Tetto al contante: stando alle anticipazioni, le novità si spostano dal DL Aiuti quater alla Legge di Bilancio. Dal 1° gennaio 2023 il limite per i pagamenti passerà a 5.000 euro. La marcia indietro sul testo atteso in Gazzetta Ufficiale è solo di carattere formale: manca l'urgenza. Ma il tentativo di anticipo è sostanziale.
Tetto al contante, la novità appare e poi scompare dalle bozze del Decreto Aiuti quater, ma sul punto non si fa marcia indietro: il limite per i pagamenti passa a 5.000 euro dal 1° gennaio 2023 e, stando alle anticipazioni, sarà inserito nella prossima Legge di Bilancio.
Si tratta di un mero spostamento formale della norma, ma il Governo prosegue sulla linea annunciata fin dai primi giorni di operatività: si interviene sulle regole che dovrebbero entrare in vigore dal prossimo anno.
Tetto contante fissato a 5.000 euro dal 2023: la novità dal DL Aiuti quater alla Legge di Bilancio
Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo scorso 10 novembre il Decreto Aiuti quater, le novità inserite nel testo sono state anticipate dalla stessa premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa di presentazione del provvedimento.
Accanto al pacchetto di misure di contrasto al caro energia, la Presidente del Consiglio dei Ministri ha illustrato anche un piccolo anticipo di Legge di Bilancio 2023 inserito nel testo: tra le novità inserite anche l’innalzamento del tetto del contante da 1.000 a 5.000 euro per il 2023.
Oggetto dell’intervento, che annulla il percorso di riduzione graduale previsto dal Decreto Fiscale 2020, è l’articolo 49 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231 rivisto nei tempi già lo scorso dicembre dal Decreto Milleproroghe, che posticipava di un anno la tabella di marcia prevista per ridurre limite di pagamento in contanti.
Tetto al contante con regole attualmente in vigore | Anno |
---|---|
2.000 euro | 2022 |
1.000 euro | 2023 |
A distanza di una settimana dalla conferenza stampa di presentazione il Decreto Aiuti quater non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale e la bozza iniziale ha subito diverse evoluzioni: nelle ultime versioni in circolazione sono scomparsi i riferimenti alla riduzione del limite da rispettare per i pagamenti in contanti.
Ma, come ha confermato il vicepremier e Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, la novità sarà inserita in Legge di Bilancio: sul punto il Governo tira dritto e non fa marcia indietro.
Tetto contante, dal DL Aiuti quater alla Legge di Bilancio: una questione di foirma e sostanza
Si tratta, quindi, di un semplice spostamento dal testo del DL Aiuti quater alla Legge di Bilancio 2023.
La questione è formale: il primo è un decreto legge che, come recita l’articolo 77 della Costituzione, è legato a casi straordinari di necessità e d’urgenza. Stando alla prima bozza in circolazione e alle dichiarazioni della premier Giorgia Meloni, le novità sarebbero entrate in vigore in ogni caso dal 1° gennaio 2023, una data che entra in aperto contrasto con la natura del provvedimento.
Al di là delle valutazioni sulla necessità e urgenza di innalzare il tetto al contante a 5.000 euro, se l’efficacia della misura guarda al futuro, emerge una contraddizione in termini.
Dall’impossibilità di inserire la misura nel Decreto Aiuti quater nasce, quindi, lo spostamento della novità nella Legge di Bilancio 2023.
L’obiezione del Quirinale non sorprende, era prevedibile anche per gli stessi autori del provvedimento, e la questione formale diventa sostanziale.
La citazione delle modifiche al tetto al contante tra le misure che il Governo aveva scelto di anticipare rispetto alla Legge di Bilancio manda un messaggio chiaro: per l’Esecutivo la questione è rilevante e prioritaria.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Tetto al contante, dal DL Aiuti quater alla Legge di Bilancio la sostanza non cambia: 5.000 euro dal 2023