La certificazione unica ex CUD è il documento fiscale che i sostituti d’imposta devono produrre per certificare i redditi di lavoro dipendente e assimilati, i redditi di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi.
La Certificazione Unica deve essere rilasciata al percipiente - cioé chi lavora ed è percettore delle somme - utilizzando il modello sintetico entro la scadenza del 16 marzo di ogni anno, stessa data entro la quale occorre procedere con l’invio telematico all’Agenzia delle Entrate.
La Certificazione Unica attesta quindi la totalità dei redditi erogati dal sostituto d’imposta e deve essere rilasciata al lavoratore dipendente o autonomo percipiente - percettore delle somme - utilizzando il modello sintetico.
Certificazione unica: differenza tra modello sintetico e modello analitico
Esistono due modelli di certificazione unica:
- Modello CU sintetico: da consegnare ai dipendenti, equiparati e assimilati, nonché ai lavoratori autonomi entro il 16 marzo. Detta certificazione deve essere compilata per ogni percettore di redditi soggetti a ritenuta a titolo di imposta o di acconto. Inoltre, sono tenuti coloro i quali nel periodo d’imposta considerata hanno l’obbligo di certificare ai lavoratori i contributi previdenziali e assistenziali dovuti all’INPS e/o i premi assicurativi dovuti all’INAIL;
- Modello CU ordinario: da trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate entro il 16 marzo. Detta certificazione prevede una serie di informazioni aggiuntive rispetto a quelle riportate nel modello CU sintetico, informazioni utili all’Agenzia delle Entrate sia per il 730 precompilato, sia per effettuare i controlli d’ufficio e gli accertamenti in tempi più rapidi rispetto al passato.
Chi deve ricevere la certificazione unica ex CUD e perché?
La certificazione unica ex CUD viene quindi emessa e inviata dal soggetto che ha effettuato il pagamento.
Ovviamente si tratta del datore di lavoro (sostituto d’imposta) nel caso dei lavoratori dipendenti (sostituiti).
Sono quindi i lavoratori dipendenti a dover ricevere la certificazione unica. Per quale motivo?
Per lavoratrici e lavoratori dipendenti ricevere la certificazione unica ex CUD è fondamentale perché attesta il regolare versamento delle ritenute fiscali e previdenziali da parte del datore di lavoro; la certificazione unica ex CUD assume particolare importanza anche perché i relativi dati sono fondamentali per la compilazione del modello 730 ordinario o precompilato che sia.
In altre parole, con la CU l’Agenzia delle Entrate può disporre di tutti i dati relativi ai redditi da lavoro dipendente che verranno inseriti nel modello 730 precompilato della lavoratrice e del lavoratore.
È possibile scaricare la certificazione unica direttamente dal sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.
Sanzioni sulla certificazione unica omessa, tardiva o errata
La certificazione unica eventualmente omessa, tardiva o errata viene sanzionata.
Le sanzioni sulla certificazione unica sono disciplinate dal d.p.r. 600/1973, dal Decreto Legislativo 158/2015 e dal Decreto Legislativo 151/2015 che hanno riformato il sistema delle sanzioni previste a carico del datore di lavoro in caso di ritardo, omissione ed errori nella redazione e nell’invio telematico.
Di seguito un’utile tabella riassuntiva con tutte le sanzioni attualmente previste in caso di ritardo, errori ed omissioni in materia di CU:
Fattispecie | Sanzioni previste |
---|---|
Certificazione Unica omessa, tardiva o errata | 100 euro per singola certificazione con limite massimo di 50.000 euro per anno e sostituto d’imposta |
Certificazione Unica errata trasmessa entro il 18 marzo, poi corretta e nuovamente trasmessa entro 5 giorni | nessuna sanzione |
Certificazione Unica errata trasmessa entro il 18 marzo, poi corretta e nuovamente trasmessa entro 60 giorni | 33,33 euro per singola certificazione con limite massimo di 20.000 euro per anno e sostituto d’imposta |
Le sanzioni conseguenti all’omesso invio della certificazione unica, ovvero al suo invio incompleto e/o con dati errati, devono essere versate con modello F24, utilizzando il codice tributo 8906 e compilando la sezione Erario.
Invio separato tra certificazioni uniche e modello 770 per i professionisti
La certificazione unica è un adempimento collegato al modello 770.
Quest’ultimo deve essere inviato dalle aziende e dagli enti allo Stato al fine di evidenziare i dettagli dei pagamenti eseguiti durante l’anno per le ritenute versate sulle retribuzioni e sui compensi, con una parziale duplicazione di dati tra i due adempimenti.
È possibile l’invio separato della certificazione unica e del modello 770, attraverso la corretta indicazione nel frontespizio di quest’ultimo.
