Sciopero dei commercialisti tra dal 29 aprile al 3 maggio 2019: ad annunciare l'avvio della procedura per l'astensione collettiva è stato il comunicato congiunto di ANC e ADC.
Sciopero dei commercialisti tra il 29 aprile e il 3 maggio 2019: ad annunciare l’avvio della procedura per l’astensione collettiva è il comunicato stampa pubblicato dal ANC e ADC il 22 febbraio.
Tra le ragioni dello sciopero vi sono non solo le numerose scadenze fiscali ma anche lo smembramento delle competenze proprie dei commercialisti a favore dell’estensione ad altre categorie professionali.
L’astensione collettiva rappresenta, secondo i Presidenti Enzo De Maggio dell’ADC e Marco Cuchel dell’ADC una “scelta obbligata”, anche tenuto conto che le richieste avanzate all’Amministrazione Finanziaria sono rimaste ad oggi inascoltate.
Le due associazioni dei commercialisti puntano il dito anche contro la proroga di spesometro ed esterometro annunciata dal Sottosegretario al MEF, Massimo Bitonci, ad oggi non ancora ufficializzata da un DPCM.
La storia si ripete: già nel 2017, anno di entrata in vigore dello spesometro, era stato annunciato il primo sciopero dei commercialisti, successivamente revocato.
A cambiare oggi è soltanto l’adempimento contestato (in primis la fatturazione elettronica), ma resta l’ormai endemico malcontento dei commercialisti rispetto all’operato del Legislatore.
Commercialisti verso lo sciopero, astensione collettiva dal 29 aprile al 3 maggio
A spiegare in maniera dettagliata i perché della volontà di avviare la procedura per l’astensione collettiva è il comunicato stampa congiunto di ANC e ADC.
“I Commercialisti vivono una delle crisi forse più profonde degli ultimi decenni”, dovuta non solo al rincorrere scadenze ed adempimenti fiscali ma anche al progressivo venir meno delle proprie prerogative:
“Basti pensare all’ormai prevalente riconoscimento dell’iscrizione al Registro dei revisori legali, condivisa da quasi tutti i commercialisti ma pur sempre autonoma rispetto all’Albo professionale, si pensi ancora ai registri o elenchi istituiti o istituendi per lo svolgimento di alcune attività, già comunque rientranti nelle competenze previste dall’ordinamento professionale
Che dire poi dell’ampliamento della platea dei professionisti coinvolti nelle procedure di crisi e insolvenza con l’inclusione di soggetti il cui ordinamento della professione non prevede le specifiche competenze (come invece sancite dal dlgs 139/2005 costitutivo dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili per i soli iscritti alla sez. A), così come della possibilità che si estenda a soggetti professionalmente allo scopo non qualificati l’esercizio dell’assistenza tecnica e di rappresentanza dinanzi alle Commissioni tributarie. Oggi il ruolo dei professionisti economici è pesantemente svilito, costretto a fare i conti con provvedimenti inadeguati, responsabilità crescenti, riconoscimenti nulli.”.
Il riferimento è ai Consulente del Lavoro che, per effetto della riforma del fallimento, potranno essere coinvolti nelle procedure di crisi d’impresa.
Un’estensione che danneggia non solo la categoria dei professionisti ma che, secondo ANC e ADC, “droga il sistema paese che rischia di affidarsi a professionisti mancanti delle skill necessarie”.
- Comunicato stampa ANC e ADC 22 febbraio 2019
- COMMERCIALISTI, SITUAZIONE ORMAI AL LIMITE. LA CATEGORIA DECISA A PROCLAMARE L’ASTENSIONE COLLETTIVA
Sciopero commercialisti contro le incertezze del sistema
Il caos di scadenze ed adempimenti è l’ulteriore motivo dello sciopero annunciato dai commercialisti:
“Sono, ad esempio, trascorsi giorni dall’annuncio della proroga al 30 aprile dello spesometro e dell’esterometro da parte del Sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci eppure, ad oggi, ancora nessun provvedimento ufficiale dispone lo slittamento dei termini, provvedimento che, evidentemente, si impone nei confronti di professionisti e contribuenti che devono avere certezze.”
Problema che si lega poi alle incertezze sul fronte della fattura elettronica e sulle criticità più volte sottolineate dall’ANC.
Astensione collettiva commercialisti, scelta estrema ma obbligata
La confederazione delle associazioni ADC e ANC è consapevole che la proclamazione di uno sciopero di categoria dei commercialisti rappresenta una scelta estrema, ma si tratta di una decisione quasi obbligata tenuto conto che le istanze di categoria sono di fatto rimaste inascoltate per troppo tempo.
“È comunque fondamentale in questo frangente l’unitarietà della categoria, ragione per la quale abbiamo informato il nostro Consiglio Nazionale della volontà di proclamare l’astensione e rivolto alle altre sigle associative l’appello a condividere l’iniziativa.”
Richiamo all’unitarietà ma anche alle istituzioni, alle quali le associazioni dei commercialisti rinnovano la richiesta di un incontro per avviare un vero confronto con i professionisti che svolgono un’attività di interesse collettivo.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Commercialisti verso lo sciopero, astensione collettiva dal 29 aprile al 3 maggio 2019