I bonus IRPEF per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti che trovano spazio nella riforma fiscale dovranno trovare adeguate coperture: la flat tax su tredicesime, premi di produttività e straordinari, infatti, come tutte le misure agevolative determina una perdita di gettito
Tutte le misure in cantiere con la riforma fiscale sono ancora ben lontane dall’operatività, ma alcune, più di altre, devono fare i conti anche con la presenza di adeguate coperture: è il caso dei bonus inseriti nel capitolo dell’IRPEF e dedicati a lavoratrici e lavoratori dipendenti.
Lo evidenzia anche la relazione tecnica allegata al testo della legge delega che attualmente si trova al Senato per una seconda tornata di modifiche e dovrà, poi, tornare alla Camera per il via libera definitivo.
Tutto entro la pausa estiva: sono queste le previsioni del Governo che, però, negli ultimi giorni si sono scontrate con una realtà fatta di rallentamenti che hanno allontanato l’obiettivo.
Bonus IRPEF dipendenti solo se ci saranno le adeguate coperture
La riforma fiscale è un cantiere aperto: il Parlamento attualmente sta lavorando alla formulazione finale del testo della legge delega con cui si daranno al Governo il compito e la traccia per intervenire sul sistema tributario.
Per natura i contenuti inseriti delineano a maglie larghe gli interventi da approvare con i decreti legislativi, che scenderanno, poi, nel dettaglio. Tutte le novità che si profilano in questa fase sono messe nero su bianco con contorni ancora sfumati e restano relegate nel campo delle ipotesi.
La concretezza arriverà proprio con i decreti legislativi da approvare entro 24 mesi dall’entrata in vigore del testo della legge delega.
In questo lungo percorso dalla teoria alla pratica ci sono misure che, più delle altre, restano ipotetiche perché devono fare i conti con la necessità di trovare adeguate coperture.
Tra queste rientrano i bonus inseriti nel capitolo di revisione dell’IRPEF destinati ad alleggerire il carico fiscale sulle somme aggiuntive alla retribuzione ordinaria, in particolare:
- straordinari oltre una determinata soglia;
- tredicesima mensilità;
- premi di produttività.
La misura consiste in una flat tax, una tassazione piatta da applicare tramite un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali, su queste particolari categorie di somme erogate dai datori di lavoro a lavoratrici e lavoratori dipendenti.
In prima battuta, infatti, si era parlato genericamente di una flat tax incrementale per il settore del lavoro dipendente: con un emendamento presentato alla Camera dallo stesso Governo, è stato delineato maggiormente il contorno delle misure di favore, che assumono la forma di bonus fiscali.
Anche i bonus IRPEF per i dipendenti devono fare i conti con le risorse disponibili per la riforma fiscale
Come evidenzia anche la relazione tecnica, “le disposizioni così come formulate, al momento risultano indeterminate e pertanto non possono essere quantificate”.
Ma una cosa è certa:
“Si evidenzia tuttavia che, trattandosi di misure agevolative, determinano una perdita di gettito, la cui valutazione in termini complessivi potrà essere effettuata soltanto in sede di attuazione di tutti gli interventi previsti dal disegno di legge delega.
Ad ogni buon conto si ricorda che la copertura di eventuali effetti negativi per il bilancio dello Stato in termini di minori entrate derivanti dall’attuazione delle previsioni normative in esame, una volta quantificati in base alla relazione tecnica, ai sensi dell’art. 1, comma 2 del provvedimento, dovrà essere assicurata ai sensi dell’articolo 20 del disegno di legge delega di riforma fiscale”.
I bonus fiscali su tredicesime, straordinari e premi di produttività per far crescere le buste paga dei dipendenti hanno un costo per lo Stato ed è necessario trovare le risorse e le modalità per sostenerlo per poter inserire questa forma di flat tax nel nuovo panorama dell’IRPEF.
Nel mettere a punto concretamente tutte le novità, dai nuovi bonus all’eliminazione o alla semplificazione delle imposte esistenti, c’è una sola importante regola da seguire: le operazioni devono essere a somma zero e non deve crescere la pressione fiscale per i contribuenti.
Per una misura che richiede coperture, in altre parole, ci dovrà essere un’altra misura che prevede un nuovo flusso di gettito.
Ma in questo gioco di compensazioni, che appare come una coperta corta, bisogna considerare anche l’esistenza del fondo per la riforma fiscale introdotto dalla Legge di Bilancio 2021:
“Al fine di dare attuazione a interventi in materia di riforma del sistema fiscale, nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze é istituito un Fondo con una dotazione di 8.000 milioni di euro per l’anno 2022 e di 7.000 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2023, di cui una quota non inferiore a 5.000 milioni di euro e non superiore a 6.000 milioni di euro a decorrere dall’anno 2022 é destinata all’assegno universale e servizi alla famiglia”.
Cifre a cui l’ultima Legge di Bilancio ha, però, sottratto “1.393 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2023”.
Questa fase appare prematura anche per stime e ipotesi di coperture, ma è sempre tempo di ricordare che ogni novità dovrà passare necessariamente dalla quadratura dei conti in un difficile percorso di equilibri e contrappesi.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus IRPEF per i dipendenti nella riforma fiscale, ma le novità dovranno fare i conti con le coperture