Le spese di acquisto e installazione dei sistemi per migliorare la qualità dell’acqua potabile danno diritto al bonus che consiste in un credito d’imposta del 50 per cento fino alla scadenza del 31 dicembre di quest’anno. Nessuna proroga si profila all’orizzonte per l’agevolazione
Dopo tre anni di vita il bonus acqua potabile si avvia al tramonto: non c’è nessuna proroga in cantiere per il 2024.
Solo le spese sostenute entro la scadenza del 31 dicembre 2023 daranno diritto a un credito d’imposta pari a un massimo del 50 per cento dei costi sostenuti entro il limite di 1.000 euro per le persone fisiche e di 5.000 euro per imprese, professionisti e professioniste ed enti non commerciali.
La richiesta dovrà essere presentata all’inizio del prossimo anno e il valore effettivo dell’agevolazione sarà calcolato sulla base delle domande ricevute dall’Agenzia delle Entrate.
Niente bonus acqua potabile per il 2024: scadenza 31 dicembre per le spese agevolabili
Chi ha intenzione di dotarsi di impianti per migliorare la qualità dell’acqua potabile, a casa o presso studi professionali, negozi, immobili utilizzati per attività istituzionali, deve procedere con l’acquisto entro fine anno per ottenere la forma di rimborso attualmente accessibile.
Dal 2024, infatti, non sarà più possibile beneficiare del bonus acqua potabile: come di consueto, a inizio anno, si potrà richiedere il credito d’imposta del 50 per cento per i costi sostenuti nel 2023.
E con la scadenza del 28 febbraio per la presentazione delle domande, l’agevolazione andrà ufficialmente in pensione.
Nella Legge di Bilancio 2024, e negli altri provvedimenti attualmente in cantiere, infatti non sembrano esserci riferimenti a una proroga dell’agevolazione.
La Manovra del 2022 aveva esteso anche a quest’anno la misura inizialmente introdotta per il 2021 e 2022 prevedendo, però, solo 1,5 milioni di euro al posto dei 5 milioni iniziali.
Bonus acqua potabile verso la scadenza: nel 2024 la richiesta per le spese 2023
Tramite il servizio online che sarà attivo dal prossimo 1° febbraio sul portale dell’Agenzia delle Entrate, il bonus acqua potabile potrà essere richiesto per le spese sostenute nel 2023 relative all’installazione dei sistemi di:
- filtraggio;
- mineralizzazione;
- raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare.
Per calcolare l’importo effettivo dell’agevolazione bisogna considerare alcuni aspetti:
- i limiti di spesa a cui è applicabile l’agevolazione:
- 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche
- 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali;
- il valore del 50 per cento previsto per il credito d’imposta a cui si ha diritto;
- la cifra totale richiesta dagli aspiranti beneficiari e il rapporto con le risorse disponibili.
In caso di fondi a sufficienza, il bonus acqua potabile può arrivare a un massimo di 500 euro per le persone fisiche e 2.500 euro per le attività di impresa.
L’esperienza degli scorsi anni, però, insegna che l’agevolazione non è mai stata riconosciuta in misura piena.
Per le spese del 2021 è stato possibile garantire solo il 30,7 per cento del bonus acqua potabile richiesto pari alla metà dei costi sostenuti per gli impianti, mentre per quelle sostenute nel 2022 ancora meno, il 17,9 per cento dell’importo richiesto.
Vista anche la minore dotazione del 2023, i risultati quest’anno non saranno molto diversi.
In ogni caso dopo questi ultimi mesi dell’anno non sarà più possibile recuperare tramite il credito d’imposta neanche una piccola parte della spesa sostenuta.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Niente bonus acqua potabile per il 2024: spese entro il 31 dicembre per ottenere l’agevolazione