Contratto preliminare di compravendita, qual è la tassazione dovuta per la registrazione? Oltre all'imposta di bollo, è necessario pagare quella di registro in misura fissa, a cui si può aggiungersi una ulteriore cifra da calcolare in maniera proporzionale. Le regole che si applicano al compromesso.
Qual è la tassazione dovuta per la registrazione di un contratto preliminare di compravendita di un immobile? L’importo finale dipende anche dal pagamento di eventuali somme previste dal compromesso.
In linea generale, in caso di accordo tra compratore e venditore è necessario versare imposta di bollo e di registro.
Le istruzioni su calcolo, regole e tempi da rispettare.
Contratto preliminare di compravendita: doppia imposta di registro
Come si legge nella risoluzione numero 197/e del 1° agosto 2007, il contratto preliminare consiste in un accordo con il quale le parti si obbligano reciprocamente alla stipula di un successivo contratto definitivo, indicandone da subito i contenuti e gli aspetti essenziali.
Prima di entrare nel vivo delle istruzioni sulle somme dovute per la sua registrazione, è necessario specificare che il trasferimento del diritto di proprietà sull’immobile si concretizza solo con la firma definitiva.
Dal punto di vista delle somme dovute per la registrazione, il riferimento normativo cardine per orientarsi tra le regole da seguire è l’articolo 10 della Tariffa, Parte prima, allegata al TUR.
Il testo prevede un doppio pagamento per l’imposta di registro:
- in misura fissa, pari a 200 euro, indipendentemente dal prezzo della compravendita;
- anche in misura proporzionale quando il preliminare prevede un pagamento e pari:
- allo 0,50 per cento delle somme previste a titolo di caparra confirmatoria;
- al 3 per cento delle somme previste a titolo di acconto sul prezzo di vendita.
Come si legge sul portale dell’Agenzia delle Entrate, se nel contratto non è specificato a che titolo sono state corrisposte le somme, vengono considerate come acconti sul prezzo di vendita.
Contratto preliminare di compravendita: le imposte dovute per la registrazione
All’imposta di registro, versata in misura fissa e in alcuni casi anche proporzionale, deve poi aggiungersi il pagamento dell’imposta di bollo nel calcolo delle somme dovute per la registrazione del contratto preliminare di compravendita.
In particolare, la cifra è pari a 16 euro per ogni quattro facciate e comunque ogni 100 righe.
Se poi il contratto è formato per atto pubblico o per scrittura privata autenticata l’imposta di bollo è invece di 155 euro.
L’accordo deve essere redatto in forma scritta, scrittura privata, scrittura privata autenticata o atto pubblico, e registrato entro la scadenza di 20 giorni dalla sottoscrizione.
Se stipulato con atto notarile, il notaio deve procedere entro 30 giorni.
Le somme versate per il compromesso vengono, poi, detratte da quelle dovute per la registrazione del contratto definitivo di compravendita.
In caso di un pagamento in fase di compromesso superiore alla cifra finale dovuta, si ha diritto al rimborso di una parte delle somme già versate.
Si hanno a disposizione tre anni per la richiesta e per riceverlo è possibile rivolgersi all’ufficio che ha eseguito la registrazione.
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