Dopo lo stanziamento di ulteriori 175 milioni di euro nell'ambito del secondo sportello degli accordi per l'innovazione arriva il decreto del MIMIT con le istruzioni operative. I progetti devono essere sviluppati nelle Regioni del Mezzogiorno, la domanda si può inviare dal 18 settembre al 6 ottobre 2023
Lo scorso luglio il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha previsto lo stanziamento di ulteriori 175 milioni di euro per il rifinanziamento del secondo sportello degli “Accordi per l’innovazione”.
Le risorse saranno destinate al sostegno dei progetti di ricerca e sviluppo presentati ma che non sono stati ammessi per insufficienza di risorse.
I progetti che saranno finanziati devono essere realizzati interamente nelle Regioni del Mezzogiorno: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.
Il decreto dell’11 agosto fornisce tutte le istruzioni se tempi e modalità di domanda. Le richieste vanno presentate dal 18 settembre al 6 ottobre 2023.
Accordi per l’innovazione: domande dal 18 settembre per il secondo sportello
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha destinato ulteriori risorse per il sostegno dei progetti di ricerca e sviluppo realizzati nell’ambito degli accordi per l’innovazione. Nello specifico sono stati stanziati 175 milioni di euro per i progetti presentati al secondo sportello dell’agevolazione e non ammessi per carenza di risorse.
Come si legge anche nel comunicato stampa diffuso dal Ministero, saranno finanziati i progetti di ricerca e sviluppo per cui è stata presentata la domanda ma che non sono stati ammessi alla fase istruttoria.
Il secondo sportello degli accordi per l’innovazione, infatti, è stato chiuso lo scorso 1° febbraio, ad appena un giorno dalla sua apertura dato che in poche ore sono state presentate domande per un fabbisogno di risorse superiore a quelle disponibili.
I progetti destinatari delle nuove risorse devono essere realizzati interamente nelle Regioni del Mezzogiorno, cioè Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.
Inoltre, devono essere coerenti con gli obiettivi tematici del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027 e con i criteri di selezione previsto dallo stesso (Azione 1.1.4 “Ricerca collaborativa”).
I dettagli relativi alle modalità di accesso alle risorse finanziarie aggiuntive e gli ulteriori obblighi e condizioni connessi all’utilizzo delle risorse dei Fondi strutturali e di investimento europei sono stati comunicati con il decreto direttoriale 11 agosto 2023.
Come specificato anche nel comunicato stampa del MIMIT, ai fini dell’accesso alle risorse stanziate, i progetti presentati lo scorso 31 gennaio devono:
- essere realizzati interamente in una o più delle sole aree meno sviluppate;
- essere presentati, in casi di progetti singoli da PMI o da piccole imprese a media capitalizzazione o, in casi di progetti congiunti, da partenariati costituiti dalla presenza almeno di una PMI o da partenariati composti da sole piccole imprese a media capitalizzazione e/o con eventuali Organismi di ricerca;
- essere coerenti con gli obiettivi tematici del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027;
- soddisfare gli ulteriori criteri di selezione previsto dallo stesso Programma, generali e specifici dell’Azione 1.1.4 “Ricerca collaborativa”.
Le domande si possono inviare esclusivamente dal 18 settembre al 6 ottobre 2023, con il modello allegato al decreto e disponibile sul sito del MIMIT.
Come funzionano gli accordi per l’innovazione
Gli accordi per l’innovazione sono una misura prevista a sostegno delle imprese che investono (anche in forma congiunta) nella ricerca e nello sviluppo industriale per realizzare nuovi prodotti, processi o servizi o per migliorare quelli già esistenti.
Possono beneficiare dell’agevolazione le imprese di ogni dimensione e con almeno due bilanci approvati, che esercitano attività:
- industriali;
- agroindustriali;
- artigiane;
- di servizi all’industria;
- di ricerca.
Le agevolazioni sono concesse sotto forma di contributo diretto alla spesa o di finanziamento agevolato secondo specifici limiti e criteri:
- 50 per cento dei costi ammissibili, per progetti di ricerca industriale;
- 25 per cento dei costi ammissibili, per progetti di sviluppo sperimentale;
- 20 per cento in caso di finanziamento agevolato.
Inoltre, i progetti devono essere sviluppati attraverso le tecnologie abilitanti fondamentali (KETs) nell’ambito delle aree di intervento riconducibili al secondo Pilastro del Programma quadro di ricerca e innovazione “Orizzonte Europa” (Regolamento (UE) 2021/695) e cioè:
- Tecnologie di fabbricazione;
- Tecnologie digitali fondamentali, comprese le tecnologie quantistiche;
- Tecnologie abilitanti emergenti;
- Materiali avanzati;
- Intelligenza artificiale e robotica;
- Industrie circolari;
- Industria pulita a basse emissioni di carbonio;
- Malattie rare e non trasmissibili;
- Impianti industriali nella transizione energetica;
- Competitività industriale nel settore dei trasporti;
- Mobilità e trasporti puliti, sicuri e accessibili;
- Mobilità intelligente;
- Stoccaggio dell’energia;
- Sistemi alimentari;
- Sistemi di bio-innovazione nella bioeconomia dell’Unione;
- Sistemi circolari.
I progetti devono prevedere spese e costi ammissibili per almeno 5 milioni di euro e avere una durata non superiore a 3 anni.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Accordi per l’innovazione: domande dal 18 settembre per il secondo sportello