Dalle ultime indiscrezione pare che la proroga dell'Opzione donna possa subire qualche modifica che andrebbe a sfavorire alcune categorie di lavoratrici. Vediamo insieme quali.
Il Governo negli ultimi giorni sta cercando di trovare una soluzione definitiva per superare la Legge Fornerno e per evitare la procedura d’infrazione proposta dall’Unione Europea.
Come noto, però, l’Esecutivo non rinuncerà alle misure cardine inserite in manovra, ovvero Quota 100 e Reddito di cittadinanza, ma per capire come saranno attuate bisognerà aspettare i disegni di legge che contengono le informazioni relative alle suddette disposizioni.
Intanto è emersa un’importante novità che riguarda la riforma previdenziale, ed in particolare la proroga dell’Opzione donna.
Infatti, a quanto detto nelle ultime ore pare che la suddetta misura potrebbe subire delle restrizioni che andrebbero a sfavorire alcune lavoratrici.
Pensioni, ultime novità: possibile variazione nella proroga dell’Opzione donna
Il Governo per riformare il sistema previdenziale ha deciso, tra le altre cose, di adottare Quota 100 che consentirebbe a coloro che hanno compiuto 62 anni di età e che hanno versato almeno 38 anni di contributi di andare in pensione anticipatamente.
Questa, però, non è l’unica decisione presa dall’Esecutivo in tema di riforma previdenziale, infatti, il Governo ha deciso di prorogare per tutto il 2019 l’Opzione donna e l’Ape sociale che consentono ad alcune categorie di lavoratori di lasciare in anticipo il proprio posto di lavoro.
Da quello che è emerso nelle ultime ore, però, la proroga dell’Opzione donna potrebbe subire alcune modifiche, ovvero questa potrebbe riguardare solo le dipendenti nate entro il 31 Dicembre 1959 e le autonome nate entro il 31 Dicembre 1958.
Questo vorrebbe dire che la platea delle beneficiarie si restringerebbe ulteriormente e che solo le lavoratrici che rientrano nella suddetta fascia di età potrebbero decidere di lasciare anticipatamente il posto di lavoro con ricalcolo contributivo.
Pensioni, ultime novità: la rivalutazione piena delle pensioni potrebbe riguardare solo i trattamenti fino a 1530 euro
Un’altra novità emersa durante le ultime ore riguarda la rivalutazione piena delle pensioni. A quanto pare questa potrebbe riguardare solo i trattamenti fino a 1530 euro lordi.
L’adeguamento pieno delle pensioni all’inflazione rischia di essere quindi nuovamente rinviato, secondo quanto riportato dal Sole 24 ore.
Questo perché il Governo spera di trovare ulteriori risorse per finanziare Quota 100 e per l’esattezza circa 200 milioni di euro.
In pratica quindi si prevede una rivalutazione piena solo per i trattamenti fino a 1530 euro lordi al mese, dopo di che l’importo dovrebbe scendere mano mano che l’assegno diventa più alto.
Anche questa è un’ipotesi che va confermata, non ci resta ora che attendere e vedere cosa deciderà il Governo nei giorni a venire.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensioni, ultime novità: possibile un cambiamento nella proroga dell’Opzione donna?