Fisco. Per l’AdE è un “caso isolato”

La pagina del sito dell’Agenzia delle Entrate dedicata al regime della cedolare secca evidenzia che, sul fronte dei requisiti per gli inquilini, la tassazione agevolata non può essere applicata ai contratti conclusi con conduttori titolari di partita IVA, “indipendentemente dal successivo utilizzo dell’immobile per finalità abitative di collaboratori e dipendenti”.

Un’esclusione per i contratti stipulati da esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo che, sin dall’introduzione del regime fiscale sostitutivo IRPEF, è stato alla base di numerosi contenziosi.

La sentenza n. 12395 del 7 maggio 2024 ha “cambiato le carte in tavola” e ha di fatto smentito la linea del Fisco, evidenziando come l’esclusione prevista dall’articolo 3, comma 6 del decreto legislativo n. 23/2011 debba intendersi riferita solo ai locatori.

In sostanza, secondo la Cassazione l’applicazione della cedolare secca è esclusa in caso di affitto effettuato da parte di titolari di partita IVA, mentre nel rispetto della finalità abitativa dell’immobile resta possibile optarvi anche se il conduttore - persona fisica - esercita attività d’impresa, di arti e professioni.

È il caso ad esempio degli imprenditori che affittano immobili a finalità abitativa ad uso foresteria, e quindi per soddisfare le esigenze abitative dei dipendenti.

Per l’Agenzia delle Entrate però l’interpretazione fornita con la sentenza pronunciata a maggio dello scorso anno rappresenta un caso isolato e, nell’attesa che si formi “un consolidato indirizzo interpretativo”, nulla cambia.

La questione è stata affrontata il 26 marzo 2025 in Commissione Finanze della Camera.

Cedolare secca anche per i conduttori titolari di partita IVA, Cassazione VS Agenzia delle Entrate

Secondo la Cassazione, non assume rilevanza la natura soggettiva del conduttore del contratto di affitto, neppure in caso di locazione effettuata nell’esercizio della propria attività d’impresa o lavoro autonomo.

Una pronuncia che, per la prima volta, ha ribaltato la tesi del Fisco ma che ad oggi rappresenta un unicum. Prima della sentenza depositata il 7 maggio a esprimersi in tal senso erano state alcune Commissioni Tributarie, ma non vi era stata nessuna specifica presa di posizione della Corte di Cassazione.

Proprio considerando che si tratta di una decisione che rimane al momento isolata, l’Agenzia delle Entrate sceglie la linea dell’attesa, anche “a tutela delle esigenze di gettito erariali”.

Nella risposta letta dal MEF in Commissione Finanze della Camera, l’Agenzia delle Entrate difende quindi la propria interpretazione, secondo la quale:

“non rientrano nell’ambito applicativo del regime in questione i contratti di locazione stipulati con conduttori che agiscono nell’esercizio di un’attività di impresa o di lavoro autonomo, ancorché l’immobile sia utilizzato per finalità abitative di dipendenti e collaboratori. Tale soluzione viene inoltre ritenuta dall’Agenzia delle entrate maggiormente coerente con la ratio della norma, individuabile nel contrasto all’evasione fiscale nel settore della locazione di immobili abitativi.”

Una linea che negli scorsi giorni era stata ribadita dalla DRE della Toscana (risposta n. 911-7/2025), definendo la pronuncia della Cassazione come un “precedente isolato”.

Con l’intervento in Commissione l’Agenzia delle Entrate quindi stoppa ogni possibile apertura e, pur segnalando che sulla questione si è sviluppato un filone di contenzioso, il fatto che vi siano esiti contrastanti anche successivi alla sentenza della Corte del mese di maggio fa prevalere la linea della cautela.

Le porte del modello RLI, utilizzato per esercitare l’opzione della cedolare secca, restano al momento chiuse per le partite IVA.

Cedolare secca per conduttori titolari di partita IVA - la risposta dell’Agenzia delle Entrate
Scarica il testo della risposta fornita in Commissione Finanze della Camera il 26 marzo 2025

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