Spunta l'ipotesi di allargare il campo d'azione dell'assegno di inclusione anche alle vittime del caporalato per tutelare chi denuncia. La proposta nell'incontro di ieri del tavolo di contrasto al fenomeno
L’assegno di inclusione potrebbe presto essere esteso anche alla vittime di caporalato.
Questa una delle ipotesi emerse dall’accordo del tavolo per il contrasto al caporalato del 6 agosto presso il Ministero del Lavoro.
Lo schema di lavoro ha precisato la Ministra Calderone è quello adottato per mettere in protezione le donne vittime di violenza attraverso l’assegno.
Si prevedono poi anche implementazioni alla piattaforma SIISL per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro per rispondere alle esigenze del settore agricolo.
Assegno di inclusione: ipotesi di estensione alle vittime di caporalato
Si è tenuto ieri, 6 agosto 2024, il nuovo incontro del tavolo per il contrasto al caporalato a cui hanno partecipato i Ministri del Lavoro e dell’Agricoltura assieme alle parti sociali, sindacali e datoriali.
Come si legge nel comunicato rilasciato dal Ministero del Lavoro, la riunione è stata occasione per un riepilogo delle attività in atto e delle misure già disposte, le ultime previste dal decreto agricoltura (n. 63/2024), anche in vista della preparazione dei necessari decreti attuativi.
Nel corso dell’incontro, inoltre, sono state avanzate alcune proposte di intervento per migliorare le azioni di contrasto, anche in vista della predisposizione della prossima Legge di Bilancio.
Tra queste, come dichiarato dalla Ministra Calderone, anche l’ipotesi di estendere l’elenco dei beneficiari dell’assegno di inclusione per includere anche le vittime di caporalato.
“Stiamo studiando un sistema per tutelare chi denuncia. Lo schema di lavoro è quello adottato per mettere in protezione le donne vittime di violenza attraverso l’assegno di inclusione.
Stiamo facendo le verifiche di compatibilità. Riteniamo che possa essere una delle opportunità di utilizzare in modo proprio degli strumenti che nascono per sostenere chi è in una condizione di fragilità.”
Per quanto riguarda gli ingressi di lavoratori e lavoratrici non comunitarie la Ministra Calderone ha evidenziato l’utilità della piattaforma SIISL per favorire l’accompagnamento al lavoro:
“destineremo una parte della piattaforma per l’inclusione sociale e lavorativa, quindi una funzione ad hoc, per l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro in agricoltura per fare in modo che il mondo agricolo possa avere delle risposte in termini occupazionali.”
Allo studio del Governo anche la proposta che prevede il riconoscimento del permesso di soggiorno temporaneo a chi denuncia.
Assegno di inclusione: prossimo pagamento il 15 e il 27 del mese
Agli attuali beneficiari dell’assegno di inclusione, dunque, si potrebbero presto aggiungere anche le vittime di situazioni di caporalato.
Ricordiamo, attualmente l’ADI spetta alle famiglie, in possesso dei requisiti previsti dalla normativa, al cui interno è presente almeno:
- un minore;
- una persona con più di 60 anni;
- una persona con disabilità;
- una persona in condizioni di svantaggio come definita nel DM n. 154 del 2023.
Per quanto riguarda il pagamento delle somme spettanti, si avvicina la prima data utile per chi riceverà per la prima volta l’assegno.
Chi, infatti, ha fatto domanda e sottoscritto il patto di attivazione digitale a luglio otterrà l’accredito INPS il 15 agosto.
I beneficiari che invece hanno già ottenuto almeno una mensilità del sussidio dovranno attendere il giorno 27.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Assegno di inclusione: ipotesi di estensione alle vittime di caporalato