Fattura elettronica obbligatoria dal 1° gennaio 2019: sarà decisiva la qualità del software e dei servizi messi a disposizione dall'Agenzia delle Entrate. Ecco il parere di Antonio Restivo, commercialista e revisore legale dei conti operante a Palermo.
La fatturazione elettronica in futuro potrebbe essere un buon strumento di lavoro, oltre che di controllo da parte dell’Agenzia delle entrate, ma al momento presenta parecchie criticità.
A mio avviso esso dovrebbe essere messo a disposizione di tutti un vero applicativo software da parte dell’Agenzia delle Entrate che consente al contribuente di non sbagliare le fatture elettroniche.
In effetti, poiché tutto verrà gestito con un tracciato xlm (che si traduce in un programma di videoscrittura) si potrebbero commettere errori di tipo matematico, che costringeranno chi riceve la fattura a non poter correttamente registrare il documento.
Inoltre, potrebbero essere indicati da chi emette il documento riferimenti IVA non corretti e/o incongruenti con i codici attualmente in uso (regimi fiscali e natura iva), in quanto il software dell’Agenzia delle Entrate - per come appare al momento - non sembra in grado di supportare il contribuente da questo punto di vista.
Di conseguenza, il software gratuito messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate dovrebbe essere innanzitutto gestito come un foglio elettronico.
Infine, ma è un aspetto fondamentale, esso dovrebbe cominciare a fare delle domande guida al soggetto emittente fattura, al fine di evitare errori. Ad esempio:
1) che tipo di contribuente sei? Impresa o professionista?
2) che regime iva utilizzi?
3) a chi devi fatturare? Ad un privato? Ad un professionista? Alla P.A.?
4) se alla P.A. domanda: inserire CIG? (in atto pur essendo previsto sul tracciato record dove inserire i CIG chi emette le fatture scrive ovunque il CIG in campi sbagliati...)
5) sei professionista? a quale cassa di previdenza appartieni? Dopo avere risposto alle predette domande, inserire l’importo imponibile “onorario” o importo del bene, e conseguentemente sviluppare i calcoli (indicando iva, cassa, ritenuta,netto da pagare etc.);
6) sviluppare un formato leggibile del pdf della fattura;
7) conservare automaticamente la fattura (senza nessun obbligo di aderire a nessuna convezione, in quanto il solo utilizzo del software già equivale all’adesione al contratto...) non appena inviata e/o approvata dalla P.A.;
8) inviare oltre al canale SDI dell’esito del committente anche alla PEC del fornitore;
9) possibilità di creare un export al fine di importare le fatture da un periodo definito dal contribuente, evidenziando cosa si è già importato.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Fattura elettronica obbligatoria: decisiva la qualità dei servizi Ade