Secondo acconto Irpef 2017: codice tributo modello F24, scadenza e istruzioni.
Secondo acconto Irpef 2017: la scadenza per i contribuenti è il prossimo 30 novembre 2017.
Salvo proroghe, il saldo che risulta dalla dichiarazione dei redditi persone fisiche e l’eventuale prima rata di acconto dovevano essere versati entro lo scorso 30 giugno, oppure entro i successivi 30 giorni pagando una maggiorazione dello 0,40%. La scadenza per l’eventuale seconda o unica rata di acconto è invece il prossimo 30 novembre.
L’acconto Irpef è dovuto se l’imposta dichiarata in quell’anno (riferita, quindi, all’anno precedente), al netto delle detrazioni, dei crediti d’imposta, delle ritenute e delle eccedenze, è superiore a 51,65 euro.
Analizziamo quindi le modalità di pagamento del secondo acconto Irpef 2017 con modello F24, le istruzioni di calcolo e la scadenza.
Secondo acconto Irpef 2017: codice tributo modello F24
Il modello F24 per il versamento del secondo acconto Irpef 2017 deve essere effettuato utilizzando il codice tributo 4034 rubricato “acconto seconda rata o acconto in un’unica soluzione”, compilando la sezione Erario. Occorre indicare il 2017 come anno di riferimento e compilare la colonna 4 con gli importi da versare a debito. La colonna 5 - importi a credito compensati - deve essere compilata solo nel caso in cui si abbiano effettivamente importi da riportare in compensazione.
L’importo del secondo acconto Irpef, a differenza di quanto previsto per il saldo dell’anno precedente ed il primo acconto dell’anno in corso, non può essere oggetto di rateizzazione.
Tuttavia, è possibile avvalersi del ravvedimento parziale o frazionato, così come indicato anche dall’Agenzia delle Entrate nella risoluzione numero 67/E del 23 giugno 2011.
- Ravvedimento parziale o frazionato: le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate
- Clicca sull’icona per eseguire il download della risoluzione numero 67/E del 2011 con cui l’Agenzia delle Entrate ha fornito importanti chiarimenti in ordine alla possibilità di avvalersi del ravvedimento parziale o frazionato.
Secondo acconto Irpef 2017: quando è dovuto?
Il secondo acconto Irpef 2017 è dovuto se l’imposta dichiarata e riferita all’anno precedente), al netto delle detrazioni, dei crediti d’imposta, delle ritenute e delle eccedenze, è superiore a 51,65 euro.
L’acconto è pari al 100% dell’imposta dichiarata nell’anno e deve essere versato in una o due rate, a seconda dell’importo:
- unico versamento, entro il 30 novembre, se l’acconto è inferiore a 257,52 euro;
- due rate, se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro; la prima pari al 40% entro il 30 giugno (insieme al saldo), la seconda – il restante 60% - entro il 30 novembre.
Secondo acconto Irpef 2017: regole e metodi di calcolo
Il calcolo del secondo acconto Irpef 2017 prevede due metodi di riferimento.
Calcolo secondo acconto Irpef 2017 con metodo storico
Il metodo storico per il calcolo del secondo acconto Irpef presuppone che si vada a vedere se la dichiarazione dei redditi che abbiamo presentato presenta un importo nel rigo RN33 “Differenza“.
Qualora tale importo superi euro 51,65 l’acconto è dovuto.
Il calcolo del secondo acconto Irpef con il metodo storico presuppone quindi che il versamento sia effettuato in base all’importo dell’imposta dovuta nell’anno precedente. Di conseguenza, in caso di redditi costanti o crescenti nel tempo, il versamento degli acconti con il metodo storico consente al contribuente di non dover versare imposta a saldo.
Il metodo storico è particolarmente conveniente nel caso in cui il contribuente considerato abbia redditi costanti o crescenti rispetto all’anno precedente; può diventare sconveniente nel momento in cui tali redditi si rivelino decrescenti.
In quest’ultimo caso è possibile adottare il metodo previsionale.
Calcolo secondo acconto Irpef 2017 con metodo previsionale
Il metodo previsionale, invece, consiste nel procedere con il calcolo del secondo acconto Irpef basandosi sul reddito che si prevede di raggiungere nell’anno in corso.
In altre parole il secondo acconto Irpef verrebbe calcolato considerando il reddito effettivo che si andrà a conseguire nell’anno 2017. Il vantaggio consiste nella possibilità di pagare quanto effettivamente dovuto in caso di reddito finale inferiore a quello dell’anno precedente. L’applicazione di questo metodo di calcolo deve avvenire con molta accortezza: l’eventuale versamento di un secondo acconto Irpef inferiore a quanto dovuto determina la sanzione per insufficiente versamento dell’imposta, oltre a dover ovviamente versare quanto indebitamente omesso a titolo di imposta medesima.
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