Anche le tasse locali nella rottamazione ter delle cartelle: le novità contenute nel Decreto Crescita estendono la pace fiscale a bollo auto, multe e tutte le tasse gestite da comuni, regioni, province e città metropolitane relative a debiti del periodo 2000-2017.
Rottamazione ter anche per le tasse locali.
Con le novità previste dal Decreto Crescita la pace fiscale si estende anche a multe, bollo auto non pagato e tutte le ingiunzioni di pagamento relative a tributi locali come anche Imu, Tasi e Tari.
Il DL Crescita approvato dal Governo il 4 aprile 2019 conferma che sarà possibile beneficiare del mini condono delle cartelle anche per le tasse di competenza di comuni, province e regioni relative a debiti e cartelle del periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2017.
Ai contribuenti sarà offerta la possibilità di pagare i debiti maturati con lo stralcio di sanzioni ed interessi, così come previsto per la rottamazione ter delle cartelle.
Ad oggi la pace fiscale per cartelle relative al mancato pagamento delle tasse locali, aventi ad oggetto tasse automobilistiche o sulla casa (la IUC, somma di IMU, TASI e TARI) riguarda esclusivamente i ruoli di competenza dell’Agenzia Entrate Riscossione.
La novità consentirà a regioni, comuni, province e città metropolitane di scegliere se estendere la pace fiscale anche ad ingiunzioni e ruoli di propria competenza per tutte le cartelle escluse dall’ambito di applicazione della rottamazione ter o del saldo e stralcio in quando non di competenza dell’ex Equitalia.
Rottamazione bollo auto, multe e tasse locali: nel DL Crescita nuova pace fiscale
L’obiettivo è quello di consentire agli enti locali di scegliere la via della rottamazione anche per le cartelle il cui onere di riscossione è stato affidato a società private diversa dall’ex Equitalia, ora Agenzia delle Entrate Riscossione.
Così, la pace fiscale prevista dal Decreto Crescita si estende anche ai tanti contribuenti destinatari di un’ingiunzione di pagamento in merito alle tasse automobilistiche, multe così come alle tasse sulla casa.
La rottamazione delle cartelle per le tasse locali riprenderà le regole basilari previste per la pace fiscale “nazionale”: saranno ammessi i contribuenti con ruoli relativi al periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2017, i quali potranno beneficiare dello stralcio di sanzioni ed interessi maturati.
Sarà il singolo Comune, Regione, Provincia o Città metropolitana a dover dare il via libera alla nuova pace fiscale per le tasse locali. Gli enti avranno a disposizione 60 giorni di tempo per decidere se aderire o meno alla rottamazione delle cartelle affidate ad agenzie private di riscossione.
Tasse locali, tutti i debiti ammessi alla rottamazione
Non c’è un perimetro definito, o meglio sarebbe dire che la nuova rottamazione per le tasse locali abbraccerà tutti i tributi di competenza degli enti territoriali.
Se l’interesse maggiore dei contribuenti è per il condono delle cartelle relative al bollo auto e alle imposte e tasse sulla casa, ICI, Imu, Tasi e Tari, nella definizione agevolata dei ruoli degli enti locali rientrano anche la Tosap o ad esempio l’imposta di soggiorno.
L’estensione della pace fiscale alle entrate di regioni ed enti locali sarà onnicomprensiva e riguarderà tutte le entrate, anche tributarie, relative ad ingiunzioni di pagamento notificate tra il 2000 ed il 2017.
Le regole specifiche saranno stabilite dai singoli enti che, mediante delibera da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del Decreto Crescita, potranno stabilire modalità e tempi per la presentazione della domanda e le scadenze per il pagamento delle rate.
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