Per i commercialisti, una volta esauriti gli aiuti di Stato, il 2022 vedrà una forte crisi per le imprese non fallibili, agricole e commerciali. L'allarme arriva con il comunicato stampa di CNDCEC e FNC del 30 giungo 2021 che, riportando i dati di un sondaggio sul tema, individua difficoltà per 371.500 partite IVA. Una soluzione, per evitare il peggio, sembrerebbe la tipologia di concordato prevista dalla Legge n. 3/2012.
Rischio insolvibilità per 371.500 imprese non fallibili che nel 2022 dovranno fare i conti con lo stop degli aiuti di Stato.
A lanciare l’allarme, nel comunicato del 28 giungo 2021, è il Consiglio Nazionale dei Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) che, sulla base dei dati raccolti dalla Fondazione Nazionale Commercialisti (FNC), delinea per l’anno che verrà un quadro molto preoccupante.
Circa 371.500 imprese agricole e commerciali non sottoponibili a procedure fallimentari, pari al 29,3 per cento di tutte quelle presenti sul territorio nazionale di questa categoria, si troveranno in grande difficoltà l’anno prossimo.
Questa è la prospettiva che emerge dai risultati del sondaggio realizzato dalla Fondazione che disegna un precario effetto “bolla”, di cui si attende l’imminente esplosione con il progressivo ritiro dei sostegni economici.
CNDCEC e FNC su imprese non fallibili: rischio disastro nel 2022 dopo lo stop degli aiuti di Stato
La preoccupazione dei commercialisti, esternata con il comunicato del 30 giugno, prende le mosse dalle risposte fornite da un campione significativo di imprenditori intervistati nell’indagine dalla FNC.
Circa il 60 per cento di chi ha dato riscontro al sondaggio ha rilevato problemi con le imprese clienti, ha subito perdite significative di fatturato e si è visto costretto a richiedere ausilio allo Stato.
“Considerando gli intervistati che hanno dichiarato che l’impatto negativo della pandemia ha riguardato più del 25 per cento delle loro imprese clienti, la percentuale più alta si registra per il calo di fatturato superiore al 30 per cento nel 2020, seguita dal ricorso a prestiti garantiti dallo Stato e dal ricorso ad ammortizzatori sociali”.
Si legge nel documento diffuso da CNDCEC e FNC.
Dalle risposte fornite dagli intervistati, tra l’altro, risulta che ad oggi sono poche le imprese non fallibili che hanno cessato l’attività e che hanno impiegato procedure di sovraindebitamento o soluzioni stragiudiziali.
Le risposte al sondaggio, in base anche alle zone geografiche di riferimento, sono riepilogate in tabella.
Eppure la situazione, secondo quanto emerge dalle risultanze raccolte dalla FNC, è solo apparentemente sotto controllo e volgerà presto ad un esito tutt’altro che positivo.
Rischio insolvenza nel 2022: indispensabili gli istituti di composizione della crisi
Il sondaggio realizzato dalla Fondazione ha mostrato quanto, una volta esplosa la “bolla” degli aiuti di Stato, le conseguenze per un certo tipo di imprese potrebbero essere economicamente disastrose.
D’altra parte - evidenzia Valeria Giancola, consigliere nazionale delegata al sovraindebitamento, - dati del genere inducono di sottolineare l’importanza della Legge del 27 gennaio 2012, n. 3, sulla nuova tipologia di concordato per comporre le crisi di liquidità del singolo debitore, al quale non si possono applicare le ordinarie procedure concorsuali.
Il consigliere, in relazione al futuro che si prospetta per le imprese non fallibili, rileva infatti “la necessità di insistere nell’attività di promozione, conoscenza e diffusione delle potenzialità, in termini di esdebitazione, che la Legge n. 3/2012 può offrire ai soggetti in stato di sovraindebitamento tramite l’ausilio degli Organismi di composizione della crisi”.
A riguardo, sempre a detta del consigliere, gli istituti normativi sul sovraindebitamento andrebbero rivisti e rafforzati, in un’ottica di semplificazione proprio per favorirne il più ampio utilizzo possibile e, proprio così, far ripartire il Paese.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: CNDCEC e FNC su imprese non fallibili: rischio disastro nel 2022 dopo lo stop degli aiuti di Stato