Detrazione spese casa di riposo nel modello 730/2020: l'importo massimo detraibile, il limite di reddito per beneficiare dello sconto sull'imposta del 19%, le regole per i familiari a carico. Quando, invece, si ha diritto a una deduzione? I dettagli per beneficiare delle agevolazioni per i costi sostenuti nel 2019 nelle istruzioni dedicate.
Detrazione spese casa di riposo: come beneficiare dello sconto del 19% sull’imposta da versare? Dettagli, importo massimo e limite di reddito nelle istruzioni per la compilazione del modello 730/2020.
Sia per i familiari a carico che per quelli non a carico, è possibile accedere a una serie di agevolazioni anche per il pagamento della retta degli istituti di ricovero.
Detrazione e deduzione inserite nel modello 730/2020, da presentare entro la scadenza del 30 settembre 2020, si applicano alle spese per le case di riposo sostenute nell’arco del 2019.
Per usufruire correttamente dell’agevolazione, bisogna considerare prima di tutto due fattori:
- le condizioni di salute della persona che beneficia delle cure della casa di riposo;
- se è fiscalmente a carico del contribuente, oppure no.
Si distinguono, infatti, tre situazioni:
- soggetti non autosufficienti fiscalmente a carico, per cui è prevista la detrazione del 19%;
- familiari non a carico, per cui è prevista la detrazione del 19% con il limite di spesa di 2.100 euro;
- soggetti disabili, per cui è prevista una deduzione dei costi.
In linea generale, che si tratti di detrazione o deduzione, dalla fattura complessiva, si escludono, dunque i costi per vitto e alloggio.
Si può considerare solo la parte di spesa che riguarda i servizi sanitari.
Detrazione casa di riposo: le spese da riportare nel modello 730/2020 per i soggetti non autosufficienti
La persona che alloggia in una casa di riposo o il familiare a cui risulta a carico, nel caso di non autosufficienza, ha diritto a una detrazione del 19% sulle spese.
Sono considerate non autosufficienti le persone che necessitano di sorveglianza continua o che non sono in grado di gestire in autonomia atti di vita quotidiana:
- assumere alimenti;
- espletare le funzioni fisiologiche;
- provvedere all’igiene personale;
- deambulare;
- indossare gli indumenti.
Lo stato di non autosufficienza deve risultare da una certificazione medica.
Perché siano detraibili, le spese per la casa di riposo, o in generale per l’istituto di ricovero devono essere documentate e devono contenere gli estremi anagrafici e il codice fiscale di chi effettua il pagamento e di chi presta l’assistenza. Bisogna estrapolare, dalla fattura che certifica la spesa, solo i costi che riguardano i servizi sanitari.
Se la spesa è sostenuta in favore di un familiare, nella ricevuta devono essere indicati anche gli estremi anagrafici e il codice fiscale di quest’ultimo.
Detrazione casa di riposo anche per familiari non a carico: importo massimo da indicare nel modello 730/2020
Il diritto alla detrazione del 19% per la casa di riposo spetta anche per le spese sostenute per i familiari non a carico.
In ogni caso è fondamentale tenere presente una regola: ogni contribuente può portare in detrazione un un importo massimo di 2.100 euro e solo se il reddito complessivo non supera i 40.000 euro.
Nel limite di reddito deve essere computato anche il reddito dei fabbricati assoggettato alla cedolare secca sulle locazioni.
La cifra fa riferimento al singolo contribuente a prescindere dal numero delle persone cui si riferisce l’assistenza.
Due ipotesi per una maggiore chiarezza:
- se un contribuente ha sostenuto spese per sé e per un familiare, l’importo da indicare non può superare comunque i 2.100 euro;
- se più familiari hanno sostenuto spese per assistere lo stesso familiare, il limite massimo di 2.100, euro deve essere ripartito tra i contribuenti che hanno sostenuto la spesa.
Come si legge nelle istruzioni dedicate, le spese per addetti all’assistenza personale sono caratterizzate dal codice 15 e vanno inserite nel quadro E, “sezione I- spese per le quali spetta la detrazione d’imposta del 19, del 26, del 30 e del 35 per cento”, nei righi da E8 a E 10.
Deduzione casa di riposo per disabili nel modello 730/2020: quali costi della retta considerare
Nel caso dei disabili si parla di deduzione, il costo della casa di riposo riduce il reddito complessivo su cui calcolare l’imposta dovuta.
Il riferimento per indicare i costi sostenuti è la Sezione II - Spese e oneri per i quali spetta la deduzione dal reddito complessivo e in particolare il rigo E25.
La deduzione è prevista nel caso in cui a beneficiare delle cure siano persone che hanno una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva che causa difficoltà di apprendimento, relazione o integrazione lavorativa e determina un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.
Lo stato di disabilità deve essere riconosciuto dalla Commissione medica, istituita ai sensi dell’articolo 4 della Legge numero 104 del 1992, o da altre commissioni mediche pubbliche che hanno l’incarico di certificare l’invalidità civile, di lavoro o di guerra.
Le istruzioni del modello 730/2020 specificano quali sono i costi della retta che possono essere dedotti:
“Se la persona con disabilità viene ricoverata in un istituto di assistenza, non è possibile portare in deduzione l’intera retta pagata, ma solo la parte che riguarda le spese mediche e le paramediche di assistenza specifica che deve risultare distintamente nella documentazione rilasciata dall’istituto”.
Le spese indicate nel rigo E25 possono essere dedotte se sostenute per i seguenti familiari, anche se non risultano fiscalmente a carico:
- coniuge;
- generi e nuore;
- figli, compresi quelli adottivi;
- suoceri e suocere;
- discendenti dei figli;
- fratelli e sorelle (anche unilaterali);
- genitori (compresi quelli adottivi);
- nonni e nonne.
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