Bonus matrimonio: la proposta di legge per introdurre una detrazione del 20%

Rosy D’Elia - Irpef

Bonus matrimonio: una detrazione del 20% sulle spese fino a 20.000 euro, ma solo per matrimoni religiosi e sposi under 35. I requisiti previsti per le coppie e le spese agevolabili nella proposta di legge assegnata alla Commissione Finanze della Camera.

Bonus matrimonio: la proposta di legge per introdurre una detrazione del 20%

Bonus matrimonio: una detrazione del 20% sulle spese fino a 20.000 euro, ma solo per chi si sposa in chiesa e ha meno di 35 anni. La proposta di legge, che vede come primo firmatario Domenico Furgiuele (Lega), assegnato alla Commissione Finanze della Camera.

Come si legge nel testo depositato a Montecitorio, l’idea di un bonus per le nozze nasce per intervenire su due tendenze:

  • i matrimonio religiosi sono sempre più in calo: i 162.364 matrimoni religiosi del 2006 sono diventati 107.873 nel 2016, oggi nel 49,6% dei casi si preferisce il rito civile;
  • all’altare si arriva sempre più vecchi: l’età media si è alzata sia per gli uomini, 34,9 anni, che per le donne, 29,4 anni.

L’approvazione della proposta di legge modificherebbe l’articolo 16 del decreto numero 63 del 2013 Proroga delle detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia e per l’acquisto di mobili, introducendo l’agevolazione dedicata a chi decide di convolare a nozze.

Per finanziare il bonus servirebbero 431.492.000 euro, secondo le stime elaborate dai firmatari considerando i dati ISTAT relativi ai matrimoni celebrati nel 2016 e la quota massima detraibile, 4.000 euro da dividere in cinque rate annuali.

Bonus matrimonio: testo della proposta di legge numero 1361
Scarica il testo della Proposta di Legge sul Bonus matrimonio depositata alla Camera.

Bonus matrimonio, una detrazione del 20% sulle spese agevolabili

Il testo depositato alla Camera lo scorso 13 novembre recita:

“La presente proposta di legge intende, pertanto, introdurre il cosiddetto bonus matrimonio, volto ad agevolare quelle giovani coppie che intendono celebrare il matrimonio religioso e che avranno la possibilità, a seguito del suddetto bonus, di usufruire della detrazione del 20 per cento delle spese connesse alla celebrazione del matrimonio religioso”.

Le spese agevolabili previste sono le seguenti:

  • ornamenti in Chiesa, tra cui i fiori decorativi, la passatoia e i libretti;
  • abiti per gli sposi;
  • servizio di ristorazione;
  • bomboniere;
  • servizio di coiffeur;
  • make-up;
  • servizio del wedding reporter.

La detrazione del 20% si applicherebbe a una cifra massima di 20.000 euro, l’agevolazione sarebbe ripartita tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo.

Nel campo di applicazione del bonus matrimonio rientrerebbero solo le spese sostenute nel territorio italiano.

Bonus matrimonio: nella proposta di legge i requisiti delle coppie e le istruzioni per richiederlo

Ma non tutti i fiori d’arancio darebbero diritto alla detrazione. Secondo la proposta di legge per usufruire dell’agevolazione, le coppie, oltre alla volontà di celebrare il matrimonio in chiesa, dovrebbero rispettare precisi requisiti:

  • essere giovani, under 35;
  • avere un indicatore della situazione economica equivalente, ISEE, riferito al reddito dichiarato al 31 dicembre 2018 non superiore a 23.000 euro e non superiore a 11.500 euro a persona;
  • essere in possesso della cittadinanza italiana da almeno dieci anni.

Nel testo, in esame alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati, i firmatari hanno messo nero su bianco anche le istruzioni che le coppie dovrebbero seguire per usufruirne.

Come di consueto, il bonus matrimonio si otterrebbe indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi, modello 730 o modello redditi persone fisiche.

Per usufruire della detrazione del 20% sarebbe necessario conservare la documentazione che attesta le spese sostenute:

  • ricevuta del bonifico o ricevuta di avvenuta transazione per quanto riguarda i pagamenti con carta di credito o di debito, la documentazione di addebito sul conto corrente;
  • tutte le fatture di acquisto, con l’indicazione della natura, della quantità e della qualità dei beni e dei servizi acquistati.

Nel testo si esclude il pagamento con assegni bancari, contanti o altri mezzi diversi da quelli indicati.

Per ora l’agevolazione è solo una proposta, alla Commissione Finanze della Camera spetta l’analisi del testo e l’ok verso l’approvazione.

Intanto il bonus matrimonio, così com’è impostato, già divide i futuri sposi: fa gola alle coppie che hanno deciso di andare insieme all’altare e scontenta chi ha deciso di coronare l’amore con un rito civile.

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