Dopo la scadenza del 18 aprile 2025, l'INPS accoglierà le nuove domande per accedere al reddito di libertà destinato alle donne che hanno subito violenza maschile: tempi e requisiti per ottenere il contributo fino a 500 euro

Reddito di libertà verso l’apertura delle domande ad ampio raggio: il 18 aprile 2025 segna la scadenza del periodo transitorio finalizzato a garantire priorità a chi aveva richiesto il sostegno economico e non lo aveva ricevuto per mancanza di fondi.
Solo conclusa questa prima fase, altre donne potranno richiedere all’INPS, tramite i Comuni di riferimento, il contributo fino a 500 euro per 12 mesi per le spese personali, relative alla casa o ai figli e alle figlie.
Reddito di libertà 2025 verso la prima scadenza: chi può presentare domanda?
Dopo un’attesa lunga 14 mesi il reddito di libertà destinato alle donne che hanno subito violenza maschile e sono seguite dai centri antiviolenza è tornato accessibile, ma non per tutte allo stesso tempo.
Il Decreto attuativo che ha sbloccato i fondi previsti dalla Legge di Bilancio 2024, 10 milioni fino a 2026 e 6 dal 2027, ha dettato la tabella di marcia da seguire per dare priorità alle richieste già presentate negli anni scorsi e non accolte per mancanza di fondi.
Reddito di libertà 2025 | Tempi per la domanda |
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Ripresentazione delle domande non accolte per mancanza di fondi | Dal 6 marzo al 18 aprile 2025 |
Nuove domande presentate da tutte le donne con i requisiti previsti (anche da chi non ha ripresentato la richiesta in fase transitoria) | Dopo il 18 aprile e fino al 31 dicembre 2025 |
La misura di sostegno è stata messa in campo con il Decreto Rilancio del 2020 e nei primi anni ha potuto contare su 3 milioni di euro, una cifra utile a garantire un beneficio di 400 euro (questo l’importo massimo iniziale) a un massimo di 625 donne.
Per questo il reddito di libertà riparte dalle richieste non soddisfatte: una scelta condivisibile che, però, non sana la lacuna dei due anni di attesa, un tempo lunghissimo, soprattutto per chi si trova in un percorso di fuoriuscita dalla violenza.
Di conseguenza in questi primi 45 giorni di avvio, che si concluderanno il 18 aprile, soltanto le donne già aspiranti beneficiarie possono rinnovare la loro richiesta. Solo successivamente anche le altre potranno richiedere l’assegno mensile.
Reddito di libertà 2025, chi può presentare domanda? I requisiti
I requisiti per richiedere al Comune di presentare domanda all’INPS sono diversi.
Prima di tutto, le donne, con o senza figli o figlie, devono essere residenti in Italia: il reddito di libertà è destinato sia alle cittadine italiane e comunitarie che alle cittadine di uno Stato extracomunitario, in possesso di una delle carte di soggiorno per familiari extracomunitari di cittadini dell’Unione europea o in possesso di regolare permesso di soggiorno UE o della ricevuta della richiesta o del cedolino, o del permesso per protezione speciale.
“Alle cittadine italiane sono equiparate le straniere aventi lo status di rifugiate politiche o lo status di protezione sussidiaria”, specifica l’INPS.
È necessario, poi, essere seguite dai centri antiviolenza (CAV) riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza e trovarsi in uno stato di bisogno legato alla situazione straordinaria o urgente, condizioni che devono essere certificate dal rappresentante legale del CAV e dai servizi sociali e che, nel caso delle donne che rinnovano la domanda, devono persistere al momento della nuove richiesta.
Se da un lato, infatti, è stato previsto un canale prioritario, dall’altro ai Comuni che ricevono in prima battuta le domande viene richiesto dall’INPS di verificare la “sussistenza attuale dei requisiti per l’accesso alla misura”, come si legge nella circolare del 5 marzo.
Cosa succede dopo aver presentato la domanda per il reddito di libertà 2025?
Sono gli enti locali, infatti, a inviare le domande su richiesta delle donne interessate: il sistema registra la data e l’ora di invio, rilevanti per l’accesso alle risorse disponibili per la Regione di riferimento dell’interessata.
Le aspiranti beneficiarie ricevono una copia della domanda che riporta nel campo
“N. domanda” il numero di domanda indicato dal Comune e il codice univoco rilasciato dal sistema informativo dell’Istituto.
L’esito della richiesta, che i Comuni possono monitorare, viene comunque comunicato all’interessata tramite il numero di cellulare o l’indirizzo e-mail inseriti nella domanda.
In caso di via libera, il pagamento viene effettuato tramite bonifico su conto corrente, libretto di risparmio o carta prepagata che sono stati indicati nell’istanza.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Reddito di libertà 2025, verso la prima scadenza: tempi e requisiti per la domanda