Come funziona l'Inpgi e quali sono le regole che i giornalisti devono rispettare? Ecco tutte le informazioni su soggetti obbligati all'iscrizione e quali sono i contributi da versare.
L’Inpgi è l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti, al quale sono obbligati ad iscriversi tutti i giornalisti iscritti all’Albo dei pubblicisti, dei professionisti e dei praticanti e coloro che a qualsiasi titolo esercitano attività giornalistica senza obbligo di subordinazione.
In sostanza l’Inpgi è l’ente di previdenza dei giornalisti regolarmente iscritti all’Ordine, anche nel caso in cui esercitino l’attività giornalistica come liberi professionisti: è l’istituto al quale i giornalisti versano i propri contributi previdenziali e che eroga non soltanto la pensione ma anche le altre forme di sostegno al reddito e di assistenza, come le prestazioni in caso di cessazione involontaria del rapporto di lavoro o l’indennità di maternità.
I contributi da versare all’Inpgi sono calcolati e versati in percentuale al reddito fiscalmente dichiarato. Di seguito tutte le informazioni sulle regole previste, i casi in cui è previsto l’obbligo di iscrizione all’Inpgi e quali sono i contributi da versare e le prestazioni previdenziali e assistenziali previste.
INPGI: come funziona? Regole sulla previdenza dei giornalisti
L’iscrizione all’Inpgi è obbligatoria per tutti i giornalisti professionisti ed i pubblicisti iscritti all’Albo e i praticanti giornalisti iscritti nell’apposito Registro titolari di un rapporto di lavoro subordinato regolato dal CCNL giornalistico o che comunque comporti prestazioni riservate alla professione giornalistica.
Sono inoltre obbligati all’iscrizione alla Gestione separata Inpgi (Inpgi 2) coloro che esercitano attività giornalistica in forma autonoma, cioè come liberi professionisti.
Come previsto dal regolamento Inpgi, i giornalisti professionisti e pubblicisti iscritti negli appositi elenchi di categoria ed i praticanti giornalisti iscritti nell’apposito registro che esercitano attività autonoma di libera professione senza vincolo di subordinazione o che svolgono attività lavorativa di natura giornalistica nella forma della collaborazione coordinata e continuativa, sono obbligatoriamente iscritti alla gestione previdenziale separata dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani.
L’obbligo di iscrizione all’Inpgi per i liberi professionisti sussiste anche nel caso in cui oltre all’attività giornalistica sia svolta una diversa tipologia di lavoro subordinato. In questo caso il calcolo dei contributi da versare dovrà essere effettuato soltanto sulla base del reddito imponibile riferito al lavoro giornalistico. I giornalisti liberi professionisti sono obbligati ad iscriversi alla Gestione separata Inpgi anche nel caso in cui svolgano contemporaneamente attività di lavoro subordinato.
INPGI: contributi e regole sulla previdenza dei giornalisti
I giornalisti iscritti all’Inpgi o alla Gestione separata sono tenuti a versare i contributi obbligatori a fini previdenziali, ovvero necessari ai fini dell’assegno da pensione e delle prestazioni assistenziali.
I contributi obbligatori, calcolati sulla base del reddito imponibile fiscalmente dichiarato, sono dovuti in percentuale sia dal datore di lavoro che dal lavoratore in riferimento ad ogni rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo riferito all’attività giornalistica instaurato dal giornalista professionista, praticante o pubblicista. Periodicamente l’Inpigi aggiorna le aliquote contributive a carico del giornalista e del datore di lavoro.
All’Inpigi devono inoltre essere versati i contributi figurativi, ovvero quelli che vengono accreditati per periodi connessi ad un rapporto di lavoro, durante i quali l’iscritto non ha però svolto attività lavorativa.
Per l’accredito dei contributi figurativi in caso di aspettativa per ricoprire cariche pubbliche elettive sindacali e nazionali, per servizio militare o per congedo di maternità, paternità o parentale è necessario presentare domanda.
Al contrario i contributi figurativi sono accreditati d’ufficio e per un periodo non superiore a cinque anni nell’arco della intera vita contributiva del giornalista, quando lo stesso ha beneficiato di indennità di disoccupazione, integrazioni salariali, assistenza antitubercolare.
I contributi volontari sono quelli versati direttamente dal giornalista iscritto all’Inpgi quando a seguito della cessazione dell’attività lavorativa subordinata, intenda proseguire volontariamente l’assicurazione con onere interamente a suo carico, onde conservare i diritti derivanti dall’assicurazione stessa o raggiungere i requisiti per il diritto alla pensione.
Per essere ammessi alla prosecuzione volontaria del versamento dei contributi è necessario possedere almeno 12 contributi mensili obbligatori (un anno) nel quinquennio precedente la data della domanda, ovvero almeno 5 anni (60 contributi mensili) di contributi obbligatori qualunque sia l’epoca del versamento.
Tutte le aliquote dei contributi da versare all’Inpgi possono essere visionate e scaricate nei file messi a disposizione di seguito.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: INPGI: come funziona? Regole sulla previdenza dei giornalisti