Fondo Impresa Donna, focus sulle spese ammissibili previste dal bando, in attesa dell'apertura delle domande da maggio. Tutti i costi su cui vengono calcolati i contributi a fondo perduto e i finanziamenti a cui hanno diritto imprese, società, lavoratrici autonome.
Fondo Impresa Donna: si avvicina l’apertura del canale telematico per l’invio delle domande su Invitalia, la prima data da segnare in calendario è il 5 maggio. A breve imprese, società, lavoratrici autonome, cooperative potranno richiedere i contributi a fondo perduto e i finanziamenti previsti dal bando.
Il loro valore si calcola sulle spese ammissibili che possono essere incluse
nei programmi di investimento: dall’acquisto di macchinari al personale dipendente, sono diverse le voci di costa da considerare.
Avviare e rafforzare nuove attività nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo è l’obiettivo ultimo di questa iniziativa a sostegno dell’imprenditoriale femminile.
Fondo impresa donna, incentivi e spese ammissibili previste dal bando
Prima di entrare nel dettaglio, è necessario fare una panoramica generale sul bando del Fondo Impresa Donna 2022.
Le agevolazioni previste sono rivolte alle imprese femminili intese in senso lato. In questa definizione, infatti, rientrano:
- cooperative o società di persone con almeno il 60 per cento di donne socie;
- società di capitali con quote e componenti degli organi di amministrazione per almeno i due terzi di donne;
- imprese individuali con titolare donna;
- lavoratrici autonome con partita IVA.
L’anzianità dell’azienda ha un impatto sia sulle tipologie di agevolazioni accessibili che sulla finestra temporale di riferimento per inoltrare le richieste.
Tipologie di impresa | Compilazione della domanda | Invio della domanda |
---|---|---|
Avvio di nuove imprese femminili | Dalle ore 10 del 5 maggio 2022 | Dalle ore 10 del 19 maggio 2022 |
Sviluppo di imprese femminili già costituite | Dalle ore 10 del 24 maggio 2022 | Dalle ore 10 del 7 giugno 2022 |
Per le imprese femminili più giovani o ancora da creare è possibile beneficiare solo dei contributi a fondo perduto.
Spese ammissibili nascita e sviluppo imprese femminili | Importo massimo | Copertura massima |
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Non superiori a 100.000,00 euro | 50.000 euro | 80 per cento, 90 per cento per le donne in stato di disoccupazione che avviano una impresa individuale o un’attività di lavoro autonomo |
Superiori a 100.000 euro e fino a 250.000 euro | 125.000 euro | 50 per cento |
Le imprese attive da più di 12 mesi, invece, possono avere accesso anche ai finanziamenti agevolati e presentare progetti con importi fino a 400.000 euro.
Tipologia di impresa femminile | Contributi a fondo perduto | Finanziamento agevolato | Copertura delle spese | Limite delle esigenze di capitale circolante |
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Costituita da almeno 12 mesi a non più di 36 mesi | 50 per cento | 50 per cento | 80 per cento | 20 per cento |
Costituita da oltre 36 mesi | 50 per cento | 50 per cento | 80 per cento delle spese di investimento | 25 per cento (il contributo al circolante è concesso interamente a fondo perduto) |
Chi accede ai benefici del Fondo Impresa Donna, inoltre, ha diritto anche ai servizi di assistenza tecnico gestionale.
Importo | Servizi |
---|---|
3.000 euro | assistenza tecnica sulle agevolazioni e trasmissione di competenze specialistiche e strategiche per il miglior esito delle iniziative finanziate da parte di Invitalia |
2.000 euro | Copertura del 50 per cento l’acquisto di servizi specialistici, di importo non inferiore a 4.000,00 euro, di marketing e comunicazione |
Fondo impresa donna, quali sono le spese ammissibili previste dal bando?
Ma quali sono le spese ammissibili su cui è possibile calcolare contributi a fondo perduto e finanziamenti del Fondo Impresa Donna? A definirle il decreto del MISE, Ministero dello Sviluppo Economico, del 30 settembre 2021.
Si ha diritto agli incentivi per i programmi di investimento finalizzati a realizzare in 24 mesi progetti innovativi nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo.
Nel calcolo dei costi di progetto, fino a un massimo di 250.000 o 400.000 euro, le seguenti voci di spesa:
- immobilizzazioni materiali, in particolare impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica. Rientrano nella categoria:
- installazione di macchinari, impianti ed attrezzature macchinari, impianti e attrezzature necessari per l’erogazione di servizi con la formula della sharing economy;
- opere edili esclusivamente nel limite del 30 per cento del programma di spesa agevolabile;
- strutture mobili e prefabbricati, purché amovibili e strettamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi del programma agevolato;
- immobilizzazioni immateriali:
- acquisizione brevetti;
- acquisizione di programmi informatici e soluzioni tecnologiche come progettazione e sviluppo di software applicativi, piattaforme digitali, applicazioni, soluzioni digitali per i prodotti e servizi offerti, per i relativi processi di produzione ed erogazione ma anche progettazione e sviluppo di portali web, anche a solo scopo promozionale;
- servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale;
- personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata;
- esigenze di capitale circolante, in questa categoria rientrano:
- materie prime, sussidiarie, materiali di consumo;
- servizi di carattere ordinario, strettamente necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
- godimento di beni di terzi, quali le spese di affitto relative alla sede aziendale ove viene realizzato il progetto imprenditoriale; canoni di leasing e costi di noleggio relativi a impianti, macchinari e attrezzature necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
- oneri per la garanzia (fidejussione o polizza fidejussoria) richiesta in caso di erogazione dell’anticipazione pari al 20 per cento delle agevolazioni concesse.
Quest’ultima macrovoce può avere un peso pari al massimo al 20 per cento delle spese complessivamente ammissibili, per le agevolazioni concesse per la nascita delle imprese femminili e per lo sviluppo di imprese femminili costituite da non più di 36 mesi nel momento in cui viene presentata la domanda.
Per le agevolazioni concesse per il rafforzamento delle imprese femminili costituite da più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda il limite sale al 25 per cento delle spese ammissibili e, comunque, nella misura massima dell’80 per cento della media del circolante degli ultimi tre esercizi alla data di presentazione della domanda.
Tutti i dettagli sul calcolo degli incentivi previsti dal Fondo Impresa Donna e sulle spese ammissibili sono contenuti nel testo integrale del Decreto MISE del 30 settembre 2021.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Fondo Impresa Donna, quali sono le spese ammissibili previste dal bando?