Per AssoSoftware l'eliminazione degli incentivi previsti dal Piano Transizione 4.0 per quanto riguarda gli investimenti in beni immateriali sarebbe in controtendenza con la volontà dello Stato di digitalizzare le imprese e i loro processi produttivi
AssoSoftware esprime dubbi e perplessità riguardo l’eliminazione degli incentivi legati agli investimenti in beni immateriali previsti dal Piano Transizione 4.0.
Gli interventi inseriti negli emendamenti approvati, e quindi ormai parte integrante del nuovo testo del DdL di Bilancio 2025, porterebbero a una riduzione delle misure di incentivazione previste da Transizione 4.0, il piano di agevolazioni a supporto delle imprese che investano in beni strumentali nuovi.
L’obiettivo dell’agevolazione, infatti, è quello di incentivare le aziende ad effettuare investimenti funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.
Transizione 4.0: AssoSoftware esprime dubbi sull’eliminazione degli incentivi sui beni immateriali
Attraverso un comunicato stampa diffuso oggi, 19 dicembre 2024, AssoSoftware ha manifestato perplessità circa le riduzioni delle agevolazioni previste dal Piano Transizione 4.0.
Nello specifico, l’introduzione dell’articolo 72-bis all’interno del nuovo testo della Manovra 2025 abrogherebbe il comma 1058 ter della legge n. 178/2020, il quale stabilisce il riconoscimento di un credito di imposta pari al 10 per cento dei costi sostenuti attraverso investimenti in beni immateriali.
Tra questi figurano:
- software;
- applicazioni;
- strumenti di system integration.
L’intervento ha destato dubbi per lo stesso Pierfrancesco Angeleri, presidente di AssoSoftware, il quale ha dichiarato:
“Manifestiamo perplessità per l’approvazione di un emendamento alla Legge di Bilancio che ha modificato il Piano Transizione 4.0 prevedendo, a partire dal 2025, l’eliminazione del credito d’imposta per i beni immateriali”.
La cancellazione degli incentivi, secondo AssoSoftware, rappresenta un’occasione mancata per l’Italia, rallentando un processo, quello della digitalizzazione, che risulta fondamentale per competere sul piano dell’efficienza e della produttività a livello globale.
In particolare, da tale misura sarebbero interessate soprattutto le PMI, che, come fa notare Angeleri:
“costituiscono la spina dorsale dell’economia nazionale e che potrebbero trovarsi a fronteggiare maggiore incertezza”.
Inoltre, il presidente di AssoSoftware ha evidenziato come l’eliminazione degli incentivi agli investimenti in beni immateriali possa essere considerata in controtendenza con quanto invece è previsto dal Piano Transizone 5.0.
Tale misura infatti continua a prevedere specifici incentivi per gli investimenti che prevedono l’acquisto di software e applicazioni.
Proprio riguardo Transizione 5.0, AssoSoftware ha sottolineato di aver pubblicato recentemente delle linee guida per semplificare l’accesso per le imprese alle agevolazioni previste, superando le criticità burocratiche che le aziende avevano riscontrato nel rendicontare l’efficientamento energetico raggiunto grazie all’adozione di nuovi software.
Tramite il comunicato stampa diffuso, in rappresentanza dell’associazione di Confindustria, Angeleri ha inoltre auspicato la convocazione di un tavolo di confronto con il MIMIT, così da poter trovare ulteriori soluzioni per rendere più agevole l’accesso agli incentivi per investimenti in software.
Si allega il comunicato stampa diffuso da AssoSoftware il 19 dicembre 2024.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Transizione 4.0: dubbi di AssoSoftware sull’eliminazione degli incentivi sui beni immateriali