Il Decreto Milleproroghe è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 49 del 27 febbraio 2023. Nel testo la proroga fino al 30 giugno 2023 dello smart working per i fragili. La possibilità di lavorare da remoto, anche svolgendo mansioni diverse, sarà concessa ai dipendenti pubblici e privati anche oltre il 31 marzo. Prorogato anche il lavoro agile dei genitori con figli sotto i 14 anni, ma solo nel privato
Lo smart working per i lavoratori fragili è prorogato, la scadenza attuale, fissata al 31 marzo, slitta al 30 giugno 2023.
Non ci sono stati cambiamenti durante il passaggio alla Camera del testo di conversione in legge del decreto Milleproroghe, che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 49 del 27 febbraio 2023.
Durante l’iter parlamentare, la proroga sembrava destinata a saltare per questioni di copertura finanziaria, ma all’ultimo sono stati reperiti i 16 milioni di euro necessari e il provvedimento è stato inserito con un emendamento al testo, come si legge nel comunicato stampa del Ministero del Lavoro dello scorso 9 febbraio.
I lavoratori fragili, dunque, potranno lavorare in smart working fino al 30 giugno 2023, anche svolgendo mansioni diverse, comprese nella stessa categoria o area di inquadramento.
Nel decreto Milleproroghe viene riproposta anche la possibilità per i lavoratori privati con figli sotto i 14 anni d’età di lavorare in modalità agile nel caso in cui volgano attività compatibili.
Smart working lavoratori fragili: scadenza prorogata al 30 giugno 2023, le novità
Lo smart working per i lavoratori fragili è prorogato fino al 30 giugno.
L’estensione della scadenza attuale, fissata dalla Legge di Bilancio 2023 al prossimo 31 marzo è stata prorogata da un emendamento al testo di conversione in legge del decreto Milleproroghe, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 49 del 27 febbraio 2023.
Come anticipato nel comunicato stampa del Ministero del lavoro, pubblicato lo scorso 9 febbraio, la proroga riguarda sia i lavoratori dipendenti privati sia quelli pubblici.
In un primo momento sembrava che il provvedimento dovesse sfumare, data la bocciatura iniziale dell’emendamento per mancanza di adeguata copertura finanziaria.
I 16 milioni di euro necessari sono stati recuperati all’ultimo proprio dal Ministero del Lavoro e da quelli dell’Economia e dell’Istruzione.
I lavoratori fragili, pertanto, almeno fino alla nuova data di scadenza potranno continuare a svolgere la propria attività in smart working, senza necessità di accordi individuali e anche ricoprendo compiti diversi, purché rientrino nella stessa categoria o area di inquadramento, così come definite dai contratti collettivi vigenti.
Smart working: proroga anche per i genitori con figli under 14, ma solo nel privato
Nel decreto Milleproroghe entra anche un’altra novità relativa allo smart working. Viene inserito, infatti, anche il provvedimento che consente ai genitori con figli sotto i 14 anni di età di lavorare in modalità agile.
Il provvedimento però riguarda solamente i genitori lavoratori privati. Restano dunque esclusi i dipendenti pubblici.
Anche questa categoria di lavoratori potrà beneficiare della proroga dei termini fino al 30 giugno 2023. Si tratta di una possibilità venuta meno dallo scorso 31 dicembre e che non è stata prorogata dalla Legge di Bilancio 2023.
Come previsto dalla vecchia normativa, per poter svolgere la propria attività da remoto è necessario che nel nucleo familiare non ci sia un genitore:
- beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa;
- lavoratore.
I lavoratori in possesso di tali requisiti potranno usufruire del diritto a svolgere la propria mansione in modalità agile, purché le caratteristiche dell’attività lo consentano.
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