CU 2025 con possibilità di correzione: entro cinque giorni dalla scadenza è possibile procedere con l'invio sostitutivo, in caso di errori, evitando l'applicazione delle sanzioni

Certificazione Unica 2025 in scadenza, con possibilità di correzione entro i successivi cinque giorni.
Arrivati all’ultimo giorno in cui è possibile inviare la CU 2025 senza sanzioni, è bene fare il punto delle regole relative all’invio sostitutivo in caso di errata trasmissione.
Ferma restando la possibilità di mettersi in regola anche successivamente, nelle ipotesi di invio sostitutivo o scarto è possibile sfruttare i cinque giorni di tolleranza per la trasmissione della CU rettificata.
Certificazione Unica 2025, cinque giorni dopo la scadenza per correggere gli errori
La scadenza per l’invio della CU 2025 è fissata al 17 marzo, termine che interessa le certificazioni uniche dei lavoratori dipendenti. Il 31 marzo è invece fissata la scadenza delle CU degli autonomi abituali, dotati di partita IVA, interessati dalla precompilata. Solo per le certificazioni contenenti redditi esenti o non dichiarabili con la precompilata il termine di trasmissione slitta al 31 ottobre.
Un tris di scadenze che, in ogni caso, non cambia le regole relative alla possibilità di “mettersi in regola”, in caso di errori, entro i successivi cinque giorni.
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Tre infatti le tipologie di invio: ordinario, sostitutivo o di annullamento e, negli ultimi due casi, è ammesso “ravvedersi” senza incorrere nel rischio di applicazione delle sanzioni previste in caso di omissioni o ritardo.
Come specificato nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate con il quale è stato approvato il modello CU 2025 e le relative istruzioni, in caso di errata trasmissione della certificazione le sanzioni vengono meno se si effettua un invio sostitutivo o di annullamento entro i cinque giorni dalla scadenza.
CU errata, nuovo invio senza sanzioni entro 5 giorni: quando è possibile
La possibilità di effettuare un nuovo invio telematico senza sanzioni entro cinque giorni dalla scadenza si applica in particolare nei seguenti casi:
- nei casi di errata trasmissione della certificazione: la sanzione di cui all’articolo 2 del D.Lgs. n. 175 del 2014 non si applica se la sostituzione o l’annullamento della certificazione è effettuato entro i cinque giorni successivi alla scadenza ordinaria;
- nel caso di scarto dell’intero file contenente le comunicazioni, inviato entro il termine ordinario, la medesima sanzione non si applica se il soggetto obbligato effettua un nuovo invio ordinario entro i cinque giorni successivi allo stesso termine;
- nel caso di scarto delle singole certificazioni uniche, inviate entro il termine ordinario, la medesima sanzione non si applica se il soggetto obbligato effettua un ulteriore invio ordinario, contenente le sole certificazioni rettificate, entro i cinque giorni successivi allo stesso termine. Non devono, invece, essere ritrasmesse le certificazioni già accolte.
In tutte e tre le ipotesi, l’invio entro i cinque giorni successivi alla scadenza non è sanzionato solo se è stata effettuata una trasmissione ordinaria nei termini.
Certificazione Unica 2025 scartata: decorrenza dei cinque giorni dalla data nella ricevuta
Regole specifiche sono previste in caso di scarto.
Ai fini della decorrenza dei cinque giorni sarà fondamentale prestare attenzione alla data indicata nella comunicazione consultabile nella sezione “Ricevute” del sito dell’Agenzia delle Entrate.
Per le CU 2025 trasmesse a ridosso della scadenza, può infatti capitare che l’eventuale scarto venga comunicato dall’Agenzia delle Entrate anche successivamente.
Così come chiarito dalla circolare MEF n. 195/E del 24 settembre 1999, nelle istruzioni per la compilazione della Certificazione Unica viene quindi evidenziato che:
“In relazione poi alla verifica della tempestività delle comunicazioni presentate per via telematica, si considerano tempestive le comunicazioni trasmesse entro i termini previsti, ma scartate dal servizio telematico, purché ritrasmesse entro i cinque giorni successivi alla data contenuta nella comunicazione che attesta il motivo dello scarto”.
I cinque giorni di tempo a disposizione, per le CU 2025 trasmesse entro la scadenza ordinaria e scartate dall’Agenzia delle Entrate, decorrono quindi dalla data contenuta nella comunicazione di scarto.
Spazio al ravvedimento operoso sulle sanzioni CU 2025
Spirato il termine dei cinque giorni successivi alla scadenza, l’invio della CU 2025 sarà soggetto a sanzioni.
Fattispecie | Sanzioni previste |
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Certificazione Unica omessa, tardiva o errata | 100 euro per singola certificazione con limite massimo di 50.000 euro per anno e sostituto d’imposta |
Certificazione Unica errata trasmessa entro il 17 marzo, poi corretta e nuovamente trasmessa entro 5 giorni | nessuna sanzione |
Certificazione Unica errata trasmessa entro il 17 marzo, poi corretta e nuovamente trasmessa entro 60 giorni | 33,33 euro per singola certificazione con limite massimo di 20.000 euro per anno e sostituto d’imposta |
Con la circolare n. 12 del 31 maggio 2024 l’Agenzia delle Entrate ha aperto alla possibilità di beneficiare del ravvedimento operoso, una novità rispetto a quanto previsto in precedenza e che consente quindi ai sostituti d’imposta di regolarizzare errori e omissioni a “costo ridotto”.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Certificazione Unica 2025, cinque giorni dopo la scadenza per correggere gli errori