Riforma legge aree crisi industriale, in Gazzetta Ufficiale il decreto del MISE del 24 marzo scorso. Tra le novità: la semplificazione delle procedure per le aziende e la riduzione dei tempi per l'erogazione delle risorse dopo la presentazione delle domande. Lo spiega la notizia pubblicata sul sito del ministero l'11 maggio 2022.
La riforma della legge sulle aree di crisi industriale è approdata in Gazzetta Ufficiale.
Il 5 maggio scorso è avvenuta la pubblicazione in GU del decreto del Ministero dello Sviluppo economico del 24 marzo 2022.
A renderlo noto è lo stesso ministero, con la pubblicazione della notizia dell’11 maggio 2022.
Il provvedimento semplifica e accelera le procedure per le imprese che presentano domande di incentivi per realizzare programmi di investimento sul territorio nazionale.
L’agevolazione viene estesa agli investimenti produttivi e per la tutela ambientale di importo superiore a 5 milioni di euro. Con la Legge di Bilancio 2022 è stata inoltre introdotta una disposizione che dà priorità nella richiesta di incentivi alle imprese che si impegnano ad assumere lavoratori del territorio, per i quali è attivo al MISE un tavolo di crisi.
Riforma legge aree crisi industriale, in Gazzetta Ufficiale il decreto del MISE con le semplificazioni per le imprese
Entra nel vivo la riforma della legge per rilanciare le aree di crisi industriale: il 5 maggio 2022 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del MISE del 24 marzo scorso.
Lo mette in evidenza la notizia pubblicata dallo stesso Ministero dello Sviluppo economico dell’11 maggio, che riporta anche le dichiarazioni del Ministro Giancarlo Giorgetti:
“Con la riforma della legge 181/89 siamo intervenuti per velocizzare le procedure amministrative, rimuovendo una serie di limitazioni per erogare in tempi brevi alle imprese i contributi e i finanziamenti agevolati destinati alla realizzazione di progetti di rilancio di aree industriali del Paese”.
L’obiettivo è quello di salvaguardare i lavoratori e incentivare l’innovazione e la sostenibilità ambientale:
“Puntiamo a sostenere investimenti che, oltre a favorire la capacità d’innovazione e la sostenibilità ambientale del sistema produttivo, consentano anche di salvaguardare le competenze dei lavoratori”.
Il decreto si muove nell’ottica della semplificazione delle procedure per le aziende che richiedono i contributi per investire sul territorio italiano.
Con le modifiche alla legge 181/89 possono rientrare nell’agevolazione anche gli investimenti produttivi e per la tutela ambientale di importi superiore a 5 milioni di euro.
Inoltre, visto quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2022 e da una direttiva ministeriale, viene attribuita priorità alle imprese che intendono assumere lavoratori di aziende del territorio, per le quali è attivo un tavolo di crisi al MISE.
La misura intende disincentivare la delocalizzazione e rilanciare le aree interessate.
Per accelerare i processi, il decreto determina le modalità operative dello strumento di riconversione e riqualificazione industriale.
A livello operativo:
- vengono snellite le procedure di valutazione delle istanze;
- vengono ridotti i tempi per le istruttorie, le delibere e l’erogazione dei contributi (sotto forma di fondo perduto o di finanziamenti agevolati).
Riforma legge aree crisi industriale, scadenze e presentazione delle domande
Per avere certezze sulle scadenze e sulle modalità di presentazione delle domande si dovrà attendere un provvedimento ministeriale in prossima pubblicazione.
Tale provvedimento sarà l’ultimo tassello per il completamento del quadro relativo alle agevolazioni per:
- imprese costituite in forma di società di capitali;
- società cooperative e società consortili;
- reti di imprese con contratto di rete.
Possono accedere alle agevolazioni i progetti che rispettano i requisiti indicati.
In particolare:
- programmi di investimento produttivo;
- programmi di investimento per la tutela ambientale;
- progetti per l’innovazione di processo e l’innovazione dell’organizzazione;
- progetti per la formazione del personale;
- progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, con spese complessive ammissibili non inferiori a 1 milione di euro.
I progetti devono prevedere un incremento dei lavoratori dell’unità produttiva oggetto del programma di investimento.
Nel complesso lo strumento della legge 181 del 1989 ha come finalità generale il rilancio delle attività industriali, la salvaguardia dei livelli occupazionali, il sostegno dei programmi di investimento e lo sviluppo imprenditoriale delle aree colpite da crisi industriale e di settore.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Riforma legge aree crisi industriale, in Gazzetta Ufficiale il decreto MISE con le semplificazioni per le imprese