Plastic tax e sugar tax, debutto rinviato a luglio 2021 e gennaio 2022 con la Legge di Bilancio 2021. Non mancano altre novità nel testo. Cambia ancora la tabella di marcia per l'entrata in vigore delle imposte sui MACSI e sulle bevande edulcorate. Il motivo? Non gravare ulteriormente sulle imprese del settore già danneggiate dall'emergenza coronavirus.
Plastic tax e sugar tax, debutto rinviato al 1° luglio 2021 nel primo caso e al 1° gennaio 2022 nel secondo: la nuova Legge di Bilancio cambia ancora i tempi stabiliti dalla Manovra dello scorso anno e posticipa l’introduzione delle due imposte introdotte a tutela dell’ambiente e della salute pubblica.
Per quanto riguarda la sugar tax si prevede un rinvio ulteriore rispetto alle previsioni iniziali: viene posticipata di ulteriori sei mesi l’applicazione dell’imposta con il pacchetto di emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio della Camera il 20 dicembre 2020.
Dal 1° gennaio 2021 sui MACSI, manufatti in plastica con singolo impiego che hanno funzione di contenimento, protezione, manipolazione, e sulle bevande edulcorate si sarebbero dovute applicare le due nuove imposte formulate nella scorsa Legge di Bilancio.
Ma l’emergenza coronavirus impone una revisione della tabella di marcia anche su questo fronte: le imprese dei settori direttamente interessati da plastic tax e sugar tax risultano fortemente danneggiate dalla crisi epidemiologica. E l’entrata in vigore viene posticipata.
Il testo del Disegno di Legge, che deve ancora essere approvato in via definitiva, modifica la normativa di riferimento inserendo anche una serie di novità.
Plastic tax e sugar tax, debutto rinviato con la Legge di Bilancio 2021
A formulare la plastic tax è stata la Manovra dello scorso anno che ha stabilito l’introduzione di un’imposta di 0,45 euro per chilogrammo di materia plastica contenuta nei MACSI, ovvero manufatti con singolo impiego che hanno o sono destinati ad avere funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari, ad esclusione dei manufatti compostabili, dei dispositivi medici e dei MACSI adibiti a contenere e proteggere medicinali.
Entro maggio 2020, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, insieme all’Agenzia delle Entrate, avrebbe dovuto definire le modalità di attuazione dell’imposta. Il provvedimento avrebbe dato il via, a partire dal primo giorno del secondo mese successivo alla data di pubblicazione, all’applicazione della plastic tax.
Ma non è stato mai emanato, e il decreto Rilancio, DL numero 34 del 2020, ha spostato la data di debutto al 1° gennaio 2021.
Il rinvio a luglio, dunque, è un nuovo intervento su una data già scritta e riscritta e non è l’unica modifica introdotta con la Legge di Bilancio 2021.
Tra le altre novità:
- viene modificata la definizione di MACSI semilavorati e si includono anche le preforme, prodotti ottenuti dallo stampaggio di PET finalizzati a diventare bottiglia o contenitore per bevande, tramite un processo di soffiatura.
- tra i soggetti obbligati si includono anche i committenti, i soggetti, residenti o non residenti nel territorio nazionale, che intendono vendere MACSI, ottenuti per loro conto in un impianto di produzione, ad altri soggetti nazionali;
- la soglia di esenzione dall’imposta che deriva dalle dichiarazioni trimestrali viene portata da 10 a 25 euro;
- vengono ridotte le sanzioni per il mancato ed il ritardato pagamento dell’imposta che passano dal doppio al decuplo dell’imposta evasa al quintuplo, mentre gli importi dovuti per la tardiva presentazione della dichiarazione trimestrale passano da 250 a 2.500 euro e inizialmente erano prevista da 500 a 5.000 euro.
Sugar tax, debutto rinviato al 1° gennaio 2022 e altre novità con la Legge di Bilancio 2021
Stesso destino tocca alla sugar tax, anche questa delineata dalla Manovra 2020. Anzi, in questo caso, il rinvio è ancora più lungo: inizialmente il debutto veniva spostato al 1° luglio come per l’imposta sui MACSI, ma con un emendamento al DDL viene prorogato di un anno e si sposta a gennaio 2022.
La legge numero 160 del 27 dicembre 2019, con i commi dal 661 al 676 dell’articolo 1, introduceva una imposta sul consumo di bevande analcoliche edulcorate pari a 10 euro per ettolitro nel caso di prodotti finiti e di 0,25 euro per chilogrammo nel caso di prodotti da diluire.
A stabilire le modalità di attuazione, questa volta, sarebbe dovuto essere il Ministero dell’Economia e delle Finanze con un decreto ad hoc da pubblicare entro il mese di agosto 2020.
Anche in questo caso il provvedimento ministeriale avrebbe dato il via all’applicazione dell’imposta a partire dal primo giorno del secondo mese successivo alla pubblicazione. Ma il Decreto Rilancio ha spostato la data di debutto dell’imposta sulle bevande edulcorate al 1° gennaio 2021, che la Legge di Bilancio sta spostando ulteriormente in avanti al 1° gennaio 2022.
Come per la plastic tax, si interviene sul testo apportando anche altre modifiche:
- si estende la platea di soggetti obbligati, includendo anche il soggetto, residente o non residente nel territorio nazionale, per conto del quale le bevande edulcorate sono ottenute dal fabbricante o dall’esercente l’impianto di condizionamento;
- si addolciscono le sanzioni: il mancato pagamento della sugar tax è punita con una multa dal doppio al quintuplo, mentre attualmente è previsto il decuplo; in caso di pagamento in ritardo si applica una percentuale del 25% e non del 30% come previsto attualmente e in caso di dichiarazione tardiva si prevede una sanzione amministrativa da 250 a 2.5000 euro, la metà di quanto previsto ora.
Le due imposte che attendono di fare il loro ingresso nel sistema fiscale restano ancora bloccate. L’obiettivo è quello di non gravare ulteriormente sulle imprese dei settori interessati che già si trovano a fare i conti con gli effetti economici dell’emergenza coronavirus.
E la storia di plastic e sugar tax lasciano presagire che non sono da escludere con la Legge di Bilancio 2021, e con altri interventi, nuove sorprese.
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