Congedo di paternità 2020, il testo della Legge di Bilancio approvata al Senato il 16 dicembre concede ai neo papà 7 giorni di astensione dal lavoro retribuiti. Possono essere richiesti, come di consueto, entro i cinque mesi dalla nascita del figlio. Anche per adozioni e affidamenti, ne hanno diritto tutti i lavoratori dipendenti.
Congedo di paternità 2020, 7 giorni di astensione dal lavoro per chi diventa papà a partire dal prossimo anno, anche per adozioni e affidamenti. È questa la novità inserita nel disegno di Legge di Bilancio fin dalla prima stesura e conservata intatta nella versione approvata in Senato il 16 dicembre. Anno dopo anno, le nuove regole diventano sempre più generose con i padri lavoratori.
L’Italia sta seguendo gradualmente la direzione indicata dall’Europa. Dal giorno concesso dalla legge approvata nel 2012 si arriva a 7 giorni di congedo di paternità obbligatorio nel 2020.
Ad aprile 2019 il Parlamento Europeo ha approvato la direttiva 2019/1158 relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza. Il tempo concesso a chi diventa padre si allunga sempre di più e nei prossimi anni è destinato a crescere ancora.
Entro il 2022 gli Stati membri dovranno adeguarsi alle decisioni di Bruxelles: il padre o il secondo genitore equivalente, se riconosciuto dalla legislazione nazionale, ha diritto ad almeno 10 giorni lavorativi di congedo di paternità retribuito nel periodo della nascita o del parto del feto morto.
Congedo di paternità 2020, novità in Legge di Bilancio: al neo papà spettano 7 giorni
In Italia si prova a fare un primo passo aumentando da 5 a 7 i giorni previsti per il congedo di paternità.
Fin dalle prime discussioni sul testo della Legge di Bilancio, rispetto al 2019 la situazione si è ribaltata. E permette di tirare un sospiro di sollievo a chi sta per diventare genitore.
L’anno scorso, infatti, si erano diffuse forti preoccupazioni sul futuro del congedo obbligatorio concesso ai papà.
Ma a dicembre l’approvazione della Legge di Bilancio aveva spazzato via ogni timore: riconosciuta ai padri, per tutto il 2019, la possibilità di beneficiare di 5 giorni retribuiti di astensione dal lavoro.
Una novità positiva rafforzata dalla direttiva approvata a Bruxelles ad aprile che conferma una direzione positiva nella tutela dei diritti dei genitori, mamme e papà.
Su questa scia si inseriscono le modifiche alla Legge numero 232 dell’11 dicembre 2016 previste dal disegno di Legge di Bilancio 2020.
Gli interventi sul comma 534 dell’articolo 1 non solo confermano il congedo di paternità anche per tutto il prossimo anno, ma stabiliscono anche l’obbligo per i datori di lavoro di concedere un tempo più lungo ai papà, anche adottivi o affidatari.
Congedo di paternità 2020, novità in Legge di Bilancio: chi può presentare domanda per i 7 giorni previsti
Le novità inserite nel testo presentato al Senato non cambiano le regole per presentare la domanda di congedo di paternità per il 2020.
Si tratta di una possibilità concessa a tutti i padri titolari di un rapporto di lavoro dipendente, che hanno l’obbligo di presentare richiesta ai datori di lavoro almeno 15 giorni prima della fruizione.
Per i 7 giorni previsti spetta un’indennità giornaliera a carico dell’INPS pari al 100% della retribuzione.
Il periodo in cui è possibile beneficiare dell’astensione dal lavoro dura 5 mesi, a partire dalla nascita, o dall’ingresso in famiglia in caso di adozioni o affidamenti nazionali o internazionali.
Con l’impostazione attuale della Legge di Bilancio 2020, oltre all’introduzione dei 7 giorni di congedo di paternità obbligatorio, si conferma anche la possibilità di astenersi un giorno in più dal lavoro, in sostituzione della madre lavoratrice: i giorni fruiti dal padre anticipano, però, il termine finale del periodo che spetta alla madre.
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