Tax credit edicole: pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DPCM che definisce le regole di accesso al credito di imposta, fino a un massimo di 2.000 euro, per chi gestisce un'attività di vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici. I soggetti ammessi e i requisiti da rispettare, i fattori per stabilire il valore del beneficio e come utilizzarlo.
Tax credit edicole: la Legge di Bilancio 2019 ha introdotto la possibilità di accedere a un credito di imposta fino a un massimo di 2.000 euro per chi gestisce attività di vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri il 30 luglio 2019, che fornisce indicazioni sul meccanismo di regole a cui attenersi, l’agevolazione assume forma concreta.
13 milioni di euro per l’anno 2019 e di 17 milioni di euro per l’anno 2020 sono le risorse stanziate per il tax credit destinato agli edicolanti, con l’obiettivo di sostenere il settore della vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici.
Tax credit edicole: soggetti ammessi all’agevolazione e requisiti
Il valore viene definito in base agli importi pagati a titolo di IMU, TASI, Cosap e TARI con riferimento ai locali in cui si svolge la vendita.
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Disposizioni applicative in materia di credito d’imposta, per gli esercenti attivita’ commerciali che operano nel settore della vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 luglio 2019 stabilisce i soggetti che hanno diritto a beneficiare dell’agevolazione:
- gli esercenti attività commerciale che operano esclusivamente nel settore della vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici;
- gli esercenti attività commerciali di vendita di merci abilitati alla vendita di quotidiani o periodici, cosiddetti non esclusivi, a patto che il loro sia l’unico punto vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici nel comune di riferimento.
Per accedere al beneficio, le edicole devono avere i seguenti requisiti:
- sede legale in uno Stato dell’Unione europea o nello spazio economico europeo;
- residenza fiscale in Italia ovvero la presenza di una stabile organizzazione sul territorio nazionale, cui sia riconducibile l’attività commerciale;
- l’indicazione, per i punti vendita esclusivi, del codice di classificazione ATECO 47.62.10 di cui al registro delle imprese;
- l’indicazione, per i punti vendita non esclusivi, di uno dei seguenti codici di classificazione ATECO:
- rivendite di generi di monopolio (codice 47.26);
- rivendite di carburante e di oli minerali (codice 47.30);
- bar, inclusi quelli posti nelle aree di servizio delle autostrade e all’interno di stazioni ferroviarie, aereoportuali e marittime (codice 56.3);
- strutture di vendita non specialistiche (codice 47.1);
- esercizi adibiti prevalentemente alla vendita di libri e prodotti equiparati, con un limite minimo di superficie di mq. 120 (codice 47.61).
Gli edicolanti che hanno le carte in regola per accedere all’agevolazione devono presentare domanda in via telematica utilizzando il modello che il Dipartimento per l’Informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri metterà a disposizione sul suo sito dal 1° al 30 settembre.
Entro il 31 dicembre, sarà lo stesso Dipartimento a stilare l’elenco dei soggetti ammessi a beneficiare dell’agevolazione.
Tax credit edicole: i fattori per determinarne il valore e come utilizzarlo
Il valore del credito di imposta riconosciuto alle edicole può arrivare fino a un massimo di 2.000 euro ed è parametrato in base agli importi versati in relazione a determinate imposte e tasse per i locali dell’attività, nell’anno precedente alla richiesta dell’agevolazione.
Le voci di cui si tiene conto sono le seguenti:
- imposta municipale unica - IMU;
- tassa per i servizi indivisibili - TASI;
- canone per l’occupazione di suolo pubblico - COSAP;
- tassa sui rifiuti - TARI;
- spese per locazione, al netto dell’imposta sul valore aggiunto (IVA), a condizione che l’esercente operi come unico punto vendita esclusivo nel territorio comunale.
Il testo del Decreto, inoltre, specifica che l’importo a cui si ha diritto per chi gestisce un punto vendita non esclusivo è anche “commisurato per punto vendita al rapporto tra i ricavi provenienti dalla vendita di giornali, riviste e periodici al lordo di quanto dovuto ai fornitori e i ricavi complessivi, considerando per le vendite soggette ad aggio o ricavo fisso il prezzo di cessione al pubblico”.
Il tax credit edicole è utilizzabile esclusivamente in compensazione servendosi del modello F24 tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.
Nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta di concessione del credito, e in tutte quelle in cui viene utilizzato, è necessario indicare il valore dell’importo di cui si è beneficiato.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Tax credit edicole fino a 2.000 euro: requisiti e modalità per beneficiarne