Bonus edilizi, l'Agenzia delle Entrate segnala possibili frodi per 4 miliardi di euro sulle cessioni del credito. A fornire il dato sulle agevolazioni edilizie è il presidente Draghi nel corso della conferenza di fine anno. Controlli sempre più necessari, soprattutto sul superbonus 110 per cento.
Bonus edilizi, le possibili frodi segnalate dall’Agenzia delle Entrate sulle cessioni del credito ammontano a 4 miliardi di euro.
Una somma considerevole che è stata resa nota dallo stesso presidente del Consiglio Mario Draghi in risposta a una domanda posta in occasione della conferenza stampa di fine anno del 22 dicembre.
Il dato è relativo agli importi sospesi in linea con la possibilità prevista dal decreto antifrodi, che introduce un’eventuale sospensione fino a 30 giorni delle comunicazioni relative alla cessione del credito nel caso in cui vengano identificati particolari profili di rischio.
Al centro dei controlli c’è sicuramente il superbonus 110 per cento ma non mancano frodi anche in relazione alle altre agevolazioni edilizie.
Bonus edilizi, frodi per 4 miliardi di euro: superbonus 110 per cento al centro dei controlli
Le possibili frodi sulle cessioni del credito relative ai bonus edilizi ammontano a 4 miliardi di euro.
A fornire il dato è il Presidente del Consiglio Mario Draghi, durante la conferenza stampa di fine anno del 22 dicembre 2021.
Nel corso dell’appuntamento organizzato dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti in collaborazione con l’Associazione della Stampa parlamentare, Draghi ha risposto a una domanda relativa al superbonus 110 per cento e al tortuoso percorso della Legge di Bilancio 2022.
Il superbonus 110 per cento è, infatti, la misura che più ha permesso operazioni talvolta illecite, proprio per il ricorso alla cessione del credito.
In merito all’agevolazione edilizia introdotta dal decreto Rilancio, e al suo destino durante l’iter parlamentare della Legge di Bilancio 2022, Draghi ha spiegato:
“Il governo ritiene che il superbonus sia una misura che abbia indubbiamente dato molto beneficio ma abbia anche creato distorsioni. E per questo la proposta del governo era quella di un’estensione per i condomini e una limitazione per le case unifamiliari soltanto per le famiglie con un ISEE al di sotto di 25 mila euro.
Il parlamento utilizzando dei fondi che erano destinati all’azione parlamentare, in vari campi, quindi in teoria sarebbero potuti andare anche in altre direzioni, ha deciso di utilizzare gran parte di questi fondi per estendere il superbonus.”
Il limite ISEE per villette e abitazioni unifamiliari è stato superato nella riformulazione della Commissione Bilancio del Senato, che dovrebbe ottenere il via libera dell’Assemblea entro la giornata di domani.
Sulla posizione del governo in merito alla maxi detrazione edilizia, il Presidente Draghi ha dichiarato:
“Perché il governo non voleva estendere il superbonus? Dicevo prima, perché ha creato delle distorsioni. La prima di queste è un aumento straordinario dei prezzi delle componenti che servono a fare le ristrutturazioni. Alcune di queste componenti o quasi tutte servono e sono molto importanti per l’efficientamento energetico.
Il risultato è stato che oggi, un’unità di efficientamento energetico costa molto di più di quanto non costasse o fosse costata prima del superbonus. È chiaro che le emissioni vanno giù ma non vanno giù poi così tanto per assorbire questo aumento di prezzo. Quindi è la logica del 110 per cento che, in un certo senso, non rende più la contrattazione di un prezzo importante e rilevante.”
L’aumento dei prezzi, questione che è tra quelle regolamentate nel decreto antifrodi, non è l’unico aspetto problematico del superbonus 110 per cento.
I rischi maggiori, infatti, risiedono nella cessione del credito.
Bonus edilizi, i rischi legati alla cessione del credito
I rischi maggiori collegati ai bonus edilizi sono legati all’aspetto della cessione del credito.
Sempre riferendosi al superbonus 110 per cento, il presidente Draghi ha sottolineato quanto segue:
“Secondo, e questo è l’altro aspetto, ha incentivato (il superbonus) moltissime frodi. È di stamattina la segnalazione che ho ricevuto dall’Agenzia delle Entrate che ha bloccato 4 miliardi di crediti che erano stati dati come cedibili.
Quindi, insomma, c’erano buoni motivi, a parte l’aspetto di finanza pubblica e il costo che questo ha, per la riluttanza del governo ad estendere ulteriormente il superbonus.”
Anche su questo aspetto il governo è già intervenuto con il decreto antifrodi, ovvero il DL 157 del 2021 che confluirà nella Legge di Bilancio 2022.
Il provvedimento in vigore dal 12 novembre scorso prevede un’intensificazione dei controlli preventivi dell’Agenzia delle Entrate.
L’Amministrazione finanziaria ha, infatti, la possibilità di adottare una sospensione fino a 30 giorni dell’efficacia delle comunicazioni su cessioni del credito o su sconti in fattura.
Tale sospensione è prevista nei casi in cui vengano identificati, nei 5 giorni successivi alla comunicazione del credito, determinati profili di rischio.
I profili di rischio indicati nel testo sono i seguenti:
- la coerenza e la regolarità dei dati indicati nelle comunicazioni e nelle opzioni con i dati presenti nell’Anagrafe tributaria o comunque in possesso dell’Amministrazione finanziaria;
- il controllo dei dati relativi ai crediti oggetto di cessione e ai soggetti che intervengono nelle operazioni cui detti crediti sono correlati, sulla base delle informazioni presenti nell’Anagrafe tributaria o comunque in possesso dell’Amministrazione finanziaria;
- i controlli sulle analoghe cessioni effettuate in precedenza dai soggetti indicati nelle comunicazioni e nelle opzioni.
In altre parole, nella lente d’ingrandimento del Fisco ci sono le operazioni che presentano i rischi di seguito indicati:
- eventuale natura fittizia dei crediti stessi;
- presenza di cessionari dei crediti che pagano il prezzo della cessione con capitali di possibile origine illecita;
- svolgimento di abusiva attività finanziaria da parte di soggetti privi delle autorizzazioni richieste che effettuano più operazioni di acquisto di crediti da un’amplia platea di cedenti.
In sostanza, dietro a un meccanismo che di fatto permette la fruizione delle agevolazioni edilizie a soggetti incapienti o non in grado di anticipare le somme relative a interventi dai costi elevati non mancano rischi di frodi.
I controlli dovranno essere sempre più ferrati per evitare di vanificare i benefici delle misure in ambito edilizio.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus edilizi, frodi per 4 miliardi di euro: necessari i controlli sulla cessione del credito