Superbonus 110%, dal 19 gennaio 2021 è attivo il nuovo portale informativo del Governo. Dai requisiti ai lavori ammessi, il sito riepiloga le istruzioni per l'accesso all'agevolazione, e mette a disposizione una sezione di FAQ e per l'invio di domande all'Agenzia delle Entrate e all'ENEA.
Superbonus 110%, quali sono i requisiti per l’accesso, quali i lavori ammessi e le regole per l’utilizzo del maxi sconto fiscale? Le risposte arrivano dal Governo, nel nuovo portale informativo lanciato il 19 gennaio 2021.
Dopo la sezione ad hoc presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate, il Governo mette a disposizione un nuovo sito informativo dedicato al superbonus del 110%.
L’agevolazione per i lavori di efficientamento energetico (ecobonus) e per l’adeguamento antisismico (sismabonus) si applica alle spese sostenute dal 1° luglio 2020 e fino al 30 giugno 2022, per effetto della proroga prevista dalla Legge di Bilancio 2021.
Il nuovo portale informativo del Governo, fortemente voluto dal Sottosegretario Riccardo Fraccaro, accoglie le principali istruzioni operative per l’accesso al superbonus del 110%, ed oltre a specificare quelli che sono i requisiti ed i lavori incentivati, contiene una sezione FAQ a cura dell’Agenzia delle Entrate e dell’ENEA. I contribuenti potranno inviare i propri quesiti e richiedere chiarimenti.
Superbonus 110%, dai requisiti ai lavori ammessi: il portale informativo del Governo
Si parlava da alcuni mesi della necessità di un portale informativo unico relativo al superbonus del 110%, necessario per fare chiarezza sui requisiti, sull’iter da seguire e sui lavori ammessi alla nuova agevolazione fiscale.
I motivi sono sotto gli occhi di tutti: nonostante la particolare convenienza della detrazione fiscale introdotta dal decreto Rilancio, avere un quadro chiaro delle condizioni d’accesso e degli adempimenti connessi è tutt’altro che facile, anche alla luce delle continue novità.
Ed è proprio per rispondere alla necessità di fare chiarezza che è disponibile, dal 19 gennaio 2021, il portale informativo del Governo.
Si parte dall’illustrare cos’è e quali sono i lavori ammessi al superbonus del 110%. L’agevolazione, introdotta con decorrenza dal 1° luglio 2020 dal decreto Rilancio, punta a rendere più efficienti e sicure le abitazioni esistenti, e si suddivide in due filoni:
- il Super Ecobonus agevola i lavori di efficientamento energetico;
- il Super Sismabonus incentiva quelli di adeguamento antisismico.
L’incentivo, si legge sul portale del Governo, consiste in una detrazione del 110% che si applica sulle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022 da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali e, per la parte di spesa sostenuta nell’anno 2022, in quattro quote annuali di pari importo.
Per gli IACP (Istituti Autonomi Case Popolari) il limite temporale entro il quale è possibile detrarre le spese si estende fino al 31 dicembre 2022, prorogabili ulteriormente fino al 30 giugno 2023 qualora siano stato completati almeno il 60% dei lavori al 31 dicembre 2022.
Per i condomini, il limite temporale è esteso fino al 31 dicembre 2022 qualora siano stati completati almeno il 60% dei lavori al 30 giugno 2022.
Superbonus del 110%, sul portale del Governo focus sui lavori incentivati
Il sito disponibile dal 19 gennaio 2021 si sofferma in maniera dettagliata sui lavori ammessi al superbonus del 110%.
Si accede al superbonus del 110% solo effettuando almeno un intervento trainante:
- isolamento termico dell’involucro dell’edificio, che sia plurifamiliare o unifamiliare,
- sostituzione degli impianti termici con impianti centralizzati,
- sostituzione degli impianti termici su edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
I lavori trainanti aprono le porte del superbonus del 110% anche per i lavori trainati, tra i quali rientrano, a titolo esemplificativo, la sostituzione degli infissi, le schermature solari, l’installazione di impianti fotovoltaici, dei sistemi di accumulo, delle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, degli impianti di domotica, l’eliminazione delle barriere architettoniche per le persone portatrici di handicap in situazione di gravità e per le persone con età superiore ai 65 anni.
Requisito fondamentale per l’accesso al superbonus del 110% in relazione ai lavori di riqualificazione energetica è il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio o dell’unità immobiliare sita all’interno di edifici plurifamiliari che sia funzionalmente indipendente e disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
Da tenere a mente il limite delle due unità abitative sulle quali è possibile svolgere gli interventi relativi al super ecobonus del 110%. Restano fuori da tale limitazione gli interventi sulle parti comuni che sono sempre agevolabili, a prescindere dal numero di unità possedute.
Per quel che riguarda invece il sismabonus, ai fini dell’accesso alla detrazione del 110% è sufficiente effettuare un intervento di adeguamento antisismico e, in tal caso, è possibile usufruire della detrazione al 110% anche per l’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo. Non ci sono limiti sul numero di abitazioni ristrutturabili, che devono essere situate in zone sismiche 1,2,3.
Superbonus del 110%, sconto in fattura e cessione del credito
“Ristrutturare casa gratis” è lo slogan che ha accompagnato l’entrata in vigore del superbonus del 110%. Ed è anche su questo aspetto che si sofferma il portale informativo del Governo.
La via per effettuare lavori in casa a costo zero è l’esercizio dell’opzione dello sconto in fattura.
L’impresa o le imprese che hanno effettuato i lavori applicano uno sconto fino al 100% del valore della fattura e il cittadino effettua così i lavori senza alcun esborso monetario.
L’impresa si vedrà in questo modo riconosciuto un credito d’imposta pari al 110% dell’ammontare dello sconto applicato, da utilizzare sempre in quote annuali di pari importo cinque (o in quattro per le spese sostenute nel 2022).
L’impresa, specifichiamo, non è obbligata ad accettare la richiesta del contribuente.
Alternativamente, il contribuente può sempre sostenere direttamente il costo dei lavori e decidere poi se utilizzare la detrazione in compensazione per pagare meno tasse o cedere il credito d’imposta a terzi (istituti di credito compresi).
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