In questo modo all’Agenzia delle Entrate sarà chiaro quale professionista si è occupato dell’invio dei dati per i dipendenti e quale professionista, invece, si è occupato dei lavoratori autonomi.
Certificazione unica, elenco normativa di riferimento:
- Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni, recante disposizioni in materia di accertamento delle imposte sui redditi;
- Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, recante approvazione del Testo unico delle imposte sui redditi;
- Decreto legislativo 21 aprile 1993, n. 124, recante la disciplina delle forme pensionistiche complementari;
- Decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e successive modificazioni, recante norme di semplificazione degli adempimenti dei contribuenti in sede di dichiarazione dei redditi e dell’imposta sul valore aggiunto, nonché di modernizzazione del sistema di gestione delle dichiarazioni;
- Decreto legislativo 2 settembre 1997, n. 314, e successive modificazioni, recante norme in materia di armonizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle disposizioni fiscali e previdenziali concernenti i redditi di lavoro dipendente ed i relativi adempimenti da parte dei datori di lavoro;
- Decreto legislativo 21 novembre 1997, n. 461, in base al quale, tra l’altro, devono essere stabilite con decreto del Ministro delle finanze le modalità per l’adempimento dell’obbligo di rilascio della certificazione dei redditi diversi di natura finanziaria (art. 10, comma 3);
- Decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, e successive modificazioni, recante modalità per la presentazione delle dichiarazioni relative alle imposte sui redditi, all’imposta regionale sulle attività produttive e all’imposta sul valore aggiunto (art. 4);
- Decreto 25 agosto 1999, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 207 del 3 settembre 1999, concernente l’estensione all’Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica (INPDAP) e all’Istituto nazionale di previdenza per i dirigenti di aziende industriali (INPDAI) della certificazione unica (CUD) e della dichiarazione unica dei sostituti d’imposta anche ai fini dei contributi dovuti ad altri enti e casse;
- Decreto legislativo 30 dicembre 1999, n. 506, recante, tra l’altro, disposizioni modificative delle modalità di prelievo dell’addizionale regionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche sui redditi di lavoro dipendente e assimilati;
- Decreto legislativo 18 febbraio 2000, n. 47, concernente la riforma della disciplina fiscale della previdenza complementare;
- Legge 27 luglio 2000, n. 212, in materia di statuto dei diritti del contribuente; Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati);
- Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, recante il Codice in materia di protezione dei dati personali e successive modificazioni e integrazioni;
- Decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, recante la disciplina delle forme pensionistiche complementari;
- Decreto legislativo 21 novembre 2014 n. 175, recante disposizioni in materia di semplificazione fiscale e di dichiarazione dei redditi precompilata;
- Decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 147, recante disposizioni sulle misure per la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese;
- Legge 28 dicembre 2015, n. 208, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016);
- Legge 11 dicembre 2016, n 232, bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019;
- Decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito con modificazioni dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo;
- Decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95, recante disposizioni in materia di revisione dei ruoli delle Forze di polizia, ai sensi dell’articolo 8, comma 1, lettera a), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche;
- Legge 27 dicembre 2017, n. 205, bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020; Decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria;
- Decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni;
- Decreto-legge 26 ottobre 2019, n.124, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili;
- Legge 27 dicembre 2019, n. 160, bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022;
- Decreto-legge 5 febbraio 2020, n. 3, recante misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente;
- Decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, recante misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia; Legge 30 dicembre 2020, n. 178, bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023;
- Decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 36, attuazione dell’articolo 5 della legge 8 agosto 2019, n. 86, recante riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo;
- Decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, recante misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali;
- Decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili; Decreto legislativo 29 dicembre 2021, n. 230, istituzione dell’assegno unico e universale per i figli a carico, in attuazione della delega conferita al Governo ai sensi della legge 1° aprile 2021, n. 46;
- Legge 30 dicembre 2021, n. 234, bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024;
- Decreto-legge 21 marzo 2022, n. 21, recante misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina;
- Decreto-legge 21 giugno 2022, n. 73, recante misure urgenti in materia di semplificazioni fiscali e di rilascio del nulla osta al lavoro, Tesoreria dello Stato e ulteriori disposizioni finanziarie e sociali;
- Decreto legislativo 3 agosto 2022, n. 114, attuazione del regolamento (UE) 2019/1238 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019 sul prodotto pensionistico individuale paneuropeo (PEPP);
- Decreto-legge 18 novembre 2022 n. 176, recante misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica;
- Decreto-legge 3 dicembre 2022, n. 186 recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi eccezionali verificatisi nel territorio dell’isola di Ischia a partire dal 26 novembre 2022;
- Legge 29 dicembre 2022, n. 197, bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025;
- Decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48 recante misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro.