In attesa del rinnovo dei contratti i dipendenti pubblici potrebbero beneficiare nuovamente dell'indennità una tantum introdotta dalla Legge di Bilancio 2023. Si tratta dell'aumento dell'1,5 per cento dello stipendio per tutti i lavoratori, che garantisce aumenti mensili anche fino a 100 euro
Si va verso la riproposizione del bonus una tantum per i dipendenti pubblici anche nel 2024, in attesa dei rinnovi contrattuali per il triennio 2022-2024, per i quali scarseggiano le risorse in vista di una Legge di Bilancio complicata.
Si tratta dell’indennità erogata mensilmente e pari all’1,5 per cento dello stipendio, che può garantire aumenti in busta paga fino a 100 euro per i ruoli apicali.
Prima di poter attuare una strategia si dovrà attendere almeno la presentazione della NADEF, in modo da avere un quadro più chiaro delle risorse a disposizione per i rinnovi.
Quella della conferma del bonus appare però una soluzione quasi obbligata per evitare che i dipendenti pubblici si ritrovino sostanzialmente con un taglio dello stipendio.
Bonus dipendenti pubblici: verso il rinnovo dell’indennità una tantum per il 2024
I dipendenti pubblici potrebbero continuare a ricevere l’indennità una tantum prevista per il 2023 anche per il prossimo anno.
Sarebbe questa la possibile soluzione in attesa del rinnovo dei contratti del pubblico impiego, con MEF e Ministero della Funzione Pubblica in cerca delle risorse necessarie in vista della prossima Legge di Bilancio.
Per il 2024, dunque, come anticipato dal Messaggero, si va verso la riconferma del bonus che consiste in un aumento dello stipendio dell’1,5 per cento, corrisposto per 13 mensilità.
L’agevolazione è stata introdotta per l’anno in corso dalla Legge di Bilancio 2023 con l’obiettivo di sostenere i redditi dei dipendenti pubblici alla luce dell’inflazione e del caro prezzi.
La misura, in mancanza del rinnovo dei CCNL per il triennio 2022-2024, ha reso meno pesante la situazione dei lavoratori e delle lavoratrici del pubblico impiego garantendo aumenti in busta paga fino a 100 euro per i ruoli di vertice.
L’importo viene determinata in base allo stipendio, quindi chi ha una paga più alta riceverà un’indennità maggiore rispetto a chi guadagna di meno.
Per il 2023 l’intervento è costato un miliardo di euro e la riconferma per il 2024 sembra essere la strada da seguire nelle more dei rinnovi e dei relativi aumenti di stipendio.
Inoltre, va considerato che, anche se l’inflazione è ora in calo, una mancata riproposizione del bonus, in assenza dei rinnovi contrattuali, sarebbe in pratica una riduzione dello stipendio.
Bonus dipendenti pubblici e rinnovi: si attende la NADEF per il quadro delle risorse a disposizione
Va ricordato, però, che i pagamenti dell’indennità relativi al 2023 sono partiti solamente nel mese di agosto, per via di una serie di ritardi burocratici e problemi tecnici.
Nonostante la riconferma del bonus sia una delle possibili strade da percorrere, il rinnovo dei contratti resta una delle priorità del Ministro Paolo Zangrillo che spinge per avviare le trattative con i sindacati e ha chiesto risorse al Ministero dell’Economia.
Come confermato dallo stesso Ministro in un’intervista a PAMagazine, si dovrà aspettare la presentazione della NADEF, il prossimo 27 settembre, prima di poter definire una strategia per la tornata 2022-2024 dei rinnovi contrattuali valutandone il perimetro finanziario.
Se anche nella Legge di Bilancio 2024 non ci dovessero essere abbastanza risorse per il rinnovo dei contratti, i dipendenti pubblici dovrebbero poter contare sulla riproposizione del bonus una tantum.
“Un segnale di attenzione nei confronti delle nostre persone, a cui si aggiunge l’intervento sul cuneo fiscale. L’ultimo DEF ha comunque ribadito l’impegno del Governo a reperire le risorse per avviare i rinnovi e, lo ribadisco, il mio impegno è questo.”
Come confermato dal Ministro Zangrillo, infatti, l’obiettivo è arrivare presto alla definizione del rinnovo dei contratti per i lavoratori del pubblico impiego.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus dipendenti pubblici: verso il rinnovo dell’indennità una tantum per il 2024