Bloccato il pagamento del fondo perduto per le attività chiuse? Il Ministero dell'Economia e delle Finanze assicura: nessun ritardo per gli accrediti a discoteche, sale da ballo e night club che hanno richiesto i sostegni. Oltre 3.000 domande, però, sono state sospese per gli errori sull'IBAN o per mancanza di requisiti. L'istanza in autotutela è l'unica via da seguire.
Pagamento fondo perduto attività chiuse: le operazioni non hanno subito ritardi o battute d’arresto. Lo assicura il Ministero dell’Economia e delle Finanze nelle interrogazioni a risposta immediata che si sono tenute alla Commissione Finanze della Camera ieri, 13 aprile 2022. Sono stati effettuati accrediti per un valore complessivo di circa 80 milioni di euro.
Ma alcune discoteche, sale da ballo e night club che, a causa delle restrizioni Covid, hanno subito una chiusura per tutta la prima parte del 2021 non hanno ancora ricevuto i sostegni.
Errori sull’IBAN indicato o incongruenze sui requisiti: potrebbero essere queste le ragioni dell’attesa. Unica via da seguire è la presentazione di un’istanza in autotutela.
Pagamento fondo perduto attività chiuse, nessun ritardo ma oltre 3.000 accrediti sospesi per incongruenze
Gli aiuti su cui è stato chiesto di fare chiarezza sono stati previsti dal Decreto Sostegni bis, che all’articolo 2, ha istituito un Fondo per le attività economiche chiuse per un periodo di almeno 100 giorni dal 1° gennaio al 25 luglio 2021 con una dotazione di 140 milioni di euro.
Per le attività con codice ATECO “93.29.10 – Discoteche, sale da ballo, night-club e simili”, inoltre, è stato prevista dall’articolo 11 del decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105, una maggiorazione fino a 25.000 euro nei limiti di una quota di risorse specificamente destinata allo scopo di 20 milioni di euro.
Le partite IVA con in possesso dei requisiti richiesti hanno potuto richiedere sia il contributo a fondo perduto per le attività chiuse, da 3.000 a 12.000 euro, che l’integrazione per le attività maggiormente colpite dal 2 al 21 dicembre 2021.
La finestra temporale è stata definita anche alla luce del “termine per l’erogazione del contributo era fissato al 31 dicembre 2021, in considerazione delle previsioni del Temporary Framework dettate dalla Commissione europea”, come ha sottolineato il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Federico Freni.
Con il provvedimento del 29 dicembre, considerando le risorse a disposizione e le richieste ricevute, la cifra della maggiorazione per le discoteche è stata ridotta a 8.661 euro.
Secondo quanto segnalato durante le interrogazioni a risposta immediata che si sono tenute il 13 aprile 2022 alla Commissione Finanze della Camera dopo diversi mesi alcune attività rimaste chiuse sono ancora in attesa del pagamento del contributo a fondo perduto.
Ma non ci sono state irregolarità sulle operazioni di accredito, secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze, chiamato a fornire chiarimenti sui ritardi e sulle possibili soluzioni per accelerare i tempi.
“Nel corso del predetto periodo, sono state presentate n. 19.920 istanze, delle quali n. 16.721 sono state accolte, e sono stati eseguiti mandati di pagamento per un importo complessivo pari a circa 80 milioni di euro, entro il termine previsto del 31 dicembre 2021”.
Ha sottolineato Federico Freni.
Pagamento fondo perduto attività chiuse: istanze in autotutela in caso di accrediti sospesi per incongruenze
Restano in ogni caso attività che non hanno ricevuto il contributo a fondo perduto richiesto.
Sono 3.199 le partite IVA che non hanno visto accolta la domanda presentata all’Agenzia delle Entrate.
Ma il MEF non ha dubbi sulle ragioni dello stop sulla richiesta di accesso agli aiuti.
Dai controlli automatizzati effettuati dall’Agenzia delle Entrate potrebbero essere emersi errori sul codice IBAN indicato nell’istanza o incongruenze sui requisiti previsti dalla norma.
La soluzione per sbloccare gli accrediti? Presentare una istanza in autotutela secondo le istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione numero 65 dell’11 ottobre 2020.
Solo in questo modo è possibile correggere l’IBAN o richiedere il riesame della domanda originaria illustrando le motivazioni per le quali si ritiene spettante il contributo e dimostrare l’effettivo possesso dei requisiti stabiliti dalla normativa.
In caso di esito positivo, il pagamento del contributo a fondo perduto rimasto in stand by si sblocca.
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