Bonus ristrutturazione, la causale del bonifico errata non sempre blocca la detrazione

Bonifico parlante per il bonus ristrutturazione con causale non corretta? Se si inseriscono per errore i riferimenti normativi relativi all’ecobonus non sono richiesti ulteriori adempimenti. Diritto alla detrazione senza rischi

Bonus ristrutturazione, la causale del bonifico errata non sempre blocca la detrazione

Tra gli adempimenti da rispettare per beneficiare del bonus ristrutturazione, quelli relativi alle modalità di pagamento occupano un posto di prim’ordine.

Come noto, per beneficiare dei bonus edilizi è necessario che i pagamenti vengano effettuati mediante bonifico parlante, inserendo nella causale il corretto riferimento normativo.

Cosa succede se si commettono errori? In caso di indicazione nel bonifico per il bonus ristrutturazione della causale relativa all’ecobonus non vi sono ostacoli per la fruizione della detrazione. I chiarimenti arrivano dall’Agenzia delle Entrate.

Bonus ristrutturazione, la causale del bonifico errata non sempre blocca la detrazione

È un chiarimento pubblicato sulla rivista telematica FiscoOggi a evidenziare l’assenza di conseguenze in caso di errori nella compilazione del bonifico parlante per il bonus ristrutturazione.

Il quesito posto riguarda in particolare il caso di un contribuente che ha inserito come causale del bonifico i riferimenti all’ecobonus (detrazione per il risparmio energetico) e non quelli specifici dell’agevolazione per i lavori di recupero del patrimonio edilizio.

Nel rispetto di regole e adempimenti ulteriori richiesti, non si perde il diritto a beneficiare del bonus ristrutturazione e, inoltre, non è richiesto correggere il bonifico errato.

L’Agenzia delle Entrate non prevede trattamenti sanzionatori in caso di errori materiali nella compilazione del bonifico, nel caso in cui venga riportato il riferimento normativo alla detrazione per i lavori di riqualificazione energetica al posto di quello relativo al bonus ristrutturazione, disciplinato dall’articolo 16-bis del TUIR.

Questo perché si tratta di un incongruenza formale, per l’appunto, che non incide sull’obbligo per banche o Poste di applicare la ritenuta d’acconto dell’11 per cento prevista sui bonifici per le agevolazioni edilizie.

Bonifico con errori, quando è necessaria la rettifica dei dati per non perdere i bonus edilizi

Il caso sopra analizzato riguarda una casistica ben precisa, per la quale non essendovi conseguenze sul fronte operativo non è necessario correre ai ripari.

Non sempre è così e in più occasioni dall’Agenzia delle Entrate sono arrivate indicazioni utili per la correzione di errori relativi al pagamento delle spese ammesse in detrazione.

Si pensi al caso in cui si pagano le spese mediante bonifico ordinario, in luogo del bonifico parlante. In questo caso l’errore non è tollerato e, al contrario di quanto sopra, bisognerà porvi rimedio per poter beneficiare dei bonus spettanti.

La prima via per correggere un bonifico sbagliato relativo ai lavori di ristrutturazione o agli interventi volti al risparmio energetico è ripetere il pagamento all’impresa che ha effettuato i lavori, avendo cura di indicare tutti i dati necessari per poter accedere alle detrazioni fiscali.

Sia per l’ecobonus che per il bonus ristrutturazione bisognerà indicare, oltre al codice fiscale del beneficiario della detrazione e al numero di partita Iva o il codice fiscale della ditta o del professionista, la giusta causale:

  • Lavori volti al risparmio energetico ai sensi art. 1, co. 344-347, L. 27/12/2006, n. 296 per l’ecobonus;
  • Bonifico relativi a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986 per il bonus ristrutturazioni.

La circolare n. 43/E pubblicata dall’Agenzia delle Entrate il 18 novembre 2016 ha aperto ad una seconda modalità di integrazione o correzione dei dati del bonifico utilizzato per i lavori in casa ai fini delle detrazioni fiscali.

Per aver accesso ai bonus fiscali è necessario che il contribuente si faccia rilasciare dell’impresa che ha effettuato i lavori un’autodichiarazione (dichiarazione sostitutiva di atto notorio), con la quale accerta che:

“i corrispettivi accreditati a suo favore sono stati inclusi nella contabilità dell’impresa ai fini della loro concorrenza alla corretta determinazione del reddito”.

Una via alternativa all’esecuzione di un nuovo bonifico corretto, che consente quindi di evitare di dover rinunciare alle agevolazioni spettanti a causa di errori o dimenticanze.

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