Entro quando deve essere approvata la Legge di Bilancio 2024? Si avvicina il rischio dell’esercizio provvisorio

Rosy D’Elia - Fisco

La scadenza per l'approvazione della Legge di Bilancio 2024, come ogni anno, è fissata al 31 dicembre: il via libera definitivo sul testo arriva al termine di un lungo iter e si concretizza solo con l'ok di Camera e Senato. A meno di 20 giorni dalla fine dell'anno si è ancora lontani dal traguardo e ancora una volta fa capolino il rischio dell'esercizio provvisorio

Entro quando deve essere approvata la Legge di Bilancio 2024? Si avvicina il rischio dell'esercizio provvisorio

Diversamente dallo scorso anno, che ha visto un cambio di Governo durante l’autunno, i lavori per la definizione della Manovra 2024 sono stati avviati nei tempi canonici. Ma, come lo scorso anno, fa capolino il rischio dell’esercizio provvisorio, un meccanismo che limita la gestione della spesa pubblica e subentra quando non si rispettano i termini.

Entro quando deve essere approvata la Legge di Bilancio 2024 per scongiurare questa ipotesi?

La scadenza è sempre la stessa: entro il 31 dicembre è necessario stabilire, attraverso un testo approvato da entrambi i rami del Parlamento, le spese in programma per l’anno in arrivo. È questo il contenuto della Manovra.

Il via libera di Camera e Senato, ogni anno, segna la fine di un lungo iter, ma a distanza di meno di 20 giorni dal termine ultimo per l’approvazione il testo, rivisto alla luce degli emendamenti presentati, non è ancora arrivato in nessuna delle due Aule.

Legge di Bilancio 2024: entro quando deve essere approvata?

Quest’anno doveva essere diverso, o almeno, sembrava diverso. Le elezioni del 2022, fissate per la prima volta nella storia della Repubblica a settembre, con l’insediamento del nuovo Governo Meloni a fine ottobre avevano determinato un naturale rallentamento dell’iter da seguire per arrivare all’approvazione della Legge di Bilancio tanto che anche la Commissione Europea aveva mostrato elasticità sul termine ultimo per l’invio del Documento Programmatico.

Dopo la trasmissione del Disegno di Legge di Bilancio il 21 novembre, l’approvazione del testo da parte della Camera è arrivata il 24 dicembre e quella del Senato il 29 dicembre, sul filo di lana l’esercizio provvisorio è stato evitato.

Ma va detto che la data di approvazione della Manovra 2023 non rappresenta un caso isolato, tutt’altro.

Leggi di BilancioData di approvazione
LEGGE n. 197/2022 29 dicembre
LEGGE n. 234/2021 30 dicembre
LEGGE n. 178/2020 30 dicembre
LEGGE n. 160/2019 27 dicembre
LEGGE n. 145/2018 30 dicembre

E sembra già esclusa l’ipotesi che la Legge di Bilancio 2024 possa diventare una eccezione.

Guardando ai lavori dell’attuale Governo, il cantiere di quest’anno sembra procede addirittura più a rilento del precedente.

La trasmissione del testo del Disegno di Legge di Bilancio è arrivata quasi con un mese di anticipo rispetto al 2022, ma la Manovra si è arenata in Senato e fa fatica ad approdare in Aula nella sua versione rinnovata dagli emendamenti.

Dal futuro del Superbonus a quello delle pensioni, sono diversi i punti su cui le stesse forze di maggioranza provano a trovare un equilibrio.

Eppure il 30 ottobre da palazzo Chigi arrivavano precise intenzioni:

“Le forze di maggioranza hanno confermato la volontà di procedere speditamente all’approvazione della Legge di Bilancio, senza pertanto presentare emendamenti”.

Il percorso, però, ad oggi procede in maniera tutt’altro che spedita: inizialmente previsto nella settimana dal 4 all’8 dicembre, l’arrivo del testo in Senato è slittato al 18 dicembre data che, come sottolineato anche dalla sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze Albano il 12 dicembre, rimane un obiettivo e quindi non è del tutto certa.

Certo è che il traguardo dell’approvazione del testo è da raggiungere, al più, entro Natale.

Il lento iter di approvazione della Legge di Bilancio 2024 e il rischio dell’esercizio provvisorio che ritorna

Solo restando su questi tempi, è possibile evitare l’esercizio provvisorio regolato dall’articolo 81 della Costituzione da cui trae origine la stessa normativa che regola il ciclo di bilancio.

“Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo.

L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi”.

Si legge nel comma 5.

Il passaggio costituzionale indica due elementi fondamentali: si tratta di una eccezione ed è una strada percorribile per un breve periodo transitorio.

Nei primi anni della Repubblica, fino agli anni ’60, è stato utilizzato molto spesso per allungare i tempi, ma è diventato poi rarissimo negli anni ’80: perché rappresenta un rischio da evitare?

Si innesca un meccanismo di gestione della spesa pubblica limitato sia in nei margini di manovra che nell’utilizzo delle risorse, descritto nel dettaglio dall’articolo 32 della Legge numero 196 del 2009:

“La gestione del bilancio è consentita per tanti dodicesimi della spesa prevista da ciascuna unità elementare di bilancio, ai fini della gestione e della rendicontazione, quanti sono i mesi dell’esercizio provvisorio, ovvero nei limiti della maggiore spesa necessaria, qualora si tratti di spesa obbligatoria e non suscettibile di impegni o di pagamenti frazionati in dodicesimi.

In Italia l’ultima volta è stato utilizzato dal Governo Goria nel 1988.

Negli ultimi anni, come dimostrano anche le date delle Leggi di Bilancio dal 2018 ad oggi, l’approvazione è arrivata quasi sempre a un soffio dalla scadenza e il Parlamento ha sempre fatto uno sprint finale per evitare un periodo di esercizio provvisorio che dal punto di vista politico viene interpretato come segno di debolezza e dal punto di vista tecnico limita l’impiego della spesa pubblica nel presente ma compromette anche la possibilità di guardare al futuro.

E quest’anno rischierebbe di rendere più fragile una programmazione che, come sottolineato più volte dagli stessi esponenti di Governo, è già caratterizzata dalla cautela e dalla prudenza. Anche per il 2024 è un rischio da evitare.

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