De Nuccio (CNDCEC): partire dal taglio del cuneo fiscale per costruire la Manovra 2025

Rosy D’Elia - Irpef

Qual è la priorità per la Manovra 2025? Elbano de Nunccio, presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili non ha dubbi: il taglio del cuneo fiscale con la revisione dello scaglione IRPEF con aliquota al 35 per cento

De Nuccio (CNDCEC): partire dal taglio del cuneo fiscale per costruire la Manovra 2025

Sebbene non ci sia ancora nessun punto fermo per la costruzione della prossima Manovra, il dibattito sulle priorità per il 2025 è già nel vivo.

E per Elbano de Nuccio, presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, non ci sono dubbi sul punto di partenza: in cima alla lista di misure da mettere in campo c’è il taglio del cuneo fiscale con l’estensione del secondo scaglione di reddito previsto dall’attuale sistema di calcolo dell’IRPEF.

Ma non solo: necessaria è anche la revisione delle agevolazioni fiscali e le misure per contrastare la denatalità.

De Nuccio (CNDCEC): partire dal taglio del cuneo fiscale per costruire la Manovra 2025

La strada per continuare sul percorso della riduzione del cuneo fiscale è stata già indicata al Governo, sottolinea de Nuccio. La proposta presentata dai Commercialisti si concentra su un taglio dell’IRPEF per i redditi dai 50.000 ai 70.000 euro, con una estensione dello scaglione che prevede l’aliquota del 35 per cento.

Secondo l’impostazione attuale, in scadenza il 31 dicembre 2024, per il calcolo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche si procede con tre salti.

Il passaggio dal 35 per cento al 43 per cento, nell’idea del CNDCEC, Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, dovrebbe avvenire superati i 70.000 euro e non più oltre il limite dei 50.000 euro.

L’IRPEF è in cerca di una nuova veste: le prime anticipazioni sul 2025 e sulla prossima Manovra confermano la volontà del Governo di andare oltre la conferma delle tre aliquote attualmente previste e di proseguire sul taglio del cuneo fiscale, ma la direzione sembra essere diversa a quella indicata dai Commercialisti.

Come ha anticipato il viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo, sempre durante la giornata del 19 settembre, l’intenzione sembra essere quella di una riduzione della seconda aliquota dal 35 al 33 per cento.

Ma non è esclusa una terza via:

“Sappiamo che i contribuenti che hanno un reddito tra i 28 e i 50mila euro, oggi hanno un’aliquota del 35 per cento. L’obiettivo se, appunto, come ribadisco, ci saranno, si troveranno le risorse, è portarlo al 33 per cento, magari spingerci un po’ più là per quelli che diciamo, fanno parte della terza fascia, quella del 43 per cento e portarla sino a 60mila euro, quindi prendere 10mila della terza fascia e posizionarli sul 33 per cento. Pero’ tutto con la prudenza del caso, e’ tutto da vedere sulla base delle risorse che si riusciranno a reperire”.

I fondi da recuperare oscillano dai 2,5 ai 4 miliardi di euro e il futuro dell’IRPEF dipenderà, prima di tutto, dalla dotazione disponibile.

De Nuccio (CNDCEC): partire dal taglio del cuneo fiscale per costruire la Manovra 2025

E tra le priorità per il prossimo anno per de Nuccio non c’è solo il cuneo fiscale, ma anche “una bella sforbiciata agli incentivi poco stabili e, anche per questo, inutili per le imprese. Terzo aspetto la potatura delle tax expenditures”, tema annoso e difficile da affrontare.

Negli ultimi anni, Governo dopo Governo, è stata riconosciuta la necessità di intervenire sulle cosiddette spese fiscali che consistono in agevolazioni sul calcolo delle imposte per i cittadini e le cittadine: ma ancora le buone intenzioni non si sono tradotte in un riordino e in un taglio delle tax expenditure, più di 600 attualmente.

Anche in questo caso i Commericalisti indicano una strada: “La nostra proposta è applicare un regime di detrazioni o deduzioni che sia inversamente proporzionale al reddito, andando a favorire quelle che sono le platee dei contribuenti con reddito più basso”.

Nel panorama delle necessità, infine, per il CNDCEC non possono mancare le misure contro la denatalità, “che diano sostegno alle famiglie numerose e che incentivino la crescita dei nuclei”.

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