Via libera del Consiglio dei ministri al nuovo decreto sulla scuola. Il 18 maggio sarà la data discrimine per capire come gli studenti affronteranno gli esami di Stato. Se non ci sarà il rientro in classe, per la Maturità è previsto un solo esame orale e nessuna prova per l'esame di terza media. La didattica a distanza diviene obbligatoria. Assunti 4.500 nuovi docenti in sostituzione di quelli andati in pensione per quota 100.
Coronavirus, il Consiglio dei mininistri ha approvato oggi 6 aprile 2020 il nuovo decreto sulla scuola per rispondere all’emergenza sanitaria.
Il provvedimento include gran parte delle anticipazioni diffuse nei giorni scorsi a proposito della bozza del testo.
La data discriminante per decidere se gli esami di Stato avranno o meno una configurazione simile a quella degli anni precedenti rimane il 18 maggio. Se infatti entro quel giorno si saranno potute riprendere le lezioni in aula, la Maturità avrà un iter più articolato:
- ci sarà una prova scritta di italiano a metà giugno uguale per tutti a livello nazionale;
- la seconda prova scritta verrà predisposta dalle diverse commissioni d’esame, composte da un solo membro esterno con il ruolo di presidente, in aderenza alle attività scolastiche svolte durante l’anno;
- seguirà infine la prova orale a fine mese.
Si presenta ancora più facile l’esame di terza media per il quale è prevista addirittura l’abolizione di una o più prove e sarà rivisitata anche l’attribuzione del voto finale.
Coronavirus, decreto scuola: le novità previste se il 18 maggio non si dovesse rientrare a scuola
Completamente diverso sarebbe lo scenario qualora invece non fosse possibile ritornare alle lezioni in presenza fisica entro il prossimo 18 maggio. Un’ipotesi che peraltro dati gli sviluppo dell’emergenza sanitaria causata dal COVID-19 rimane la più probabile.
In questo caso, gli esami saranno online e ancor più facilitati per gli studenti costretti alla sola didattica a distanza:
- per la Maturità non ci sarà alcuna prova scritta e un solo esame orale;
- per la terza media invece salterebbe completamente la prova, ma verrebbero valutati i voti ottenuti nel corso dell’anno insieme a un testo elaborato dallo studente.
Per tutti coloro che mostreranno delle lacune è però previsto il recupero nel corso del prossimo anno scolastico come attività didattica ordinaria.
Peraltro l’anno scolastico 2020/21 avrà inizio il 1° settembre, auspicabilmente con le lezioni normali o altrimenti online. In caso di mancato ritorno a maggio verranno confermati anche i libri di testo adottati in questo anno scolastico.
Le novità del decreto scuola e le assunzioni
La vera novità del decreto approvato da Palazzo Chigi rispetto alla bozza è rappresentata in realtà dalla formalizzazione dell’obbligatorietà della didattica a distanza che deve essere garantita a tutti.
Molto rilevante anche l’assunzione di 4.500 docenti in sostituzione di quelli andati in pensione a causa di “quota 100”: si tratta di vincitori di concorsi o “appartenenti” a graduatorie in via di esaurimento.
Per quanto riguarda la questione del personale docente e in particolare dei precari va segnalato che il decreto “congela” le attuali graduatorie d’istituto per il prossimo anno, mentre viene confermato che i bandi dei dei concorsi sono confermati nonostante la situazione di emergenza.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Coronavirus, approvato il decreto scuola: le novità, dagli esami alle assunzioni