Anche tasse e contributi destinati ad atenei privati, se inserite nella dichiarazione dei redditi, rientrano tra le spese universitarie che danno diritto alla detrazione del 19 per cento. Ogni anno viene definito il limite di importo a cui è possibile applicare lo sconto IRPEF: nel Decreto MUR pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 febbraio, le tabelle che confermano i valori dell'anno precedente
Si ha diritto a una detrazione del 19 per cento anche per le spese universitarie sostenute per la frequenza e l’iscrizione ad atenei privati: tasse e contributi possono essere inseriti nella dichiarazione dei redditi per beneficiare di un’agevolazione sull’imposta da versare.
È possibile, però, usufruire dello sconto IRPEF relativo ai corsi di laurea e di formazione post laurea in università non statali tenendo conto di un preciso limite di importo che il Ministero dell’Università e della Ricerca stabilisce di anno in anno.
Le tabelle con i valori di riferimento per il periodo d’imposta 2022, invariati rispetto all’anno precedente, sono stati definiti con il Decreto MUR pubblicato il 14 febbraio 2023 in Gazzetta Ufficiale.
Sono tre i fattori che incidono sulla soglia da rispettare: l’area geografica, quella disciplinare e la tipologia di corsi frequentati.
Detrazione spese universitarie 2023: le tabelle con il limite di riferimento per gli atenei privati
Le regole per poter beneficiare della detrazione per le spese universitarie per la frequenza di atenei privati nella dichiarazione dei redditi 2023 sono contenute nell’articolo 15 del TUIR, Testo Unico delle Imposte sui Redditi.
Tasse e contributi per la frequenza dei corsi universitari rientrano nel lungo elenco di costi che danno diritto a uno sconto sull’imposta pari al 19 per cento.
Ma per quanto riguarda le università private è possibile applicare l’agevolazione entro il limite stabilito ogni anno dal Ministero dell’Università e della Ricerca tenendo conto degli importi medi delle tasse e dei contributi dovuti alle università statali.
Dopo l’aumento dello scorso anno, si confermano gli stessi valori per le spese sostenute per la frequenza di atenei privati nel 2022, da includere quindi nella dichiarazione dei redditi 2023.
Area disciplinare corsi istruzione | Nord | Centro | Sud e isole |
---|---|---|---|
Medica | € 3.900 | € 3.100 | € 2.900 |
Sanitaria | € 3.900 | € 2.900 | € 2.700 |
Scientifico-tecnologica | € 3.700 | € 2.900 | € 2.600 |
Umanistico-sociale | € 3.200 | € 2.800 | € 2.500 |
Il limite, per ogni area disciplinare e geografica, è stato stabilito con il decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca approvato il 23 dicembre scorso ma pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 febbraio 2023.
Per stabilire il limite massimo di importo a cui applicare lo sconto l’ambito di studio e il territorio di riferimento hanno un peso importante: tra i 3.900 euro dell’area medica al Nord e i 2.500 euro dell’area umanistico sociale del Sud c’è una differenza di 1.400 euro.
L’allegato 1 riporta la suddivisione dei corsi di laurea per area disciplinare e una mappatura della classificazione delle aree geografiche.
- Ministero dell’Università e della Ricerca - Decreto del 23 dicembre 2022, Allegato 1
- Raggruppamenti dei corsi di studio per area disciplinare e zone geografiche di riferimento
Entro le soglie indicate, quindi, è possibile beneficiare della detrazione per le spese universitarie in relazione alle tasse pagate lo scorso anno alle università non statali per la frequenza dei seguenti corsi:
- laurea;
- laurea magistrale;
- laurea magistrale a ciclo unico.
Detrazione spese universitarie 2023: le tabelle con il limite di riferimento per gli atenei privati
Anche per la frequenza dei corsi post laurea presso atenei privati è possibile beneficiare della detrazione delle spese universitarie, in particolare si ha diritto all’agevolazione per:
- corsi di dottorato;
- specializzazione;
- master universitari di primo e secondo livello.
E anche in questo caso, però, è possibile applicare lo sconto IRPEF entro il limite stabilito per il territorio di riferimento.
CORSI POST-LAUREA | |||
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Spesa massima detraibile | Nord | Centro | Sud e Isole |
Corsi di dottorato, di specializzazione e master universitari di primo e di secondo livello | € 3.900 | € 3.100 | € 2.900 |
Come per la frequenza dei corsi di laurea, c’è una differenza importante tra la soglia di riferimento per gli atenei del Sud e quelli del Nord.
Ai valori indicati nelle diverse tabelle, in ogni caso, deve essere poi sommato “l’importo relativo alla tassa regionale per il diritto allo studio di cui all’art. 3 della legge 28 dicembre 1995, n. 549 e successive modificazioni”.
Tutti i dettagli sono contenuti nel testo integrale del Decreto MUR del 23 dicembre 2022.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Detrazione spese universitarie 2023: le tabelle con il limite stabilito per gli atenei privati