Ultimi giorni per l'invio dell'istanza di accesso alla rottamazione quater, ma restano elementi di incertezza: l'analisi di un caso pratico e la proposta di possibili soluzioni
L’istanza per l’accesso alla rottamazione quater deve essere inviata entro la scadenza del 30 giugno 2023, mancano pochi giorni ma mancano anche dei punti fermi.
Ancora una volta il caso di una discrasia nei prospetti informativi dello stesso contribuente rielaborato a distanza di due mesi dal precedente.
Il termine ultimo per la domanda si avvicina senza avere certezza degli elementi su cui elaborare la richiesta di definizione agevolata.
Avevamo segnalato criticità su queste pagine già nei giorni scorsi, dall’analisi di un nuovo caso pratico ne riceviamo ulteriore riscontro.
Rottamazione quater: istanza in scadenza, ma persistono le incertezze
Direttamente dagli addetti ai lavori, infatti, arriva l’ennesimo caso di incoerenza dei dati a raffronto tra i prospetti informativi dello stesso contribuente, forniti dall’Agenzia delle Entrate Riscossione a distanza di qualche mese l’uno dall’altro.
Di seguito le cifre che arrivano dall’Agenzia delle Entrate Riscossione nel caso segnalato.
Periodo Prospetto informativo | Debito verso AdER | Importo dovuto in Adesione |
---|---|---|
Marzo 2023 | 41.209,70 | 24.385,65 |
Giugno 2023 | 41.991,10 | 24.935,75 |
Differenze | 781,40 | 550,10 |
La differenza tra marzo e giugno 2023 è pari a poco meno di 600 euro per l’emersione di ulteriori cartelle prima non presenti in elenco.
Sono tanti o sono pochi? Non sta a noi stabilirlo, rilevante è il risultato differente che emerge: ad una settimana dalla scadenza per l’adesione alla rottamazione quater gli addetti ai lavori sono alle prese con le ultime pratiche affidate e, ancor di più, con l’incertezza riguardo al lavoro già svolto.
Rottamazione quater, si avvicina la scadenza per la domanda tra le incertezze: le possibili soluzioni
Non è questa la sede per cercare le ragioni alla base dei diversi prospetti informativi. Ma preme sottolineare che criticità di questo tipo rischiano di arrecare una danno al contribuente che non ha potuto esercitare il diritto all’abbattimento del debito a suo carico per cause a lui non imputabili.
Si fa largo, quindi, la necessità di un provvedimento per mettere in sicurezza il diritto del contribuente ad usufruire del beneficio della definizione agevolata anche su debiti rinvenuti successivamente alla richiesta di adesione già presentata.
Le soluzioni possibili? Ad avviso di chi scrive sono due:
- una proroga generalizzata di almeno un mese per la presentazione delle domande di adesione così da consentire alla Agenzia delle Entrate Riscossione la verifica definitiva delle evidenze del proprio data base;
- una remissione in termini dei contribuenti interessati da possibili discrasie nel caso in cui, successivamente alla presentazione della prima istanza di definizione agevolata, emergano situazioni come quella sopra evidenziata anche successivamente al 30 giugno 2023.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Rottamazione cartelle, ultimi giorni per l’istanza nel segno dell’incertezza