I furti di dati trovano strade sempre più invasive: non c'è da fidarsi se si ricevono SMS e telefonate dall'Agenzia delle Entrate Riscossione o dalle banche, si tratta di una nuova strategia utilizzata per mettere a segno una truffa. L'allarme arriva dall'AdER
Prima un SMS e poi una telefonata in cui si richiedono i dati di accesso al proprio home banking: è così che si mette in atto la nuova truffa che sfrutta l’immagine dell’Agenzia delle Entrate Riscossione e di alcune banche per ottenere i dati degli utenti.
Oltre che delle email, non c’è da fidarsi neanche dei messaggi telefonici e delle chiamate: le tecniche utilizzate per ingannare i cittadini e le cittadine si fanno sempre più invasive.
E a dare l’allarme su una nuova campagna di comunicazione fraudolenta è la stessa AdER con la notizia del 7 settembre 2023.
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SMS e telefonate dall’Agenzia delle Entrate Riscossione? Attenzione alle truffe
La strategia è sempre la stessa, si sfrutta la credibilità di enti istituzionali o affidabili, in questo caso l’Agenzia delle Entrate Riscossione e le banche, per arrivare ad ottenere i dati degli utenti.
Che sia una mail, un SMS o una telefonata, il copione non cambia: si inducono i destinatari a fornire informazioni riservate.
Questa nuova campagna di azioni fraudolente si articola su due fasi che toccano diversi canali di comunicazione:
- prima arriva un messaggio che invita l’utente a inserire i codici d’accesso al proprio home banking;
- successivamente falsi operatori bancari telefonano i destinatari per chiedere il via libera all’inserimento di bollettini CBill o alla registrazione di dispositivi dei frodatori con i quali vengono confermati i pagamenti.
A descrivere la procedura è l’Agenzia delle Entrate Riscossione con la notizia del 7 settembre 2023 in cui si definisce assolutamente estranea all’invio di questi messaggi specificando che per il pagamento dei bollettini non invia SMS e non effettua telefonate.
“Si raccomanda ai destinatari dei messaggi sms di non tenerne conto, di non cliccare sui link presenti, di non inserire i codici di accesso al proprio home banking e di non considerare attendibili le telefonate successive”.
Si legge nell’avviso.
In linea generale, quando si ricevono telefonate o comunicazioni anomale, prima di procedere con qualsiasi tipo di azione è sempre necessario informarsi adeguatamente e non fornire in prima battuta i dati richiesti.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: SMS e telefonate dall’Agenzia delle Entrate Riscossione? Attenzione alle truffe