L'aumento delle pensioni minime previsto dalla Legge di Bilancio 2023 sarà erogato sulla mensilità di luglio. Con il pagamento saranno corrisposti anche gli arretrati. I pensionati con più di 75 anni riceveranno 600 euro al mese. Tutti i dettagli nel nuovo messaggio INPS
L’assegno pensionistico di luglio 2023 sarà più ricco per i pensionati e le pensionate titolari di un trattamento minimo.
Gli aumenti previsti dalla Legge di Bilancio, infatti, saranno erogati con la prossima mensilità insieme ai relativi arretrati. Una somma ancora maggiore se si considera anche il rateo della quattordicesima.
L’incremento spetta solo sulle pensioni pagate dall’INPS ed è pari all’1,5 per cento per i pensionati con meno di 75 anni e al 6,4 per cento per quelli ultra 75enni.
Le somme sono fiscalmente imponibili ma non rilevano ai fini del superamento dei redditi per le prestazioni collegate al reddito.
Quanto spetta con l’aumento delle pensioni minime 2023? Le istruzioni INPS
L’INPS con il messaggio n. 2329, pubblicato il 22 giugno, comunica gli ultimi dettagli relativi all’aumento delle pensioni minime previste dalla Legge di Bilancio 2023.
Come previsto dall’articolo 1, comma 310, della legge n. 197/2022, l’incremento viene riconosciuto per le somme di importo pari o inferiore al trattamento minimo INPS nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2024, compresa la quattordicesima mensilità.
Per le pensioni conseguite in tale periodo l’incremento spetta a partire dalla data di decorrenza della pensione.
L’aumento in questione sarà erogato d’ufficio dall’Istituto sulla mensilità di luglio, nella quale saranno compresi anche tutti i relativi arretrati da gennaio.
L’INPS ricorda che tale aumento spetta unicamente sulle pensioni pagate dall’Istituto. Il beneficio, quindi, non sarà erogato sulle pensioni gestite da altri Enti. Sono escluse le prestazioni assistenziali, in quanto fiscalmente non imponibili.
I beneficiari sono individuati tramite l’analisi delle pensioni assoggettabili a IRPEF, memorizzate nel Casellario Centrale delle Pensioni.
Aumento pensioni minime 2023: di quanto aumenta l’assegno in pagamento da luglio
A luglio, dunque, con l’aumento dei trattamenti minimi i pensionati e le pensionati riceveranno un aumento che per il 2023 è pari:
- all’1,5 per cento per chi ha meno di 75 anni;
- al 6,4 per cento per i soggetti con più di 75 anni.
In pratica, gli ultrasettantacinquenni riceveranno 36,08 euro in più, i quali porteranno l’importo totale spettante dagli attuali 563,74 euro al mese a 599,82 euro mensili.
Tutti gli altri, invece, potranno beneficiare di un aumento di 8,46 euro che sommati all’importo del trattamento minimo ammontano a 572,20 euro mensili.
Se nel corso dell’anno il beneficiario compie i 75 anni di età, l’incremento viene adeguato a partire dal mese successivo.
Categoria | Percentuale | Importo |
---|---|---|
under 75 | 1,5 per cento | 563,74 + 8,46 = 572,20 euro |
over 75 | 6,4 per cento | 563,74 + 36,08 = 599,82 euro |
Per il 2024, invece, l’aumento sarà pari al 2,7 per cento per tutti, senza alcuna distinzione di età.
L’INPS sottolinea che l’incremento viene attribuito sia alle pensioni integrate al trattamento minimo, anche in misura parziale o “cristallizzate”, sia alle pensioni non integrate il cui importo sia pari o inferiore al minimo INPS.
L’aumento è fiscalmente imponibile e pertanto sarà tassato e certificato nella certificazione unica (CU) dell’anno di rifermento ma non rileva ai fini del superamento dei limiti reddituali previsti per il riconoscimento delle prestazioni collegate al reddito.
L’Istituto comunicherà agli interessati ogni dettaglio con apposite note sul modello OBIS/M e sul cedolino delle mensilità interessate.
Per tutti gli altri dettagli si rimanda la testo integrale del messaggio INPS n. 2329/2023.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Quanto spetta con l’aumento delle pensioni minime 2023? Le istruzioni INPS