Detrazioni lavoro autonomo 2021, importi, limiti di reddito e calcolo: di seguito una panoramica delle istruzioni relative alla detrazione Irpef per i lavoratori autonomi riconosciuta in dichiarazione dei redditi.
Detrazioni lavoro autonomo 2021, importi, limiti di reddito e calcolo: facciamo il punto delle agevolazioni Irpef previste per i titolari di reddito da lavoro autonomo.
I lavoratori autonomi hanno diritto, ai sensi dell’articolo 13 del TUIR, a specifiche detrazioni Irpef in dichiarazione dei redditi, calcolate in relazione all’ammontare dei redditi percepiti.
Così come previsto per i titolari di redditi da lavoro dipendente, la normativa italiana riconosce specifiche detrazioni Irpef anche sui redditi da lavoro autonomo, sia ai titolari di partita IVA che svolgono attività non occasionali, che ai lavoratori occasionali.
Il principio alla base delle detrazioni per lavoro autonomo 2021 è lo stesso previsto per i dipendenti: l’agevolazione Irpef riconosciuta in dichiarazione dei redditi si riduce progressivamente d’importo all’aumentare del reddito.
Detrazioni lavoro autonomo 2021: a chi spettano
Le detrazioni Irpef per lavoro autonomo 2021 sono riconosciute ai soggetti che svolgono attività di lavoro non dipendente.
Si tratta di professionisti, titolari di impresa individuale, titolari di partita IVA e tutti i soggetti che svolgono in genere un lavoro autonomo, sia che esso abbia carattere continuativo sia che esso si svolga attraverso prestazioni occasionali.
Le regole per il calcolo dell’importo riconosciuto ai titolari di partita IVA sono contenute al comma 5, articolo 13 del TUIR.
È questo il riferimento normativo utile per individuare chi sono i beneficiari delle detrazioni Irpef sui redditi da lavoro autonomo.
Detrazioni lavoro autonomo 2021: importo, limiti di reddito e calcolo
Se alla formazione del reddito complessivo concorrono uno o più redditi di cui agli articoli 50, comma 1, lettere e), f), g), h) e i), ad esclusione di quelli derivanti dagli assegni periodici indicati nell’articolo 10, comma 1, lettera c), fra gli oneri deducibili, 53, 66 e 67, comma 1, lettere i) e l), spetta una detrazione dall’imposta lorda di importo così stabilito:
- detrazione di 1.104 euro, se il reddito complessivo non supera 4.800 euro;
- detrazione di 1.104 euro, se il reddito complessivo è superiore a 4.800 euro ma non a 55.000 euro. In questo caso la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 55.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 50.200 euro.
Il calcolo dell’importo spettante dovrà quindi essere effettuato in base al reddito percepito per l’anno d’imposta di riferimento.
La detrazione Irpef per lavoro autonomo è riconosciuta in misura piena per i redditi non superiori a 4.800 euro. In tal caso l’importo riconosciuto copre completamente l’ammontare dell’Irpef dovuta nell’anno.
Il calcolo della detrazione è differente per i redditi di importo superiore a 4.800 euro. In questo caso l’importo è riconosciuto esclusivamente per la parte di reddito corrispondente alla differenza tra l’importo di 55.000 euro e 50.200 euro.
Non spetta invece nessuna detrazione Irpef per i redditi da lavoro autonomo che superino i 55.000 euro.
Detrazioni lavoro autonomo 2021: esempio e come fare il calcolo
Per capire meglio come fare il calcolo delle detrazioni riconosciute sui redditi da lavoro autonomo è bene riportare un esempio.
Prendiamo il caso di un titolare di partita IVA con reddito pari a 20.000 euro. Per il calcolo della detrazione Irpef bisognerà utilizzare la seguente formula:
55.000 - 20.000 / 50.200,
35.000 / 50.200 = 0,69721116
0,69721116 x 1.104 = 769,72 euro (importo detrazione lavoro autonomo riconosciuta)
Detrazione redditi da lavoro autonomo nel Rigo RN7 del modello Redditi
Nel rigo RN7 del modello Redditi i lavoratori autonomi dovranno indicare le detrazioni previste. Dovranno utilizzare lo stesso rigo anche i lavoratori dipendenti ed i pensionati.
Per determinare la detrazione spettante si tiene conto della tipologia di reddito, dell’ammontare del reddito complessivo, al netto della deduzione per l’abitazione principale e le relative pertinenze, e, per alcuni redditi, dei giorni di lavoro o di pensione.
Al reddito complessivo va aggiunto anche il reddito dei fabbricati concessi in locazione e i redditi diversi derivanti dalla locazione breve di immobili assoggettati a cedolare secca.
Il reddito di riferimento per il calcolo delle detrazioni è quello indicato nella colonna 1 del rigo RN1. Come sopra anticipato, l’importo della detrazione diminuisce al crescere del reddito fino ad annullarsi del tutto, se il reddito complessivo supera euro 55.000.
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