Riforma del Terzo Settore: novità fiscali analizzata dal CNDCEC, con la nota informativa periodica pubblicata il 4 agosto 2017 con la quale viene spiegato non soltanto cosa cambia per gli enti di volontariato ma anche quali sono i punti critici della riforma.
Riforma del Terzo Settore, numerose novità fiscali e non solo per le associazioni di volontariato e le organizzazioni che operano nel sociale.
Per cercare di spiegare quali sono le novità fiscali introdotti dalla riforma del Terzo Settore, specialmente per quanto riguarda le ex Onlus, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili ha dedicato la nota informativa del 4 agosto 2017 proprio ai decreti attuativi della riforma varati dal Governo e pubblicati in Gazzetta Ufficiale.
Le novità più importante riguarda la creazione del Codice del Terzo Settore, l’impresa sociale e la stabilizzazione e le nuove regole per l’iscrizione e il riparto del cinque per mille Irpef. Importanti incentivi fiscali, inoltre, con l’introduzione di un innovativo Social bonus per le donazioni agli enti di volontariato e a finalità sociale.
Di seguito vediamo quali sono le più importanti novità fiscali introdotte per le Onlus, o meglio dire i nuovi ETS (Enti del Terzo Settore), con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo n. 117/2017.
Riforma del Terzo Settore: tutte le novità fiscali
Con l’entrata in vigore del Codice del Terzo Settore, il decreto legislativo n. 117/2017 viene istituito il Registro Unico, al quale dovranno iscriversi gli ETS, gli enti del terzo settore, ovvero le Onlus, che verranno identificati in base all’attività di volontariato o a fini sociali svolta: ODV (Organizzazioni di volontariato), APS (Associazione di Promozione Sociale), Imprese sociali e via discorrendo.
Gli ETS che dovranno iscriversi al nuovo Registro Unico del Terzo Settore sono tutti quegli enti a finalità civica, di solidarietà o di utilità sociale a titolo volontario e gratuito.
Si tratta di oltre 300 mila tra organizzazioni associative, cooperative e Onlus di volontariato che verranno interessati dalle novità fiscali introdotte dalla riforma e dal Codice del Terzo Settore e che potranno beneficiare dei 190 milioni di euro di risorse messe attualmente a disposizione per il finanziamento delle agevolazioni fiscali.
Piatto forte del nuovo Codice del Terzo Settore sono proprio le agevolazioni fiscali, sia per quanto riguarda le donazioni che per la disciplina relativa a imposte dirette e tributi locali, con l’introduzione del Social Bonus del 65% per le persone fisiche che effettuano erogazioni liberali in favore degli ETS al fine di sostenere i progetti realizzati da tali enti di volontariato e utilità sociale.
Per la messa a punto completa della Riforma del Terzo Settore mancano tuttavia ancora alcuni passaggi, ma in ogni caso si tratta di una vera e propria rivoluzione che offre finalmente una disciplina legislativa organica per Onlus, cooperative e enti di volontariato.
Il CNDCEC e la Fondazione Nazionale Commercialisti spiegano le novità fiscali introdotte dalla Riforma del Terzo Settore
Il CNDCEC e la Fondazione Nazionale Commercialisti hanno predisposto un primo documento informativo per illustrare le novità fiscali introdotte con i tre decreti di riforma del Terzo Settore.
Si tratta di un’analisi non soltanto delle novità fiscali introdotte ma anche e soprattutto delle criticità di una disposizione normativa complessa e unitaria che sarà seguita da un ulteriore documento informativo previsto per il mese di settembre.
Di seguito si allega la nota informativa del 4 agosto 2017 predisposta dai commercialisti al fine di fornire ulteriori dettagli a lettori e professionisti interessati ad approfondire.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Riforma del Terzo Settore: novità fiscali spiegate dai commercialisti